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XBox Scarlett: Microsoft continuerà a supportare ID@Xbox

Nuove notizie dalla galassia XBox dopo la presentazione di Scarlett allo scorso E3, e stavolta si tratta di dettagli inerenti a uno dei lati più interessanti del sistema Microsoft: l’ID@Xbox, programma internazionale lanciato nel 2013 con l’obiettivo di favorire e appoggiare i creativi indipendenti nello sviluppo dei loro videogiochi destinati alla console e a Windows. Un comparto cresciuto nel corso degli anni, al centro di iniziative a esso dedicate (una delle quali si è appena conclusa a Milano), che stando alle ultime dichiarazioni del responsabile del progetto continuerà a essere supportato anche su next gen.

Andiamo a scoprire di più.

Prima di tutto: cos’è l’ID@Xbox?

Per coloro che ancora non lo conoscono, vediamo cos’è l’ID@Xbox e come funziona: secondo il sito ufficiale italiano dell’iniziativa, il programma “permette agli sviluppatori qualificati di pubblicare i propri giochi digitali per XBox One e Windows 10 con Xbox Live o di aggiungere Xbox Live ai giochi iOS o Android e fornisce agli studi gli strumenti e il supporto necessari per massimizzare il successo.

Un percorso già spiegato in modo elementare all’interno della stessa pagina web, strutturato come quello di una sorta di “facilitatore” di idee imprenditoriali: l’obiettivo è infatti quello di aiutare coloro che hanno proposte per videogiochi a svilupparle, guidati da un team esperto e con l’ausilio di kit di sviluppo pensati proprio con l’obiettivo di favorire i nuovi progetti.

Agli autori indipendenti vengono quindi  forniti strumenti, con l’obiettivo di far sì che la cosiddetta “industria dal basso” sia integrata all’interno della filiera produttiva di Microsoft.

Una vera e propria “scuola” per sviluppatori indipendenti, i cui risultati sono molto incoraggianti: ogni anno sempre più titoli indie entrano nel programma e arrivano sugli store digitali e presentate in giornate progettate “ad hoc” organizzate in tutto il mondo (come quella di Milano, appunto).

Un esperimento che sembra aver avuto successo, dato che a oggi discreta parte del mercato XBox è basata sugli indie games, molti dei quali “sfornati” dal programma.

Una foto dell’ID@XBox2019 di Milano, lo scorso 25 giugno

Le parole di Chris Charla

Secondo quanto riportato in un’intervista, le novità presentate da Microsoft durante l’E3 (XCloud sopra tutte) non impatteranno sullo sviluppo del programma e anzi Chris Charla, responsabile del progetto, ha promesso che l’obiettivo di XBox rimarrà quello di supportre gli autori indipendenti e farne un tassello portante dello sviluppo della console Microsoft per i prossimi anni.

Secondo quanto riportato, infatti, l’obiettivo del programma rimane “semplicemente di rendere facile la vita degli sviluppatori indipendenti (…) permettergli di arrivare sulle piattaforme nel modo più semplice possibile”.

Un ottimo segnale per coloro che vogliano approfittare dell’occasione, ma anche qualcos’altro…

Chris Charla, responsabile di ID@XBox

Altri posizionamenti…

Non ci piace fare confronti all’apparenza troppo semplici, ma sembra abbastanza divertente dare la notizia di un ausilio di Microsoft a questo comparto proprio nei giorni in cui Sony, viceversa, si appresta a ridimensionare il ruolo degli indie games per puntare sempre più sulle triple A.

E’ iniziata una nuova guerra di conquista, nella quale ogni attore coinvolto punta a pubblici diversi e a sviluppi opposti.

Stiamo per vedere una tipo di polarizzazione in cui la console Sony sarà dedicata per lo più ai kolossal mentre XBox continuerà a sviluppare una predisposizione per la crescita di indipendenti?

Forse, e, se così sarà, si potrebbero innescare delle dinamiche molto interessanti e una nuova sfida dai connotati del tutto inediti: da una parte i blockbuster, dall’altra anche communities di prosumer che si fanno sviluppatori.

Che lo scontro cominci…

>> Leggi anche: Ecco a voi Scarlett, la nuova console Microsoft <<

 

 

This post was published on 1 Luglio 2019 18:09

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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