Qualche giorno fa avevamo parlato di Tencent, Riot Games e League Of Legends mettendo sul piatto l’eventuale versione mobile del MOBA di maggior successo della storia dei videogiochi. Oggi è arrivata, fresca fresca, la notizia che vede Tencent abbandonare i piani per far crescere Arena Of Valor all’interno del mondo occidentale.
Le fonti raggiunte da Reuters parlando di come la compagnia cinese abbia sciolto i team legati al marketing del titolo per il territorio europeo e per quello nordamericano; è plausibile pensare che Tencent stia in qualche modo riconsiderando le sue strategie per i mercati non orientali. Arena Of Valor, la versione occidentale del popolarissimo moba per cellulare Honor Of Kings, è stato rilasciato gratuitamente sugli store durante il 2017 ma non è riuscito nel corso di un paio d’anni a guadagnare ne la playerbase ne i soldi sperati.
Vediamo insieme cosa è successo al povero Arena Of Valor.
Due anni di vita non sono bastati ad Arena Of Valor per accontentare i suoi padroni. Secondo quanto raccolto da magazine come GamesIndustry.biz, durante il suo primo anno di vita il moba di Tencent era riuscito a riportarsi a casa qualcosa come 3 milioni di dollari, una cifra che presa da sola non è niente male ma che è un trecentosessantacinquesimo (sic!) di quello che Honor Of Kings riesce a fatturare in ventiquattro ore all’interno del territorio orientale.
Anche la playerbase del titolo non fa gridare al miracolo per gli standard cinesi: all’interno del territorio europeo Arena Of Valor ha circa centomila utenti quotidianamente attivi mentre in America questi sono oltre centocinquantamila; secondo le fonti interpellate da Reuters le intenzioni di Tencent sarebbero quelle di lasciar vivere o morire il titolo a seconda delle intenzioni dei giocatori, continuando unicamente con patch di bilanciamento e poco altro.
Sempre secondo le fonti contattate da Reuters, il AOV avrebbe problemi a causa dell’addizione di tre differenti cause:
Riot, nello specifico, nonostante sia completata di proprietà di Tencent, ha avuto di che lamentarsi: Arena Of Valor, a loro parere, è un rip-off non particolarmente diverso da League Of Legends.
Tale linea di pensiero non ha fatto altro che peggiorare la situazione tra la software house e la sua proprietaria; quando Tencent ha iniziato ad utilizzare i giocatori professionisti di League Of Legends per pubblicizzare il suo Arena Of Valor ed i suoi tornei esportivi è accaduto il disastro.
Riot stessa, con le sue lamentele, è riuscita a bloccare per due mesi il marketing di Arena Of Valor e solo grazie a questa sua mossa ha ottenuto diritto di parole sulla questione pubblicità con personalità legata all’eSport di LOL ed ha ottenuto la possibilità di controllare i piani marketing del titolo.
A questo va aggiunta la questione culturale già descritta all’interno dell’articolo su League Of Legends Mobile: in occidente i videogiocatori sono molto più interessati a dei videogiochi fissi, giocabili da console o da computer; in oriente il trend è inverso ed il gaming è prevalentemente di successo all’interno degli smartphone con piattaforme come WeChat o QQ (entrambe di proprietà di Tencent) che fatturano miliardi di dollari all’anno.
Secondo le fonti di Reuters, i problemi di Arena Of Valor hanno fatto bruciare a Tencent milioni e milioni di dollari, nel tentativo di trasformare il titolo in un successo mondiale; un perfetto esempio di tali strategie scellerate della compagnia cinese può essere visto nei tornei esportivi, eventi estremamente pomposi con montepremi stellari rappresentati da soldi e automobili elettriche.
Al momento sembra che la strategia commercilae che Tencent riscriverà per il titolo si baserà sul collegare maggiormente il gioco a elementi sensibili del mondo reale, un po come la stessa compagnia ha fatto per PUBG Mobile; il battle royale di Bluehole ha fatto parlare di se recentemente attraverso il successo di un evento,tenutosi a Dubai, dove la società cinese ha presentato una nuova mappa ispirata agli ambienti desertici dello stato arabo.
Uno degli errori più grandi compiuti da Tencent nello sviluppare il titolo è stato, secondo le fonti di Reuters, quello di non puntare abbastanza sui personaggi dell’originale Honour Of Kings; il titolo in questione possiede un cast di eroi fortemente ispirato alla mitologia cinese che è stato modificato in modo radicale durante il porting verso l’occidente per far presa su altre figure come quelle della mitologia europea o come sui supereroi dei fumetti americani.
Un altro dei principali problemi legati all’espansione del titolo si chiama 5G ed è la motivazione per cui il mondo dei videogiochi mobile online è così ficcante nel mercato cinese. L’assenza di tale protocollo di comunicazione all’interno dei territori americani ed europei potrebbe, secondo una delle fonti di Reuters, aver danneggiato l’espansione del titolo e il suo percorso verso la popolarità.
Tencent ha poi voluto provare a replicare l’espansione del gioco attraverso i social network, come ha fatto per HON attraverso WeChat e QQ senza però trovare in Facebook il partner adatto. È plausibile pensare che il gioco verrà di nuovo spinto all’interno dei mercati con la progressiva espansione di WeGame X, una piattaforma di gaming maggiormente legata al mondo cinese che tenterà di esportare i prodotti dello stato all’interno dei mercati occidentali.
Il futuro per Arena Of Valor, al momento, è tutto fuorché roseo; i giocatori americani ed europei potranno aspettarsi principalmente patch di bilanciamento e contenutistiche che sistemeranno qualche problemino del gioco senza però assicurargli un futuro; per quello è necessario aspettare che Tencent annunci qualcosa in merito. La compagnia cinese sembra essersi legata al dito la faccenda e potrebbe semplicemente voler aspettare la release del sopracitato League Of Legends Mobile per andare a cercare il successo con un Moba per smartphone.
La release di quest’ultimo dipenderà, principalmente, dai piani di Riot stessa, compagnia che ultimamente ha avuto qualche problema dal punto di vista dell’organizzazione e della corretta nei confronti dei suoi dipendenti.
This post was published on 29 Maggio 2019 9:30
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