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Qualcuno sta usando Dreams per creare uno show per bambini

Dreams è un titolo che attendiamo con moltissima attesa, sin da quando abbiamo avuto l’occasione di provarlo nella sua forma beta.
Media Molecule, dopo aver plasmato molti dei nostri sogni a suon di personaggi a forma di Peluche ha deciso di impegnarsi maggiormente e di mettere nelle mani di un giocatore un vero e proprio editor di esperienze videoludiche, alzando l’asticella di moltissimo rispetto all’editor che aveva reso Little Big Planet un grande titolo durante la passata generazione.

Abbiamo fatto anche un video ad-hoc per mostrare voi tante piccole cose che è possibile fare all’interno di Dreams: dal riproporre vecchi videogiochi come Metal Gear Solid al ricostruirne di nuovi come P.T.

Quello di cui andiamo a parlare oggi però supera ampiamente tutti questi restauri videoludici e va direttamente in un mondo transmediale, un ibrido curioso tra il mondo dei videogiochi e quello dei prodotti televisivi. Stiamo parlando di Have A Laugh With The Funny Giraffes.

Dreams e la versatilità al suo massimo.

David Ferguson (conosciuto anche come Davey Swapatz) è un animatore che ha lavorato in show come Adventure time o All Over The Place.

Da quando la beta di Dreams è stata rilasciata sul Playstation Network, nei ritagli di tempo libero, si è messo a lavorare su di un progetto personale estremamente curioso: uno show per bambini creato utilizzando direttamente l’editor del titolo di Media Molecule. Dreams ha un editor dalla versatilità talmente elevata che permette al giocatore di osservare semplicemente cutscenes susseguirsi, dando così modo ai creativi di realizzare anche delle clip puramente video, senza dover mischiare del gameplay.

Have a Laugh With The Funny Giraffes è uno show per bambini con giraffe e buffonate a non finire; i due episodi al momento disponibili su youtube sono corti e dedicati ad un pubblico molto giovane, con poche velleità educative e molta sana comicità fisica. Il creatore dello show, parlando con Polygon, ha dichiarato di essersi ispirato agli show per  bambini di cui ha usufruito nel corso della sua infanzia, cercando di reinterpretarne lo stile mescolandolo con Sesame Street.

L’aspetto estetico del cartone animato è semplice e terribilmente efficace: tutto quanto è realizzato in 3D utilizzando poliedri come cilindri, cubi o sfere per modellare i personaggi; queste forme sono state poi successivamente raffinate attraverso un sacco di personalizzazioni, donando un volto ed una personalità a tali personaggi. Tutto questo lavoro rende lo show una piccola gioia per gli occhi e sembra provenire direttamente da un qualche studio di produzione specializzato in prodotti per bambini, non dall’editor di un videogioco per console.

Polygon, durante una chiacchierata con il creatore dello show, ha indagato sulle motivazioni che hanno portato alla nascita di tale prodotto:

“Sono stato interessato a Dreams e al suo contenuto sin dal suo annuncio. La scintilla è però scattata quando ho potuto osservare un video in cui uno sviluppatore mostrava la possibilità di animare i personaggi attraverso l’utilizzo del Playstation Move, quasi fossero marionette” Il motion capture in tre dimensioni è una tecnologia che non avevo mai potuto sperimentare durante il mio percorso lavorativo e questo mi ha fatto immediatamente pensare a lavorarci su. Have a laugh with the funny giraffes è stato un prodotto molto divertente da animare perché sono stato in grado di rappresentare rapidamente i comportamenti dei personaggi con naturalezza, un risultato che difficilmente avrei raggiunto se avessi dovuto animare il tutto in modo tradizionale, usando i key frames”. Utilizzando i controller del move posso comandare i corpi dei personaggi come se fossero marionette; una volta animati quelli passo ad animare i volti utilizzando i controlli del dualshock: il triangolo rappresenta le sopracciglia, R2 è la bocca e così via. Una volta animato ogni componente non mi resta che mettere tutto insieme e passare a vedere il risultato finale.”

