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Valve affronta il problema del review bombing su Steam

Il 2019 si prospetta come uno degli anni più difficili per il colosso del digital delivery: non solo ha incontrato uno dei suoi più grandi (e controversi) rivali nell’Epic Games Store, ma ha dovuto anche far fronte alla nuovissima minaccia del review bombing.

Dopo il caso di Assassin’s Creed Unity, dove a seguito della promozione gratuita di Ubisoft il titolo ha ricevuto un’impennata di recensioni positive su Steam, Valve ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per spiegare come intende affrontare il problema, o addirittura cercare di identificare cosa sia in linea teorica il review bombing e cosa no.

Ma come si può classificare il review bombing? È giusto cercare di fermarlo o è meglio lasciar esprimere il pubblico in libertà?

 

Demagogia portami via

Il fenomeno del review bombing è relativamente giovane, iniziato intorno al 2017 come una pratica degli utenti nel cercare di denigrare un determinato titolo con una serie infinita di recensioni negative pubblicate in un lasso di tempo molto breve. 

Su Steam, dove spesso ogni utente può scrivere un proprio pensiero o recensione di un gioco, l’enorme quantità di pareri indica spesso il successo di un gioco tramite la dicitura “valutato largamente in positivo/negativo”. Questa sorta di demagogia dettata più dalla pancia e da agenti esterni piuttosto che dalla mera qualità dei titoli può portare a giganteschi colpi di frusta per un videogioco, nel caso in cui questi vada ad offendere o irritare in qualche modo una parte del pubblico. 

Gli esempi più lampanti sono molteplici, come ad esempio il caso di una denuncia da parte dei developers di Firewatch ai danni di Pewdie Pie a causa di insulti razziali durante una sua livestream che generò quindi un’ondata di recensioni negative pubblicate dai followers del content creator. Alcuni più recenti sono senza dubbio tutti i casi legati alle esclusive temporali su Epic Games Store, come ad esempio con Metro: Exodus che venne rimosso brevemente da Steam a causa di un nuovo accordo con Epic Games, e portò dunque ad una sfilza di recensioni negative sullo store Valve.

 

 

Per evitare che giochi innocenti vengano conquistati da una cattiva reputazione e per limitare il potere inarrestabile di questa demagogia, Valve ha annunciato ad inizio 2019 una campagna anti-review bombing, con continui aggiornamenti e rivoluzioni al suo sistema di recensioni pubbliche.

Grazie anche ad un tool capace di analizzare qualsiasi movimento anormale negli acquisti o nelle recensioni di un gioco, la nuova politica di Valve riesce a setacciare e render irrilevanti le recensioni chiaramente costruite ad hoc per denigrare un titolo, eliminandole così dalla valutazione generale del titolo.

Se ciò poteva sembrare una soluzione adeguata che si sarebbe evoluta col tempo, ora sembra invece retrograda e soprattutto incoerente grazie al nuovo fenomeno di un mese fa: la promozione di Assassin’s Creed Unity per il download gratuito offerta da Ubisoft. 

 

Bandire il review bombing negativo, ma accettare quello positivo?

La storia è ormai di dominio pubblico: il 15 Aprile 2019 un incendio ha colpito la cattedrale di Notre Dame, distruggendo in parte la struttura. In segno di omaggio e per aiutare i lavori di restauro, Ubisoft ha reso temporaneamente disponibile il download di Assassin’s Creed Unity, capitolo del franchise ambientato proprio a Parigi e famoso per l’ottima ricostruzione digitale della cattedrale.

Subito dopo, un review bombing inaspettatamente positivo ha colpito la pagina del titolo su Steam, portando Unity ad avere una valutazione sul “Per lo più positiva” rispetto alla “Per lo più negativa” che aveva in precedenza.

A tutti quanti è sembrato l’ennesimo caso di review bombing, ma a quanto pare il tool di selezione delle recensioni di Steam non è stato attivato per questo caso e Valve non ha mosso un dito a riguardo. Solamente oggi l’azienda ha fatto la sua mossa, comunicando in un feed su Steam la sua opinione al riguardo.

 

 

Secondo Valve, Assassin’s Creed Unity non è stato “vittima” di un review bombing, ma semplicemente i dati di vendita ed il picco di giocatori di quel periodo dimostrano che le recensioni sono effettivamente legate a prove complete del titolo, e non sono dunque fittizie o forzatamente positive.

 Alcune fanno riferimento a Notre Dame o all’omaggio di Ubisoft, ma molte sembrano recensioni standard di un nuovo giocatore o di un giocatore che è tornato a giocare ad un titolo acquistato tempo fa. Ubisoft ha rilasciato aggiornamenti importanti per AC:Unity dopo il lancio del gioco e sembra che molti giocatori che avevano messo da parte il titolo siano ritornati a giocarlo, scoprendo di apprezzarlo più di prima.

Valve riconosce però la singolare dinamica del fatto, dichiarando apertamente che né Steam né la community sanno cosa fare in caso di review bombing positivo. Valve ammette anche che la pertinenza delle recensioni inizia a dipendere largamente dal contesto temporale e sociale in cui esce il gioco, e che questo potrebbe portare a dei risultati non chiari per chi vorrà informarsi su di un titolo negli anni a venire.

 

Tempo fa uscirono delle recensioni negative a causa dell’abbandono del progetto di Half Life 3 da parte di Valve

 

Alcuni cambiamenti di contesto sono ampiamente scollegati dal gioco stesso, come ad esempio l’orientamento politico di uno sviluppatore, che risulta importante per alcuni clienti, ma che difficilmente ci sentiamo di includere nel punteggio, come impostazione predefinita, per tutti gli utenti. Tuttavia, altre modifiche di contesto potrebbero predire in maniera significativa se il tuo acquisto ti soddisferà o meno. Ad esempio, la notizia che la squadra di un gioco online multigiocatore è stata licenziata, è un cambiamento di contesto utile che può riflettersi nel punteggio recensioni per i potenziali acquirenti.

Ciò vale infatti anche per eventi con accezione “positiva”, almeno dal punto di vista del grande pubblico. Proprio per questo, Valve ha deciso di non agire al momento per quanto riguarda il caso Assassin’s Creed Unity.

Terrà però d’occhio ancora una volta il fenomeno per capire come la community reagirà a questo nuovo tipo di review bombing, che potrebbe intaccare l’oggettività e l’utilità della valutazione generale.

 

 

This post was published on 22 Maggio 2019 13:53

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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