Valve ha confermato di essere al lavoro sulla sua versione di Dota2 Auto-chess, non potendo lavorare con l’originale team di sviluppatori responsabili del titolo. La notizia è stata data dalla compagnia americana all’interno del suo blog con un comunicato.
Valve ha incontrato i rappresentati di Team Drodo in seguito alla crescente popolarità della mod Dota 2 Auto chess, tale incontro purtroppo non è potuto sublimare in una collaborazione per una vasta gamma di motivi e la compagnia ha di conseguenza deciso di mettersi al lavoro sulla propria versione del titolo.
Cosa vuol dire questo per Dota2? Cos’è Auto chess e perché potrebbe diventare la next big thing del mondo dei videogiochi?
Queste e altre risposte all’interno di questo articolo.
Auto Chess è la mod di una mod.
Quando diciamo MOBA parliamo principalmente di Dota2 e League Of Legends; entrambi figli di una mod di Warcraft 3.
Quando parliamo di auto chess parliamo di un nuovo genere videoludico, figlio di una mod di Dota 2 e di conseguenza nipote di Warcraft 3.
Dota 2, da qualche anno a questa parte, ha al suo interno una tab chiamata arcade che contiene tutte quante le modalità create dalla community attraverso l’engine realizzato da Valve. La tab arcade contiene modalità piuttosto popolari come la modalità overthrow, la modalità epic boss battle o la modalità dota 2 run.
Dota 2 Auto Chess è, letteralmente, un discorso a parte perché potrebbe tranquillamente sfidarsi con videogiochi come Rainbow Six Siege o Warframe per numero di giocatori contemporaneamente connessi. Auto chess riesce a mettere insieme oltre centomila giocatori per volta, numeri che farebbero impallidire il 95% delle aziende presenti sul mercato dei videogiochi.
Auto Chess non assomiglia nel al gioco da cui proviene, ne da quello a cui ha preso il nome: il titolo è più uno strano ibrido tra un tower defense, un gioco di carte e un gestionale dove è necessario controllare con attenzione le proprie risorse e i propri possedimenti per prevalere sull’avversario. L’incredibile successo del titolo è tangibile anche su piattaforme come Twitch con più di diecimila spettatori settimanali che, di picco, finiscono per quadruplicarsi.
Il titolo sta sviluppando anche il suo circuito legato al gioco competitivo, almeno nel mercato cinese. La prima competizione in terra asiatica ha visto un montepremi complessivo di cinquemila dollari e durante i mesi di Febbraio e Marzo abbiamo avuto l’occasione di osservare i primi due tornei occidentali chiamata Twitch Rivals Dota Auto Chess. È lecito pensare che i grandi player del mercato cinese abbiano intenzione di spingere sul titolo con del sostegno economico, al fine di creare un circuito esportivo in grado di portare remunerazione.
Che futuro aspetta auto chess?
Dota2 Auto Chess, nonostante sia stato sviluppato dal team cinese Drodo, utilizza moltissimo materiale appartenente a Valve stessa. I personaggi, l’estetica, gli asset sono tutti di proprietà della compagnia di Gabe Newell. La monetizzazione del titolo avviene attraverso sistemi esterni a Steam, come Patreon, e Drodo Studio si ritrova a dover monetizzare all’interno di una terra di nessuno dal punto di vista legislativo.
Qualche mese fa sul campo di battaglia è apparsa Tencent, la quale ha ingaggiato lo studio cinese per la creazione di una versione mobile della popolare mod. Gli accordi tra Drodo e Tencent sono tutt’ora privati ma è lecito pensare che ci sia un qualche rapporto di esclusività tra le due aziende che ha reso impossibile la collaborazione dei cinesi con Valve, almeno per quanto riguarda il nome.
Valve stessa ha comunque permesso, quasi in una mossa di profondo rispetto per le ore dei giocatori, di far migrare i progressi ottenuti su pc all’interno della versione mobile di auto-chess, attualmente arrivata alla sua versione beta. Numerose aziende stanno proponendo la loro versione del gameplay cristallizzato da Drodo nel corso degli ultimi mesi, arrivando a tirare fuori giochi di valore interessante come Arena Of Evolution.
Al momento c’è il rischio tangibile che auto-chess diventi un successo planetario, esattamente come è stato anni e anni fa per i battle royale; il gameplay è risultato capace di fare presa su centinaia di migliaia di giocatori, la presenza di cosmetici rende il gioco semplicemente monetizzabile attraverso le microtransazioni ed il concetto di gioco si può ancora ampliare e personalizzare grazie all’ampio margine lasciato dal gameplay del titolo, solido me comunque pieno di possibilità.
Valve, sviluppando Dota Auto Chess rischierebbe di perdere un grande numero di giocatori per Dota 2 che, esattamente come gli altri MOBA, sta vedendo la sua playerbase diminuire leggermente anno per anno; al momento Valve potrebbe anche realizzare un videogioco ufficiale inserito all’interno del client di Dota 2, da sfruttare con modalità di monetizzazione simili a quelle del moba.
Drodo Games ha comunque sottolineato che continuerà a supportare contenutisticamente la sua mod di Dota 2 nel corso dei mesi che verranno.