Dreams è al momento disponibile soltanto in Beta (che abbiamo avuto l‘occasione di provare) ed è previsto per una release globale entro la fine del 2019 su Playstation 4.

La nuova frontiera dei machinima.

Have a Laugh With The Funny Giraffes è essenzialmente l’ultima frontiera dei machinima, l’abbreviazione che si usa nella lingua italiana per definire il machine cinema o la machine animation. Stiamo parlando ovviamente di un insieme di tecniche che vengono riassunte all’interno della produzione cinematografica digitale attraverso l’uso di giochi interattivi con motore grafico in 3D in tempo reale, senza dover obbligatoriamente passare per i programmi di animazione tridimensionale solitamente utilizzati in commercio.

I machinima nascono a metà anni novanta con l’arrivo dei primi motori grafici tridimensionali, con il primo Quake e le successive iterazioni di iDTech e da lì decollano verso nuovi lidi. Con l’arrivo di The Movies (di Lionhead) e con lo sviluppo della Garry’s Mod per il popolare motore grafico Source di Valve, il fenomeno si espande a macchia d’olio e inizia a inglobare al suo interno un numero sempre maggiore di videogiochi, passando per diversi capitoli di The Sims ad alcune iterazioni dei Grand Theft Auto di Rockstar Games; per inciso, su Grand Theft Auto IV esiste un Machinima lungo come un film vero, chiamato The Trashmaster riconosciuto all’unaminità come uno dei migliori prodotti di questo genere.

Il mercato dei videogiochi si è presto accorto delle velleità simil-cinematografiche dei videogiocatori ed ha pian piano aiutato l’utenza con dei tool appositi, come le modalità foto o la possibilità di registrare il gameplay a schermo senza dover obbligatoriamente passare per hardware esterno. Questo ha potenziato la produzione dei machinima, senza però proporre un’alternativa o una rivoluzione sostanzialmente dal punto di vista creativo.

Dreams invece, data la sua natura completamente open di editor assoluto, si propone come nuova piattaforma con cui poter alzare d’un pelo l’asticella di tali produzioni. In primis con tale editor è possibile prodursi i materiali da animare e da inserire all’interno dei progetti in completa solitudine, sena dover passare per tool esterni; con Dreams è possibile creare modelli poligonali, modificare gli ambienti e gli scenari, addirittura musicare le proprie scene tramite una serie di editor interni dalle notevoli potenzialità; la possibilità di animare il tutto attraverso il Playstation Move alza ulteriormente l’asticella della qualità per i prodotti venturi, stavolta legati ad un prodotto in grado di tracciare i movimenti nello spazio tridimensionale, roba che in titoli come Grand Theft Auto non era semplicemente possibile.

Media Molecule sta, forse in modo non completamente consapevole, dando al pubblico lo strumento adatto per poter esprimere la propria creatività senza dover passare unicamente dai videogiochi; esattamente come Mario Paint ha una delle scene musicali più floride del sottobosco videoludico, Dreams potrebbe avere una scena cinematografica/artistica tutta sua, con prodotti che potrebbero finire anche all’interno di contenitori più grandi e prestigiosi della community di un editor per Playstation 4.

A tal proposito è lecito sottolineare di come siano importanti all’interno dell’odierna industria videoludica progetti di tale portata, in grado di toccare corde estremamente differenti tra loro nonostante l’intento sia principalmente uno; difficile non sorridere pensando alla quantità di ragazzi che punteranno alla carriera del game design dopo aver messo mano all’editor di Dreams o alla quantità di menti che rimarranno affascinate dai lavori dei creatori di contenuti presenti su tale piattaforma; lode a Media Molecule e alla libertà creativa che vogliono mettere alla portata di tutti con il loro prodotto.

 

 

 

This post was published on 29 Giugno 2019 16:00

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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