Il genere videoludico conosciuto come battle royale è ormai abusatissimo e perennemente sulla bocca di tutti i videogiocatori: videogiochi come Fortnite guadagnano cifre stellari, titoli come Apex Legends fanno registrare dei numeri incredibili per giocatori durante il primo mese di vita… addirittura la saga di Fallout è approdata nel mondo dei battle royale, con un espansione ad-hoc per il non particolarmente ben apprezzato Fallout 76.
Qualcuno ha ovviamente dovuto portare questo stile di gioco all’estremo applicandolo anche a titoli decisamente fuori dalla portata temporale di quell’idea di game design. Un pazzo visionario, chiamato Infernoplus, è riuscito a creare una chimera davvero curiosa: la versione multigiocatore, battle royale, di Super Mario Bros in tutta la sua interezza.
Signore e signori, è grazie agli sforzi di tale Infernoplus se al giorno d’oggi possiamo parlare di Mario Royale.
Mario Royale, secondo le parole del suo creatore, è una copia abbastanza fedele del classico Super Mario Bros per Nintendo Entertainment System con alcune importanti modifiche. Il titolo gira su praticamente qualsiasi browser, è free to play e permette a cento giocatori di approcciare in contemporanea l’ormai leggendario gameplay del platform di Shigeru Miyamoto.
Lo sviluppo di Mario Royale è durato tre settimane, tale è stato il tempo richiesto da Infernoplus per portare il codice dell’originale titolo di Miyamoto in HTML e mettere su un server back-end in Java. Il titolo supporta addirittura l’utilizzo dei controller.
Cos’è Mario Royale in soldoni?
Dopo essersi connessi al sito ufficiale ed aver inserito il proprio nickname si verrà catapultati rapidamente all’interno di una lobby, in attesa che il numero di giocatori richiesti dal server venga raggiunto. Una volta che questo viene raggiunto sarà necessario attendere secondi e ci si ritroverà catapultati all’interno di uno livello casuale di Super Mario Bros insieme ad un altra enorme pletora di piccoli idraulici baffuti.
Il gameplay del titolo è praticamente identico a quello che abbiamo imparato ad apprezzare e conoscere ed i twist sono davvero minimali: i vari mario non possono interagire direttamente tra loro, ogni genere di interazione ha per protagonista lo scenario e gli avversari. Si possono spaccare i blocchi prima dei propri avversari, è possibile rubare i power up prima dei propri avversari ed è possibile attivare il movimento dei gusci koopa per ostacolare i propri avversari.
Ovviamente non abbiamo idea al momento di quanto ci metterà Nintendo a tirare giù questo curioso esperimento, nonostante i disclaimer ben visibili a schermo parlino di un progetto no profit e che non utilizza in modo particolare le proprietà intellettuali della compagnia di Kyoto. Il nostro consiglio è quello di giocare a Mario Royale fintanto che non verrà buttato giù, almeno per provare l’ebrezza, la confusione ed il caos che 70 e più giocatori riescono a fare all’interno di livelli storici come l’1-1 di SMB.
L’esperimento di Infernoplus lascia sorgere una domanda decisamente lecita: quali altri vecchi videogiochi potrebbero guadagnare qualcosa dall’aggiunta di una eventuale modalità battle royale?
Il primo che ci salta in testa è Puzzle Bobble: il puzzle game composto da draghetti e bolle colorate, pubblicato da Taito a metà anni novanta, potrebbe tranquillamente diventare un titolo estremamente interessante se gli venisse applicato un trattamento simile a quello che abbiamo visto con Tetris 99. Le meccaniche che hanno reso popolare Puzzle Bobble rimarrebbero praticamente illese dalla trasformazione e le piccole modifiche da fare qua e la per adattare la modalità multigiocatore al nuovo numero di avversari. Anche in questo caso il titolo sarebbe perfettamente monetizzabile nonostante un eventuale natura free to play, con personaggi acquistabili e skin o colori particolari per i propri proiettili a forma di bolla.
Un altra coppia di titoli a cui si potrebbe applicare un trattamento non troppo dissimile da quello visto sopra per il puzzle game Taito è rappresentata da Magical Drop e Super Puzzle Fighters, un’ altro paio di puzzle game che splenderebbero sicuramente in una veste battle royale, visto anche il successo del sopracitato gioco coi tetramini.
