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Wark! e i magazine in game di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn

Nei videogiochi i libri e le riviste sono trattati normalmente come oggetti dal quale attingere una sequenza di informazioni utile al migliorare l’immersione in un mondo di gioco o all’ottenere qualche dato extra per avanzare nella trama. Nell’MMORPG di Square Enix, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn c’è una rivista molto particolare chiamata Wark che non serve a niente di tutto questo.

Wark nel mondo dei Final Fantasy è una parola onomatopea che indica il verso dei Chocobo, i giganteschi pennuti che fungono da mezzo di trasporto che sono comparsi in praticamente tutti i videogiochi della serie, cambiando colori ed abilità; la rivista in questione tratta anche di tali chocobo.

Quando un buon roleplay incontra un buon MMORPG come Final Fantasy XIV: A Realm Reborn

Tutto iniziò nel marzo 2018 quando un gruppo di giocatori stanziati sul server Balmung misero insieme il primo numero del magazine Wark!.

L’obbiettivo di tale magazine, scritto rimanendo nel personaggio dai vari collaboratori (riuniti sotto l’egida di una compagnia chiamata Chocobo Dreams), è quello di esplorare il mondo di Eorzea attraverso la pubblicazione di news, di interviste e di articoli riguardanti concetti,personaggi e eventi cheesistono unicamente in game.

Wark! ha compiuto il suo primo anno e ci ha regalato un interessante esempio di come sia interessante creare contenuti per il metagame. Questa rivista diventerà incredibilmente importante quando il titolo di Square-Enix si avvicinerà verso la fine fisiologica di questo genere di prodotti; Wark! sarà essenzialmente la migliore risorsa possibile per poter ricostruire una cronistoria affidabile e sensata degli eventi accaduti in gioco, dell’evoluzione della community, dell’evoluzione del gioco stesso.

Chocobo Dreams, l’associazione dietro la realizzazione del progetto Wark! ha dichiarato di non star lavorando per il lucro ma di star lavorando per la gloria e per la memoria; l’obbiettivo di questo gruppo di persone è quello di lasciare un segno su Eorzea, un eredità basata sulla creatività e su quello che potremmo definire giornalismo fittizio.

Cosa contiene un numero di Wark! ?

Il primo numero di Wark!, liberamente scaricabile a questo indirizzo, regala un buon esempio dei contenuti che è possibile trovare all’interno di un prodotto del genere: un intervista con il proprietario di un business interno a Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, un concorso fotografico basato sugli abbinamenti delle armature e degli abiti, un articolo sulla lore dei personaggi in game, dati per gli appassionati di corse di Chocobo e via dicendo.

Kotaku, mettendosi in contatto con O’Tahldi, direttore editoriale di Wark! ha potuto scoprire qualcosina in più sulla genesi della rivista, sulle motivazioni che guidano il team e sulle conseguenze del loro lavoro.

“Per noi Wark! è un modo per essere creativi quando nella nostra vita reale non abbiamo spazio e modo per esserlo; Wark! è il perché impariamo abilità che nella vita di tutti giorni ci risultano inutili ma che risultano divertenti, Wark! è il metodo che preferiamo per interagire e creare contenuti intorno ad un videogioco e la sua community”

Tutti e dodici i numeri di Wark! sono disponibili sul Tumblr del progetto in forma gratuita.

Creare riviste in-game non è una novità

Wark! non è il primissimo esempio di rivista creata in-game da dei creatori di contenuti ; non è nemmeno l’unica rivista esistente all’interno di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn.
Menphina Magazine, ad esempio, è una rivista satirica nata all’interno del titolo durante i primi mesi della versione A Realm Reborn del titolo (coincidente con la patch 2.0); a mancare in questo caso è stata la longevità del progetto.

EVE Online, il noto MMO spaziale dalla natura incredibilmente hardcore, ha una sua gazzetta/magazine chiamata E-ON che viene utilizzata per approfondire il mondo di gioco, dare agli utenti un infarinata degli eventi che quotidianamente avvengono nel gioco. Questa rivista, a differenza di Wark!, è sostenuta dagli sforzi di CCP, la software house responsabile del titolo; essa è acquistabile in-game tramite l’utilizzo della moneta di gioco o è visionabile gratuitamente dal sito ufficiale del progetto.

 

 

 

This post was published on 3 Maggio 2019 15:09

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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