Non è un pesce d’aprile in ritardo ma la realtà comunicata unitamente e ufficialmente da Microsoft e Sony sui rispettivi siti web: la compagnia produttrice di PlayStation si avvarà dei servizi in cloud offerti dall’autrice di Xbox. Cosa significa questa partnership tra rivali? È in arrivo PlayBoxStation 420? Microsoft e Sony diventeranno un’unica cosa? Nintendo sta per fallire?
Niente di tutto questo, ovviamente.
Cosa sta succedendo?
Il primo paragrafo del comunicato cita che “le due compagnie collaboreranno per nuove innovazioni per migliorare l’esperienza delle loro piattaforme rivolte ai clienti e delle soluzioni di IA [intelligenza artificiale, ndr]”. In altre parole, Sony si avvarrà dei servizi di Microsoft Azure, la piattaforma di cloud proprietaria di quest’ultima.
L’uso di Azure da parte di Sony, in sé per sé, non dovrebbe destare scalpore: centinaia di aziende di alto profilo si avvalgono dei servizi di Microsoft (osservate questa lista) – basti pensare al fatto che fino al 2018 Azure era usato persino da Apple (!) per gestire parte dell’iCloud (!!). Tuttavia, è sufficiente scendere poco più in basso nel comunicato per leggere questo:
[…]Le due compagnie esploreranno lo sviluppo combinato di piattaforme di cloud future dentro Microsoft Azure per supportare i rispettivi servizi di gioco e streaming di contenuti.[…] Lavorando insieme, le compagnie puntano a fornire esperienze di intrattenimento migliorate per i loro clienti in tutto il mondo. Questi sforzi includeranno anche migliori sviluppi per la community dei content creator.[…]
Con queste parole, diviene evidente come l’accordo andrà a coinvolgere proprio PlayStation ed Xbox. Come ogni comunicato aziendale che si rispetti, la forma generica di queste parole lascia spazio a molte interpretazioni e domande, ma sorge piuttosto spontaneo ritenere che (fra le altre cose) PlayStation Now potrebbe prossimamente essere supportato dalle infrastrutture di Microsoft.
Ma cosa preverrà Microsoft dal favorire il supporto alla sua piattaforma di streaming , xCloud, a svantaggio di Sony? Cosa vincola i due rivali a rispettarsi?
Vincoli e nemici comuni
Excited about the opportunities ahead with @Sony for us to pursue our mutual gaming ambitions and delight players around the world. https://t.co/3vBuQiruiR
— Phil Spencer (@XboxP3) May 16, 2019
Anche Phil Spencer di Xbox festeggia
Una prima risposta la troviamo nuovamente nel comunicato stampa stesso, che recita:
[…]Sony e Microsoft esploreranno anche collaborazioni nell’area dei semiconduttori e delle IA. Per i semiconduttori, questo include il potenziale sviluppo congiunto di nuove soluzioni per sensori di immagine intelligente. Attraverso l’integrazione dei sensori di avanguardia di Sony con la tecnologia IA di Microsoft Azure[…], così come attraverso soluzioni che sfruttano i semiconduttory di Sony e la tecnologia cloud di Microsoft, le compagnie puntano a fornire capacità avanzate per i clienti aziendali.[…]
Sostanzialmente, Microsoft Azure verrà supportato anche dalla tecnologia di Sony, rendendo l’accordo vincolante per ambo le parti. Ma questa è solo una nostra supposizione.
Al momento, l’ipotesi più gettonata dal web è che questo accordo sia una risposta per allearsi contro Google Stadia. La certezza è che, con questo accordo, Google è quasi certamente tagliata fuori dalla possibilità di effettuare accordi con Sony. In secondo luogo, Stadia rappresenta una minaccia per qualsiasi produttore di hardware e console, pertanto è naturale che i produttori corrino ai ripari cercando di creare soluzioni in grado di competere.
Vogliamo sottolineare che tutto questo è pura speculazione: non sappiamo con certezza cosa esattamente verrà coinvolto da questo accordo, e quale sia lo scopo ultimo. Forse, con l’E3 alle porte, ne sapremo presto di più.