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Saints Row | Nuovo capitolo in arrivo?

Sull’account Twitter di Deep Silver è spuntato un tweet in cui il publisher invita i suoi follower a iscriversi al canale Youtube ufficiale di Saints Row per rimanere sempre aggiornati e non lasciarsi sfuggire alcuna notizia. Semplice prassi e consuetudine o c’è qualcosa in più? Il dubbio che qualche annuncio possa essere rilasciato proprio in formato video su Youtube ci è venuto. Deep Silver è pronta ad annunciare un nuovo capitolo della serie Saints Row?

È presto per sbilanciarsi e non ci sono abbastanza prove, ma chi scrive spera in un Saints Row 5 perché adora la serie sviluppata da Volition.

Saints Row non è probabilmente l’open world più amato universalmente anche a causa del deciso e inaspettato cambio di rotta degli ultimi capitoli. Eppure, ha molte frecce nel suo arco, una di queste è di fondamentale importanza per fare breccia nel cuore degli appassionati: è dannatamente divertente.

Saints Row: non chiamatelo clone di GTA

Il primo capitolo della saga è apparso in esclusiva su Xbox 360 nel 2006. Fin da subito, per la sua natura free roaming e per le tematiche malavitose, è stato definito un clone di GTA. Va detto che, soprattutto per i primi episodi, questa definizione non era del tutto sballata, anzi, possiamo anche aggiungere che entrambe le saghe condividono un cambiamento molto marcato che hanno subito nello scorrere degli anni.

I primi due giochi di Saints Row avevano molto in comune con i capitoli in tre dimensioni di Grand Theft Auto – da GTA III in poi, per intenderci – per il loro voler “raccontare” una storia fuori dalle righe e dalla legalità pur con trovate sia ludiche sia narrative molto spregiudicate e talvolta nonsense. Lo schema di base, però, era in linea con un GTA-like: città liberamente esplorabile a piedi e nei veicoli, missioni principali e secondarie da intraprendere senza alcun obbligo di continuità, attività collaterali atte a guadagnare rispetto e soldi.

Come abbiamo accennato, entrambe le serie hanno poi subito un cambio di passo che in Saints Row ha snaturato le meccaniche con cui il prodotto si era fatto conoscere al grande pubblico. Da GTA IV in poi, l’epopea criminale targata Rockstar Games è maturata, proponendo uno stile di gioco più simile ai gangster movie di alto lignaggio, soprattutto dal punto di vista espositivo. Sono rimasti dei caratteri meno seriosi, ma in minor parte rispetto a Vice City o a San Andreas.

La svolta di Saints Row, invece, è stata del tutto opposta: una serie che è partita con l’intento di delineare in modo realistico, e dissacrante in taluni punti, i caratteri dei bassifondi di una città dove vige la legge del più forte e del meglio armato, ha poi schiacciato l’acceleratore sul caos assoluto e sullo sfregio alle leggi della fisica. Se Saints Row: The Third già preannunciava ciò con situazioni al limite del grottesco e missioni attinte da un qualsiasi Just Cause, con il quarto capitolo la trasformazione è stata completata.

In Saints Row IV la definizione di GTA clone va gettata alle ortiche. Gli sviluppatori hanno reso i personaggi ancora più badass, li hanno inseriti in un contesto urbano sci-fi e lo hanno condito, rovesciando il contenitore senza accorgersi che il tappo fosse allentato, con dei superpoteri presi pari pari da Prototype. A cosa servono le automobili se posso fare salti di 50 metri e correre in verticale sui grattacieli?

Quello non era più Saints Row… ma era lo stesso divertente, forse anche di più. Va pur detto che gli sviluppatori hanno avuto l’accortezza di giustificare dal punto di vista della trama questa metamorfosi e, nonostante non stiamo parlando della storia più epica o dettagliata di sempre, la cosa ha senso pur avendo abbandonato il realismo originario della serie. Sulla stessa falsariga, poi, è stato pubblicato Agents of Mayhem, ma quella è un’altra storia.

Ora, non sappiamo cosa ci riserverà il futuro e se quel tweet è davvero un indizio che preannuncia Saints Row V, ma sappiamo che Volition dovrà prendere una decisione nel caso voglia continuare la serie (e presumiamo proprio di sì): riprendere le meccaniche originali o percorrere ancora la strada intrapresa con Saints Row IV?

Voi cosa preferireste? Un capitolo più realistico o uno completamente fuori dagli schemi? Fatecelo sapere nei commenti.

This post was published on 11 Maggio 2019 11:13

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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