Conker’s Bad Fur Day è un videogioco ingannevole perché, dietro la patina di titolo per piccini con scoiattolini e altri animali, nasconde l’indole di un titolo dissacrante, un videogioco in cui gli sviluppatori si sono divertiti a rendere ogni situazione quanto più adulta possibile. Chiunque abbia giocato il titolo conosce a memoria le canzoni sugli escrementi, non disprezza l’ultraviolenza gratuita e adora le citazioni alla cultura pop che il titolo Rare è riuscito a creare nel corso del suo breve ciclo vitale.
Lo scoiattolo più verace e pericoloso del mondo dei videogiochi è tornato una sola altra volta, nel corso del 2005 su Xbox 360, con un remake tecnicamente molto interessante ma incapace di mantenere al sicuro le violente tematiche e la satira sanguinolenta dell’esperimento di Rare. Per la prima volta Nintendo si era dimostrata molto più adulta della sua avversaria Microsoft.
Purtroppo, tolto il remake e la riproposizione di Conker’s Bad Fur Day all’interno di Rare Replay per Xbox One, lo scoiattolo sembrava essere scomparso dal mondo dei videogiochi.
C’era una volta un seguito…
Qualche giorno fa Chris Seavor, project lead di Conker’s Bad Fur Day, ha inondato twitter con un sacco di informazioni su di un gioco mai realizzato: il sequel del sopracitato videogioco di Conker. Il titolo si sarebbe dovuto chiamare Conker’s Other Bad Day e avrebbe riproposto personaggi e ambientazioni già viste nel primo videogioco, aggiungendo nuovi nemici, nuove situazioni e una trama completamente diversa.
#OtherBadDay.. Warning SPOILERZ !!! 😳 pic.twitter.com/8G6MQvYQ0f
— Chris Seavor 👀 (@conkerhimself) May 24, 2019
La produzione del titolo fu avviata poco dopo la release del primo capitolo di Conker e proseguiva abbastanza bene, ad mischiare le carte in tavola arrivò l’acquisizione di Rare da parte di Microsoft; il colosso di Redmond ordinò alla software house di creare un remake del loro titolo per Xbox 360 cancellando poi quello che sarebbe dovuto diventare l’ambito sequel.
In una serie di tweet Chris Seavor ha tirato fuori un sacco di informazioni interessanti sul secondo videogioco con protagonista lo scoiattolo alcolizzato più famoso del mondo dei videogiochi. La narrazione di Conker’s Other Bad Day sarebbe dovuta essere molto più approfondita del suo predecessore ed avrebbe visto il ritorno del Re Pantera, cattivone già noto ai videogiocatori, sotto forma di anima al comando del corpo di un clone di Conker.
Lo stesso scoiattolo, nello stesso momento, si sarebbe trovato in un night-club gestito da una donnola mafiosa; Il The Basement, questo il nome del locale, avrebbe mostrato il comportamento di Conker all’interno di un’ambientazione piena di alcol, droghe e pericoli, perfettamente in linea con lo stile dissacrante ed estremo del brand.
Esattamente come nel primo titolo, Conker prima o poi sarebbe stato anche in grado di rompere la quarta parete per uscire da una situazione di grande pericolo.
#OtherBadDay That's it.. If any media want an interview about it, the answer's no. Fuck off !! 😏 pic.twitter.com/EUxICvqoZm
— Chris Seavor 👀 (@conkerhimself) May 24, 2019
A differenza del primo titolo, in questo Conker’s Other Bad Day, l’hub centrale avrebbe avuto la forma di un castello infestato da vampiri; da li il giocatore sarebbe potuto andare all’interno delle fogne, all’interno di una chiesa, all’interno di luoghi agresti come mulini o basi lunari o all’interno di una curiosa base lunare. Ad accompagnare il nostro scoiattolo preferito, vista la scomparsa di Berri, di una conglietta chiamata Bunni.
#OtherBadDay pic.twitter.com/rQR0ifBIFo
— Chris Seavor 👀 (@conkerhimself) May 24, 2019
La storia di Conker’s Other Bad Day è un perfetto esempio di sequel perso per strada a causa di problemi di produzione o di scelte opinabili.
Quanti videogiochi famosi non hanno mai visto un seguito?
Il mondo dei videogiochi è pieno di titoli che avrebbero meritato un sequel e di titoli che hanno visto quest’ultimo venir cancellato nel corso dello sviluppo.
Un perfetto esempio di questa categoria di prodotti può essere rappresentato dal terzo episodio di Half Life 2, la cui narrativa doveva partire dal devastante cliffhanger finale di Episode 2. Nel corso degli ultimi 15 anni Valve non ha mai cancellato ufficialmente il suo titolo ne ha mai mostrato alcunché dello stesso; lasciando milioni e milioni di giocatori con il naso all’insù alla ricerca di un qualche segnale per il futuro del brand.
Un altro videogioco che potrebbe rispondere comodamente a questa definizione è Legacy Of Kain: Dead Sun, sesto capitolo di una saga action/adventure molto apprezzata dagli appassionati nata durante la fine degli anni novanta. Il titolo in questione fù annunciato nel corso del 2010 da Square Enix, presentato come un videogioco dotato di una fortissima componente single player che avrebbe portato avanti la storia di Nosgoth e che avrebbe avuto con se un robusto comparto multiplayer, all’epoca praticamente indispensabile per un publisher. Tre anni dopo il suo annuncio, Dead Sun spirò e vide il suo comparto multiplayer prendere il nome di Nosgoth e morire nel corso del 2016 nonostante la natura di Free To Play.
Un altro titolo che avremmo molto voluto vedere ma che siamo tristemente certi di non poter saggiare mai è The Wolf Among us Season 2, seconda stagione della splendida avventura grafica di Telltale Games, morta assieme alla software house durante gli ultimi mesi del 2018. La cosa che più fa salire la lacrimuccia è la valutazione che la critica ha sempre assegnato al primo capitolo del brand, molto più elevata di quella mediamente collegata ai titoli Telltale ma evidentemente non sufficiente per convincere qualcuno a rimettere in piedi baracca e burattini.
Uno dei seguiti che mai hanno visto la luce più famosi del mondo dei videogiochi è Resident Evil 1.5, una specie di versione preliminare di Resident Evil 2 arrivata addirittura all’interno dei vecchi dischi demo delle playstation giapponesi.
Il titolo scontentò talmente tanto i piani alti di Capcom che fu riscritto e ricostruito praticamente da capo, unicamente grazie ai fondi enormi che l’azienda aveva potuto accumulare con il successo mastodontico del primo capitolo della saga. Questa versione del videogioco non presentava Claire Redfield e, al suo posto, posizionava Ezra Walker, studentessa del college capitata a Racoon City nel peggior momento possibile; oltre a ciò il titolo differenza per segmenti delle ambientazioni, per personaggi presenti e per numerosissimi altri particoli che trovate descritti nei dettagli qui. Al momento, con un po’ di fortuna, è possibile recuperare un’immagine del disco e una traduzione per provare ad eseguirlo su emulatore.
Quale sequel mai nato vi ha più fatto soffrire nel corso della vostra vita da videogiocatori?
Fatecelo sapere nei commenti!