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In difesa dei DLC (quando vengono fatti bene)

Lo sappiamo, lo sappiamo. Anche voi non ne potete più di DLC a pagamento che per due o tre euro inseriscono giusto qualche costume o qualche decina di minuti di gioco.
Per non farvi pensare a questi avvenimenti terribili è però venuto in nostro aiuto Matt Thorson di Matt Makes Games, la software house responsabile di quella piccola perla che risponde al nome di Celeste.

Matt, da qualche mese, è al lavoro sui contenuti scaricabili gratuiti del suo capolavoro bidimensionale; sono mesi e mesi che l’autore va chiacchierando di questo fatidico capitolo 9, previsto per ancora una data sconosciuta come update del titolo. Secondo quanto recentemente confermato da Matt su Twitter, il capitolo finirà per contenere oltre cento nuovi livelli per ore e ore di divertimento e di furia killer.

Non stiamo parlando di un more of the same, secondo quanto dichiarato dallo sviluppatore canadese, il nono capitolo di Celeste avrà al suo interno nuovi oggetti e nuove meccaniche; nonostante l’abbandono delle fragole da raccogliere, questi livelli saranno estremamente difficili da affrontare e permetteranno ai giocatori di mettersi alla prova con dei contenuti particolarmente interessanti.

Quella dei DLC gratuiti è una corrente non particolarmente comune all’interno del mondo dei videogiochi, purtroppo per noi.

Quali altri giochi possono dire di avere contenuti scaricabili extra di grande qualità?
Quali di questi sono a pagamento e quali no?
Perché vogliamo vedere più contenuti come quelli realizzati da Matt Thorson?

Quando contenuto gratuito vuol dire qualità.

Quando nel mondo dei videogiochi vediamo la parola gratis, generalmente tendiamo ad avere facce buffe e tristi smorfie come reazione. Questo perché, nel corso della storia del medium, ai prodotti gratuiti sono sempre stati associati lavori di scarsa qualità. Nel corso degli ultimi dieci anni, fortunatamente, il mondo dei DLC è migliorato tantissimo ed è finalmente riuscito a ricavarsi qualche parola di merito visto i numerosi esempi di contenuti gratuiti che molti giochi ottengono con il passare dei mesi.

L’esempio più lampante è rappresentato da Warframe, un videogioco free to play che si presenta, al momento, come il migliore destiny like sulla piazza, con nuovi contenuti praticamente ogni mese, espansioni in grado di modificare meccanicamente il titolo ed una roadmap in continuo aggiornamento. Questa sua natura in continuo divenire e l’impegno erculeo profuso da Digital Extremes nella realizzazione del titolo hanno trasformato Warframe, da comune videogioco free to play a uno dei titoli più giocati di tutto Steam; l’outsider che, contro tutto e tutti, riesce a diventare uno dei più forti sulla piazza.

Se vogliamo prendere in esame i videogiochi che hanno un prezzo da pagare possiamo portare avanti l’esempio di Grand Theft Auto V, la cui modalità multigiocatore ha avuto un successo talmente elevato, da cannibalizzare anche i contenuti dedicati al singolo giocatore. Rockstar Games, nel multiplayer di GTA V, ha praticamente tirato fuori qualsiasi tipo di carta dal suo mazzo: nuovi eventi legati al gameplay tipico della serie, nuove rapine, nuove auto, nuove meccaniche. La stragrande maggioranze di queste aggiunte vengono fatte gratuitamente, visto che il titolo capitalizza attraverso le microtransazioni legate agli oggetti estetici. Il successo roboante del titolo di Rockstar Games lascia intendere che la strada presa dalla software house americana è quella giusta per il momento.

C’è un piccolo capolavoro tra quelli usciti ultimamente che rappresenta perfettamente la filosofia del contenuto gratuito di enorme qualità: Hollow Knight. Dopo la sua release, il titolo di Team Cherry, ha visto l’aggiunta di quattro DLC nel giro di un singolo anno: Hidden Dreams, The Grimm Troupe, Lifeblood e Godmaster (questi i nomi dei contenuti) hanno prolungato di oltre una ventina di ore l’avventura del nostro cavaliere insetto preferito, mettendolo di fronte a sfide incredibilmente difficili (di cui non parleremo per evitare spoiler) e facendogli visitare luoghi diventati poi maledetti a seguito del fiume di imprecazioni a cui vengono associati. Team Cherry, grazie anche al supporto dei backer del progetto, è riuscita a portare Hollow Knight nell’olimpo dei titoli indipendenti con un supporto incredibile, tutto realizzato con la stessa passione e lo stesso amore che ha caratterizzato il titolo originale.