Magical Drop è stata la reazione di Data East a Taito e al suo gioco coi draghetti; nonostante si basi su meccaniche puzzle game decisamente diverse, il titolo ha dalla sua un certo dinamismo ed una velocità di gioco molto elevata.
Super Puzzle Fighters, invece, è uno spin off del popolare picchiaduro di Capcom che mischia Tetris e Dr Mario, mischiando blocchi e colori con le mosse speciali che hanno resi famosi Ryu, Ken e soci; il titolo presenta anche una serie di personaggi legati ad altri picchiaduro Capcom come Morrigan di Darkstalkers. Anche in questo caso un titolo del genere in versione free to play sarebbe semplicemente monetizzabile attraverso skin e migliorie estetiche, che nulla cambiano al succo del gameplay e che sono puramente legati al gusto di osservare.
Cambiando radicalmente genere sarebbe interessante vedere, all’interno del panorama dei battle royale, un twin stick shooter ante litteram come Smash Tv, un titolo sviluppato dalla Williams e convertito per mille piattaforme diverse durante i primi anni novanta. Smash TV nella sua versione battle royale vede il gameplay ad orde dell’originale modificarsi leggermente e aggiungere altri giocatori, per un multiplayer competitivo dove solo l’ultimo rimasto è in grado di fregiarsi del titolo di vincitore.
Per concludere vorrei portare ai lettori in sala un esperimento piuttosto folle ma dalla notevole caratura tecnica: la versione battle royale di Super Mario 64
Lo youtuber Kaze Emanuar ha rilasciato durante lo scorso anno, una romhack di Super Mario 64 che fonde tutti i livelli all’interno di un unico gigantesco macrolivello, una specie di enorme arena dedicata ad una modalità battle royale del platform Nintendo ancora non particolarmente funzionante.
Nelle intenzioni dello youtuber c’era quella di utilizzare la romhack come base per una modalità multigiocatore da far girare sull’emulatore Net64, dedicato appositamente al multiplayer online legato alla console a 64-bit di Nintendo.
Come è possibile vedere dal video di youtube soprastante, il gameplay del titolo è stato leggermente modificato per permettere un esplorazione più libera. Le monete ora oltre a ricaricare i punti vita, permettono al giocatore di ottenere un cappello alato a comando e di volare per la mappa di gioco. Tutti i vari livelli di gioco sono stati posizionati uno al di sopra dell’altro, dando una stramba sensazione di open world che The Legend Of Zelda Breath Of The Wild pussa via.
Plausibilmente nessuno di questi esperimenti qui narrati vedrà veramente la vita come prodotto commerciale ma, come giocatori, ci è sempre permesso sognare. Pensate che qualche vecchio videogioco possa diventare stranamente divertente se accoppiato alle meccaniche tipiche dei battle royale?
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È ovviamente accaduto l’inevitabile. Il lavoro di Infernoplus è chiaramente passato sotto gli occhi vigili di Nintendo che ha approfittato della situazione per far buttare il giù il sito basandosi sulle leggi contenute nel DMCA. Per ovviare l’ovvio problema legato alle proprietà intellettuali, il geniale programmatori ha già realizzato una specie di copie del titolo chiamata Infringio Royale che al momento della stesura di questo articolo raccoglie comunque un migliaio di giocatori.
La nuova versione di Mario Royale è esteticamente bruttina, priva della personalità e del carisma dato dal personaggio di Miyamoto ma è immune ad eventuali azioni lecali basate sul copyright; nei piani di Infernoplus c’è un intento di chiaro miglioramento, che avverrà nel corso delle prossime settimane sistemando la grafica del titolo e dando ad Infringio un aspetto più carino. L’aver abbattuto la versione originale del titolo, fortunatamente, non ha provocato chissà quanti danni alla playerbase che ancora è piuttosto numerosa per un giochino di tali proporzioni, con almeno un migliaio di giocatori online sempre pronti a fare una partita.
Infernoplus ha finalmente permesso al giocatore di modificare i comandi su tastiera e joypad, oltre ad aver diminuito leggermente il numero di giocatori contemporaneamente in games per semplificare l’esecuzione del titolo e ridurre i problemi legate alle prestazioni.
This post was published on 22 Giugno 2019 18:00
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