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Giocare a League Of Legends in Siria e in Iran è diventato molto complicato

I videogiochi, generalmente, si ritrovano ad unire pletore e mandrie di giocatori differenti per sesso, età, credenze religiose e condizioni economiche. Più e più volte, parlando di Fortnite, abbiamo sottolineato come abbia permesso a moltissimi giocatori incoscienti di giocare fianco a fianco con delle celebrità come Drake e questa è situazione che include chissà quanti altri giochi e quante altre personalità del mondo reale.

Purtroppo, il mondo reale stesso, è un luogo tristemente crudele dove i concetti di unità e di fratellanza sono perennemente subordinati ad una pletora di questioni diverse: problemi economici, diversità religiose, forme di governo controverse e così via, in una lunga sciorinata di difetti del mondo moderno. Quest’oggi la community di League Of Legends ha ricevuto una brutta notizia visto che due intere nazioni, l’Iran e la Siria, si sono ritrovate tirate completamente fuori dal mondo del rift e dei suoi campioni.

Cos’è successo? Perché? Scopriamolo insieme.

Niente League Of Legends in Iran e Siria.

I giocatori di League Of Legends di Siria e Iran si sono ritrovati una terribile sorpresa una volta tentato il login. A comparire a schermo è stato un messaggio che li informava sul blocco del gioco in ogni rispettivo paese a causa di sanzioni commerciali applicate proprio dal governo degli Stati Uniti. Riot, nonostante abbia Tencent tra i suoi maggiori azionisti, ha sede negli Stati Uniti D’America e si è ritrovata a dover conformarsi alle scelte del governo.

Un giocatore iraniano ha condiviso sul forum ufficiale di League Of Legends il messaggio apparso a schermo per tale problema:

” A causa delle leggi e dei regolamenti del governo statunitense, i giocatori nel tuo paese non possono accedere a League Of Legends in questo momento. Non vediamo l’ora di averti di nuovo tra noi, se e quando ciò accadrà.”

Ovviamente questo non ha comunque bloccato del tutto i giocatori iraniani e siriani che hanno iniziato ad utilizzare i servizi VPN per poter schivare il ban. La particolarità di questo evento è la sua unicità: è la prima volta che la disponibilità online di un videogioco viene inclusa tra le sanzioni nei confronti di uno stato. Tale mossa è la naturale conseguenza dell’inasprimento dei rapporti tra i vari stati e l’amministrazione trump; la presenza di microtransazioni all’interno di League Of Legends permetterebbe a cittadini iraniani di commerciare con l’America.

In Iran, per inciso, le sanzioni hanno già mietuto vittime illustri: Epic Games Store e i suoi titoli non sono disponibili in alcuni stati a causa di proibizioni derivanti dalle leggi americane; i nord-coreani e gli iraniani sostanzialmente non potranno giocare a Fortnite nel breve e lungo periodo di Tempo.

Riot Games non ha ancora rilasciato alcun tipo di comunicato ufficiale sulla faccenda, se togliamo il messaggio sopracitato comparso sugli schermi dei giocatori iraniani e siriani. La reazione, se consideriamo la presenza di Tencent tra gli azionisti più importanti di Riot, potrebbe non essere delle migliori.

Cosa sta succedendo?

Ovviamente i giocatori iraniani non l’hanno presa esattamente benissimo.

“Amo League Of Legends, è l’unico videogioco dove mi diverto. I problemi politici tra l’Iran e l’America sono di natura prettamente politica; i giocatori e le persone non dovrebbero avere niente a che fare con questo

I conflitti tra gli Stati Uniti D’America e l’Iran hanno oltre quaranta anni di storia e si sono inaspriti ultimamente. A Maggio 2018 l’amministrazione Trump ha ufficialmente ritirato la partecipazione degli USA dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA). Tale trattato, firmato nel 2015 dalle nazioni appartenenti al P5+1, sostanzialmente chiedeva lo stop della corsa al nucleare iranana in cambio di uno stop da parte di tali stati alle sanzioni nei confronti della nazione.

In seguito alla fuga degli stati uniti da tale trattato, alcune nazioni europee hanno deciso di ritirarsi loro volta, complicando ulteriormente la situazione; tali ritiri sono stati fatti per paura di ricevere ripercussioni dal governo degli stati uniti. L’iran, di tutta risposta ha annunciato di essere intenzionato a recuperare i suoi progetti per la corsa al nucleare se il resto dei partecipanti al trattato non garantiscono il rispetto delle regole entro la fine degli accordi.

A tutto ciò è necessario aggiungere una serie di incidenti accaduti ultimamente nei dintorni delle acque internazionali vicine allo stretto di Hormuz, con navi in fiamme e droni americani abbattuti dal governo iraniano. La risposta di Trump via twitter non si è fatta aspettare ovviamente.

Cosa c’entra la siria in tutto questo?
Finora abbiamo parlato in modo quasi esclusivo dell’Iran perchè il coinvolgimento della Siria non è chiarissimo a nessuno; è plausibile pensare che la nazione sia stata inclusa all’interno delle ultime sanzioni commerciali perché alleata in modo stretto con il governo Iraniano; le motivazioni ufficiali parlano di problemi legati al governo attuale, responsabile degli otto anni di guerra civile che ancora imperversa sullo stato.

Come se la passa la scena eSportiva di LOL adesso?

Dal punto di vista eSportivo questa notizia è un piccolo disastro per le community di giocatori locali interessati all’idea di sfondare nel mondo del professionismo. Prima di questo momento, generalmente non era facile per i giocatori iraniani ottenere una visa per poter giocare tornei all’interno del territorio americano, adesso è diventato estremamente complicato anche soltanto giocare e allenarsi in vista di una qualche competizione.

Utilizzare i VPN per scavalcare le limitazioni imposte dal governo è una soluzione ma è poco pratica ed è costosa, specialmente per i redditi medi di tali luoghi. La scarsa praticità deriva sopratutto dagli aumenti di ping dovuti al funzionamento tecnico del VPM; il ping nel mondo degli sport digitali è uno dei parametri più importanti da tenere in considerazione per poter avere delle prestazioni soddisfacenti in game visto che da esso derivano essenzialmente i riflessi dei giocatori.

Il riassunto purtroppo è triste: se la situazione in qualche modo non si sblocca, il mondo di League Of Legends in Siria ed in Iran avrà un futuro non particolarmente felice, fatto di costi extra tranquillamente evitabili e di ping irrealistici, che renderanno poco equilibrate le competizioni con i giocatori privi di sanzioni.

This post was published on 24 Giugno 2019 16:50

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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