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The Surge 2 sta crescendo tra vecchi e nuovi soulslike

Se ci sono un paio di genere che nel corso degli ultimi anni hanno fatto parlare di se almeno quanto i Battle Royale questi sono i metroidvania ed i soulslike; proprio quest’ultimo genere, quest’ultima filosofia di game design, è quella a cui Deck13 si è maggiormente ispirata nel corso della sua carriera per sviluppare un brand, quello di The Surge, il cui secondo capitolo è in dirittura d’arrivo.

Durante uno degli ultimi gameplay walkthrough mostrati dalla software house tedesca si possono osservare delle meccaniche che vengono direttamente dal capostipite del genere, l’adorato Dark Souls ed il suo multiplayer asincrono che ha reso la saga estremamente popolare. Nel prossimo capitolo di The Surge, in sostanza, sarà possibile per il giocatore lasciare dei messaggi online per aiutare (o ingannare) il prossimo, esattamente come ci eravamo abituati a fare giocando a Dark Souls o a Bloodborne.

“Ecco a voi una delle nostre nuove meccaniche legate al gioco online. Il giocatore può creare questi messaggi a mò’ di graffiti e piazzarli in giro per il mondo utilizzando il proprio drone. I messaggi andranno poi letti dagli altri giocatori ed è possibile comunicare una vasta gamma di concetti, sia amichevoli che non.”

Questa meccanica è ripresa pari pari da Dark Souls e da Demon’s Souls, videogiochi ove la comunicazione tra giocatori non veniva gestita da chat di qualche tipo ma unicamente da messaggi sibillini che lasciano libera interpretazione a chi giocava; molte volte sarà capitato anche a voi di cadere in un burrone o di tentare un salto pericoloso soltanto spinti dalle parole suadenti di un qualche malvagio giocatore.

Sembra invece sarà assente il multiplayer cooperativo e competitivo presente nei titoli di from software; durante lo scorso anno, a Giugno 2018, all’interno di un intervista con Twinfinite, il direttore creativo di Deck13 dichiarò:

“Noi amiamo davvero molto il gaming multiplayer e abbiamo intenzione di inserire all’interno del nostro titolo un sacco di meccaniche legate all’online; al momento però non abbiamo davvero intenzione di aggiungere in The Surge 2 un comparto multigiocatore dedicato alla cooperazione o alla competizione; vogliamo semplicemente che i videogiocatori si influenzino vicendevolmente durante lo svolgimento delle loro avventure.”

Il primo capitolo di The Surge aveva dalla sua tutta una curiosa meccanica legata allo smembramento dei cadaveri, meccanica che dava importanza al farming dei nemici al fine di ottenere gli oggetti necessari; secondo gli sviluppatori in The Surge 2 questa meccanica verrà resa ancora più tattica e la sua importanza verrà nuovamente acuita. A cambiare saranno inoltre le strutture delle missioni secondarie e primarie, stavolta più legate ad un open world che si spera avrà la stessa qualità di quello del primo capitolo.

Perché si, in un panorama di Soulslike tutti rotolate e bossfight massacranti, il primo The Surge riusciva a splendere di luce propria grazie ad un level design figlio legittimo e rispettosissimo di quello che Miyazaki & soci hanno consegnato alla storia con il primo Dark Souls: un mondo circolare e interconnesso fino al midollo, pieno di scorciatoie e di richiami visivi a location già osservati precedentemente.

Soulslike: un sottogenere sempre più sfruttato.

Deck13, tra le tante software house presenti al mondo, è forse quella che più palesemente ha cercato di fare suo il verbo dei Soulslike ed ha cercato di declinarlo, volta per volta, secondo degli input differenti: mentre Lords Of The Fallen ha cercato semplicemente di replicare l’epopea di Dark Souls con meno abilità e meno tecnica, The Surge ha apposto al genere un twist decente con la sopracitata meccanica legata agli smembramenti.

Molte software house nel mondo hanno però tentato di dare la loro visione del genere ed hanno ibridato il genere mischiandolo con altre cose: Team Ninja, ad esempio, ha cercato di fondere il sistema di combattimento e l’impianto esplorativo tipico di un soulslike con un sistema di looting che non avrebbe di certo sfigurato all’interno di un videogioco come Diablo. Il risultato di tale buffo esperimento è Nioh, un titolo non particolarmente bilanciato che però risulta il perfetto ibrido tra il modo di lottare lento e compassato di un souls e la AHDH tipico di un hack and slash players.

Le iterazioni 3D sono proseguite, in tempi più recenti, con esperimenti tipo Ashen. Il titolo, realizzato da un minuscolo team neo-zelandese, ha dalla sua uno dei mondi più affascinanti che gli ultimi mesi ricordino e riesce a brillare di luce propria nonostante non abbia il sistema di combattimento profondo e sfaccettato come quello a cui From Software ci ha abituato nel corso degli anni passati. From Software stessa ha poi modificato pesantemente la formula di cui era autrice aumentando di moltissimo la componente action in Sekiro: Shadows Die Twice, un action game non basato sulla necessità di fare lunghissime e stilosissime combo ma bensì incentrato sulle hitbox, sulle contromosse e sulla pazienza del giocatore.

Volendo invece restare sul semplice è possibile guardare, con una certa ammirazione, a tutti quei videogiochi bidimensionali che in un modo o nell’altro hanno ripresa la formula dei soulslike nonostante la mancanza della terza dimensione. Salt & Sanctuary, ad esempio, è un videogioco che condivide praticamente tutto il suo DNA con l’opera di From Software e mette di suo un nuovo mondo da esplorare; sempre su questo filone, con guizzi di personalità in più quà e la, abbiamo titoli come Dark Devotion, abbiamo titoli come Dead Cells che mischiano il mondo dei Roguelite ad un sistema di combattimento preso di peso da un videogioco From Software, abbiamo Death’s Gambit e chissà quanti altri titoli ancora.

Tutti questi videogiochi prendono quel sistema di combattimento, basato sul mantenimento di una risorsa come la stamina e sulla memorizzazione dei pattern d’attacco degli avversari. Ogni titolo qui presente chiede al giocatore di padroneggiare una vasta gamma di armi differenti, con comportamenti di natura differente mentre legge le intenzioni dell’avversario osservandone i movimenti ed i sussulti; tutti chiedono al giocatore di migliorarsi in base alla propria esperienza e solo i soulslike migliori riescono a far sentire al giocatore la giusta ricompensa per le proprie azioni e per i propri miglioramenti. A questo servono le penalità da fronteggiare in caso di morte, a questo serve la difficoltà spesso elevata per il giocatore medio; tutto per comunicare un unico tipo di sensazione.

The Surge 2, in sostanza, spera di mandare ancora più in là l’asticella delle preoduzioni Deck13 guardando al passato senza dimenticarsi di muoversi verso il futuro del genere, con una meccanica interessante come quella degli smembramenti nuovamente ripresentata ai giocatori. Il titolo è previsto su Playstation 4Xbox One e Pc per il 24 Settembre 2019.

This post was published on 28 Giugno 2019 18:30

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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