Una volta le chiamavamo espansioni…

Se vogliamo andare a guardare ai DLC non gratuiti, ma legati ad un prezzo da pagare, preparatevi perché l’industria nel corso degli ultimi dieci anni ha tirato fuori perle di enorme grandezza.

Anzi, facciamo un passo ancora indietro: andiamo a parlare di un prodotto nato in un epoca a cavallo tra il mondo delle espansioni e quello dei DLC.
Shivering Island è il DLC più grande rilasciato per The Elder Scrolls IV: Oblivion e andrebbe ricordato come una delle migliori cose realizzate da Bethesda per la sua saga di giochi di ruolo. Shivering Island porterà il giocatore all’interno di un luogo dove la follia scherzosa e la pazzia più pericolosa si incontrano e si mischiano, con oltre trenta ore di gioco tra nuovi contenuti, nuovi mostri, nuove missioni e nuove armi, tutte completamente fuori di testa.

Sempre restando nell’ambito dei giochi di ruolo possiamo andare a parlare con rapidità di Blood & Wine, ultimo DLC rilasciato da Cd Projekt Red per The Witcher 3, quello che viene considerato quasi all’unanimità il miglior gioco di ruolo degli ultimi anni. Tale DLC prende il nostro Geralt e lo porta all’interno di una terra particolarmente rigogliosa, facendogli vivere avventure ancora meglio scritte e caratterizzate (per quanto possibile, visto l’altissimo livello delle subquest del gioco base) di quelle precedentemente assaggiate. Anche qui parliamo di un DLC da trenta e più ore di gioco, con una pletora di nuovi personaggi, di nuove armi e di nuove situazioni con cui interfacciarsi.

Vogliamo poi parlare di Tiny Tina’s Assault On Dragon Keep? Questo DLC di Borderlands 2 trasforma il looter shooter fantascientifico di Gearbox in un avventura fantasy completamente fuori dagli schemi, con infinite citazioni, uno dei finali più divertenti della storia dei videogiochi d una trentina di ore di gioco all’interno di un mondo fantasy ispirato alle campagne di Dungeons & Dragons. Quando si permette ad una tredicenne piromane di masterare una campagna cosa può uscire fuori?
Per scoprirlo non vi resterà che andare ad affrontare le numerose subquest aggiunte nell’espansione, andando a scoprire le citazioni agli altri sparatutto in prima persona, a Dark Souls e alla cultura geek nel suo toto.

I giochi From Software, oltre che per essere impegnativi ed enigmatici, vengono spesso ricordati per i contenuti scaricabili realizzati secondo criteri di qualità quasi assoluta. The Old Hunters, l’unico dlc realizzato dalla software house per accompagnare Blooborne, è un perfetto esempio del modus operandi dei giapponesi. Il DLC presenta cinque bossfights decisamente memorabili, tra cui quello che viene ritenuto il nemico più complicato dell’intero genere Soulslike; ad essi si accompagnano ambientazioni di incredibile pregio, perfettamente in grado di rivaleggiare con il lavoro fatto per il gioco base e raddoppiando, letteralmente, il numero di armi utilizzabili dal nostro personaggio. From Software, quando si tratta di DLC, difficilmente ha fatto rimanere qualcuno a bocca asciutta.

I DLC, con il passare degli anni, si sono dimostrati ottimi metodi di continuare il ciclo vitale di un videogioco per una software house. Alle volte sono riusciti a dare sfogo alle pulsioni creative più pazze, altre volte hanno semplicemente continuato sul filone del titolo originale fornendo una qualità paragonabile se non superiore; in un mondo tutto microtransazioni e monetizzazione selvaggia, dei DLC ben fatti, che siano o meno gratuiti, rappresentano ancora una bella cosa su cui i giocatore possono contare quando si tratta di avere videogiochi interessanti.

This post was published on 3 Giugno 2019 18:12

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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