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Minecraft tra videogioco ed edutainment

L’edutainment o intrattenimento educativo è una forma di intrattenimento finalizzata sia a educare sia a divertire. L’edutainment solitamente cerca di educare e di far socializzare le persone tramite momenti incastonati all’interno di altre forme di intrattenimento, soprattutto di ambito familiare, come i programmi televisivi, i videogiochi, i film, la musica, i siti web, i software ecc.

La definizione wikipediana di edutainment prende in esame una grandissima quantità di prodotti dell’uomo sottolineando la presenza dei videogiochi all’interno di questo macroinsieme. Il mondo dei videogiochi consumer, per così volerli definire è abbastanza lontano dal mondo dell’educazione visti i differenti intenti. L’ultimo importante esempio che sovviene alla mente di chi sta scrivendo questo articolo è rappresentato dall’esperimento di Ubisoft: inserire in Assassin’s Creed Origins un educational mode destinata a scuole e ad associazioni di carattere storico.

Tale modalità cambiava profondamente il gameplay togliendo la violenza e l’azione, lasciando a chi gioca la profondità della ricostruzione storico ambientale portata avanti dai bravi ragazzi di Ubisoft; l’egitto ricostruito con sapienza diventa luogo per passeggiate, diventa camminatoio per i curiosi e casa per gli annoiati. I geroglifici sui muri, le architetture di matrice greca e gli splendidi deserti poligonali si trasformano nei protagonisti assoluti del titolo, ora oggetto di analisi attenta, ora oggetto di semplice ammirazione. La modalità realizzata da Ubisoft includeva al suo interno oltre 70 differenti tour virtuali per altrettante location presenti nel titolo, un vero e proprio unicum.

Nel mondo indipendente c’è però un titolo che va necessariamente citato come l’involontario padre dell’edutainment moderno: sua maestà Minecraft.

Minecraft ovvero il mondo (o una sua cubettosa rappresentazione) nelle tue mani.

Minecraft è il titolo indie di maggior successo di sempre, con qualcosa come 154 milioni di copie vendute nei mercati occidentali, 150 milioni di copie vendute in quello cinese, 90 milioni di utenti mensili ed un numero ancora imprecisato di copie vendute sui dispositivi mobile. Numeri che fanno semplicemente spaventare per quanto sono elevati e per quanto siano assurdamente lontani dai maggiori successi del mondo videoludico che quotidianamente trattiamo su queste pagine.

Tra le varie motivazioni per cui Minecraft ha avuto il successo di cui sopra possiamo trovare una pletora di motivazioni differenti: è creativo, virtualmente infinito, adatto a praticamente qualsiasi tipo di macchina e qualsiasi tipo di utenza e permette una pletora di differenti stili di gioco. C’è chi Minecraft l’ha giocato come intenzionalmente pensato, ovvero un survival game dove craftarsi gli oggetti mano a mano che si va avanti, chi invece è entrato in modalità creativa e non ne è uscito successivamente, chi ha iniziato a riempirlo di mod per provare chissà quale strana meccanica e quale strano esempio di game design amatoriale.

Una delle meccaniche che più ha stupito il mondo dei videogiochi è quella legata all’utilizzo della redstone, un particolare oggetto presente nel mondo di gioco che può essere utilizzata in combinazione con altri oggetti per rappresentare la logica booleana e/o una versione all’acqua di rose dell’elettronica che, nel mondo reale, utilizziamo tutti i giorni. Questo ha permesso a gente con moltissimo tempo libero di realizzare piccole opere d’arte come un un cellulare funzionante, un processore a quattro core o un sacco di porte logiche. Un canale italiano di videogames, molto attivo su Twitch, ha anche realizzato una splendida introduzione al mondo dell’elettronica in Minecraft all’interno di una rubrica chiamata Bit Bang, se siete interessati ad approfondire l’argomenti.

Se questo non è abbastanza non preoccupatevi, Mojang sta per rilasciare una nuova versione del titolo chiamata Minecraft: Education Edition destinata al mondo della scuola che porterà l’utilizzo del titolo a livelli mai visti prima in tale ambiente.

Minecraft: Education Edition si potenzia ancora una volta.

Minecraft: Education Edition è stato per la prima volta lanciato durante il 2016 da Microsoft e Mojang per permettere al titolo di approcciarsi in modo ottimizzato alle problematiche presenti nell’ambiente scolastico. Questa versione di minecraft possiede una serie di caratteristiche e di opzioni ottimizzate per il mondo dell’istruzione, come la presenza di una serie di lavagne in game, la possibilità per gli insegnati di creare NPC con le spiegazioni e così via.

