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Starbreeze, sviluppatori di Payday 2, prossimi alla chiusura: dalle stelle alle stalle

L’insuccesso di Overkill’s The Walking Dead, a cui anche noi avevamo assegnato un poco invidiabile 5, ha dato un colpo tale allo studio svedese Starbreeze da comprometterne il futuro, e le ultime notizie non promettono nulla di buono.

Gli autori di Payday 2 hanno da poco pubblicato il report finanziario del primo trimestre, e un’analisi da parte di VG24/7 evidenzia come come la situazione sia drammatica.

Oltre 167,3 milioni di corone svedesi di perdita

Ovvero oltre 15,4 milioni di euro (al lordo delle tasse), a fronte di guadagni netti di di appena 4,3 milioni di euro. Sono cifre che parlano da sé e che bastano a far capire quanto lo scarso successo di The Walking Dead abbia impattato sui risultati operativi dell’azienda, e non finisce qua. Sulle prime pagine del report stesso, Starbreeze dichiara:

[…]la compagnia non ha attualmente fondi a sufficienza per continuare l’attività nei prossimi 12 mesi ed è previsto un deficit di liquidità prima della metà del 2019 se non si riuscisse a trovare nuovo capitale.

In altre parole, entro poche settimane lo sviluppatore sarà senza soldi e sarà impossibile continuare senza vendere proprietà e tagliare costi – e probabilmente personale.

Un declino molto rapido

Sono bastati appena tre mesi dal rilascio perché Skybound Games, titolare dei diritti su Overkill’s The Walking Dead, decidesse che la misura era colma e che Starbreeze non avrebbe potuto risollevare le sorti del gioco, optando per il ritiro della licenza e sancendo così la cancellazione delle versioni console e la fine del supporto a quella PC (già rimossa da Steam).

Un’approfondita inchiesta di Eurogamer risalente a gennaio aveva messo alla luce alcune delle ragioni dell’insuccesso del gioco di zombie, dovute anzitutto a una cattiva gestione del progetto: lo sviluppo era iniziato con uno staff carente di risorse e costrette a lavorare con un motore grafico proprietario incompleto e sconosciuto alla maggioranza del personale, e nel 2017, dopo due anni di faticoso lavoro tenuto insieme per miracolo, il management decise di punto in bianco di passare all’Unreal Engine. La conseguenza? Tutto quello che era creato era da buttare e rifare da zero.

Non bastasse, la direzione del progetto continuava a non essere chiara, e varie features del gioco continuavano ad essere aggiunte o rimosse da un giorno all’altro facendo perdere tempo e concentrazione sul raggiungere l’obbiettivo ultimo di giungere alla pubblicazione entro il 2018 (e tra l’altro, il lancio originale era previsto nel 2016).

Non solo colpa di The Walking Dead

Non è solo lo sviluppo caotico del loro ultimo videogioco ad aver portato Starbreeze sull’orlo del fallimento. Secondo le fonti riportate nella medesima inchiesta, la “colpa” è, paradossalmente, della febbre del successo causata da Payday 2. Dopo aver venduto milioni di copie, il CEO Bo Andersson (ora ex) aveva spinto l’azienda ad investire su progetti secondari che poco avevano a che vedere con il core business di Starbreeze, fra cui la creazione di un visore VR finanziato da Acer e – addirittura – un parco attrazioni VR nella capitale globale del lusso, Dubai.
Il report di oggi, peraltro, menziona anche la dismissione del parco VR (che verrà chiuso entro il secondo trimestre) e l’avvenuta cessione delle obbligazioni convertibili ad Acer, sancendo la fine dei progetti in questione.

Pende inoltre lo spettro dell’insider trading, che a febbraio ha spinto la polizia svedese ad un’irruzione negli uffici di Starbreeze, con conseguenti arresti e sequestri di computer – ne avevamo parlato qui. Ad oggi, non abbiamo ancora idea dell’esito della vicenda.

C’è speranza o è davvero la fine?

Nonostante sia piuttosto difficile essere ottimisti, Starbreeze potrebbe ancora riprendersi. Il report operativo ha dati molto poco incoraggianti, ma il nuovo CEO ad interim, Mikael Nermark, dichiara nel medesimo come l’azienda intenda “concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo e pubblicazione di videogiochi“, sfruttando la potenza del brand Payday, “la fondazione su cui costruiremo il futuro di Starbreeze“. A tal proposito, apprendiamo inoltre che l’azienda svedese ha firmato un accordo vincolante con Universal Games e Digital Platforms per la distribuzione del titolo mobile PAYDAY: Crime War, e Payday 3 è in produzione.

Non possiamo che augurare che il cambio di direzione intrapreso aiuti Starbreeze a trovare nuovi fondi, per il bene dei suoi dipendenti e dei fan di Payday.

This post was published on 13 Maggio 2019 21:05

Giorgio Crosali

Faccio cose, vedo luoghi, incontro gente, scrivo robe.

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