Al momento Minecraft: Education Edition è disponibile unicamente per le scuole che ne fanno richiesta e non ha una release accessibile in modo legale al pubblico mainstream. Mojang ha in ogni caso annunciato di star migliorando il titolo con una serie di nuove opzioni che lo renderanno ancora più accessibile, adatto ad un pubblico ancora maggiore. Una di queste funzioni è l’immersive reader, ovvero un tool in grado di semplificare la lettura per tutti quegli studenti con problemi cognitivi legati alla lettura.

Mojang ha approfittato dell’occasione per potenziare ulteriormente il multigiocatore ed il sistema di classi che rende il titolo adatto per il mondo dell’istruzione, semplificando le procedure di login con un protocollo SSO e facilitando l’accesso al titolo per gli studenti più piccini delle varie scuole che saranno intenzionate ad adottarlo.

La cosa che forse stupisce maggiormente è la nascita di veri e propri training per gli insegnanti che sono interessati a portare questa metodologia di insegnamento all’interno dei loro programmi. Microsoft, in sostanza, ha dichiarato di credere davvero molto in questa nuova tipologia di insegnamento ed è intenzionata a fornire gli strumenti adatti per permettere all’edutainment di espandersi ulteriormente, utilizzando la forma di un videogioco incredibilmente popolare tra i videogiocatori di quelle determinate fasce di età.

Tutte le altre migliore che verranno aggiunte al titolo nell’Education Edition sono state inserite all’interno di un corposo patch log nel sito ufficiale di Minecraft, raggiungibile a questo indirizzo.

I videogiochi ed il mondo dell’istruzione.

La continua trasformazione del mondo dell’intrattenimento ha portato ad un ibrido istruzione/videogiochi tutto sommato piuttosto interessante. Nello specifico, l’ibridazione tra videogioco mainstream (perché Minecraft questo è, nonostante le origini modeste) e il mondo dell’istruzione rappresentano forse la punta di diamante di un nuovo modo di fare scuola. Due decenni di ricerche hanno dimostrato che mescolando divertimento e apprendimento si hanno risultati migliori di quelli ottenibili attraverso il secondo fattore, motivo per cui c’è sicuramente una forte pulsione di incontro tra i due mondi.

Giocare mentre si apprende, insomma favorisce l’acquisizione di nuove competenze e conoscenze grazie alla piacevolezza del processo, qualcosa che normalmente non si associa all’ambiente scolastico. Una sinergia di tale genere aiuta in modo importante la formazione di nuove abilità e la sedimentazione di nuove nozioni. Nonostante i media generalisti italiani parlino di videogiochi come dei nuovi demoni da estirpare in America sono in corso sperimentazioni curiose che cercano di sfruttare l’intero panorama videoludico all’interno dell’ambiente scolastico.

Abbiamo già parlato più volte delle borse di studio esportive, spesso associate a titoli come Fortnite o Apex Legends; queste, dal punto di vista teorico, aiuterebbero la formazione di soft skills come la socializzazione, la collaborazione o il gioco di squadra all’interno dell’ambiente scolastico, in modo non dissimile dalla trasmissione di tali valori in un ambiente sportivo classico. Sfruttare le caratteristiche di ogni singolo gioco a favore di una corrispondente materia scolastica ha dimostrato l’apprendimento semplificato di nozioni altrimenti risultate complicate a studenti equivalenti.

Secondo le ricerche, un videogioco come Civilization può aiutare uno studente a sviluppare delle competenze molto generali nel mondo delle abilità gestionali e manageriali, mostrando così un eventuale talento o semplicemente prendendo dimestichezza con le determinate dimaniche lavorative. Il Problem Solving, da sempre sbandierato come skill derivante dal videogiocare, è oggi più che mai importante nel mondo del lavoro.

In Italia abbiamo potuto vedere dei simpatici progetti con Minecraft protagonista che hanno sicuramente mostrato un primo deciso passo verso la direzione sopra accennata: Modenacraft, ad esempio, è la commistione perfetta di abilità riguardanti il mondo del turismo, il mondo della geografia o il mondo dell’arte. Il progetto ha permesso ad un gruppo di studenti, guidati da Marco Vigelini di MakerCamp di ricostruire blocco dopo blocco il centro storico della città emiliana, dando a tutti la possibilità di realizzare dei giri turistici attraverso NPC, Command Boxes e cartelli. Lo stesso Vigelini, in collaborazione con il comune di Prato, ha realizzato un corso destinato al mondo dei professionisti del settore per far in modo che qualcun o si avvicini a questo curioso modo di insegnare, avvicinando la figura dell’insegnante a quella del videogiocatore acculturato.

This post was published on 22 Giugno 2019 9:30

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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