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Minecraft: il nuovo update stravolge l’IA dei Villagers

Che lo si ami o lo si odi, Minecraft è probabilmente uno dei titoli più giocati della storia del nostro amato medium, e fin dal suo rilascio nel lontanissimo 2009 non ha mai perso parte del suo fascino e della sua popolarità.

Da quando l’intera IP è passata dalle mani del suo creatore indipendente Markus Alexej Persson e del suo studio di sviluppo Mojang a Microsoft, ci sono stati numerose release, porting ed anche veri e propri aggiornamenti che hanno reso il titolo più vario e moderno.

L’ultimo di questi, però, ha lasciato delle conseguenze un po’ particolari, più nello specifico sembra aver modificato il comportamento dei Villagers, gli amichevoli ed innocui NPC che abitano le terre di Minecraft. Andiamo a vedere più nello specifico che cosa sta succedendo.

 

L’Alba dei Villagers Viventi

 

 

L’ultimo update di Minecraft è denominato Village&Pillage. Come intuibile dal nome, esso introduce un mondo di nuove meccaniche inerenti ai villaggi ed ai loro abitanti, aggiungendo inoltre una vasta gamma di oggetti, creature e nuovi materiali.

Fulcro di questo update sono i Pillagers, una nuova razza di NPC dal carattere violento e desiderosi di radere al suolo gli altri villaggi, e proprio per questo motivo moltissimi giocatori hanno deciso di stabilizzarsi intorno ai villaggi del proprio mondo per proteggerli e difenderli dai raid di questi banditi.

Ciò che però i giocatori non si aspettavano sono tutta una sfilza di nuovi e strambi comportamenti adottati dai Villagers, alcuni dei quali risultano anche parecchio inquietanti.

 

 

Ad esempio, i Villagers hanno iniziato ad entrare casualmente e senza alcun motivo nelle case dei giocatori. Alcuni Villagers si addormentano nei letti dei giocatori, altri saltano e scorrazzano nelle loro camere, altri ancora si rinchiudono dentro casa ed iniziano ad “accoppiarsi”.

L’aspetto più terrificante è che la maggior parte dei Villagers riesce ad entrare dentro altri edifici anche se sono chiusi con porte o meccanismi dai giocatori, e tende a seguire quest’ultimi anche a grandi distanze senza apparente motivo.

Molti utenti hanno registrato e pubblicato le proprie disavventure con gli NPC, ma altri invece sono rimasti infastiditi da questi nuovi comportamenti, e ancora non si riesce a capir bene quali siano voluti e quali invece risultino esser dei bug come i numerosi orrori visivi catturati tramite screen dai giocatori. L’update sembra quindi dividere la community, e Mojang non ha ancora comunicato le sue intenzioni al riguardo. 

 

Da umili origini creative ad un’esperienza massiva

 

 

Quello di Village&Pillage non è stato l’unico grande update a rivoluzionare Minecraft, ed alcuni pensano che il continuo aggiornare ed aggiungere nuovi elementi alla formula originale stia snaturando l’obiettivo principale del gioco. 

Notch aveva infatti sviluppato Minecraft semplicemente come un tool creativo: la primissima versione del titolo, la Pre-Classic, conteneva unicamente funzioni di movimento e sistemazione di materiali e blocchi  basilari attui alla costruzione. Il crafting venne aggiunto in seguito, così come la componente esplorativa e survival, molto apprezzata dalla community.

Con il gigantesco successo che Minecraft si guadagnò, arrivò anche un incremento sostanziale della community, che iniziò ben presto a sviluppare mod, materiali e feature non presenti nel gioco grazie ai nuovi aggiornamenti ed ai tool di sviluppo offerti dalla stessa Mojang. In breve tempo, dentro ai server di Minecraft si poteva giocare a ben altri giochi, dalle avventure ad enigmi alle mappe platform, fino ad arrivare perfino agli embrioni delle Battle Royale.

 

 

 

Con l’acquisizione di Mojang da parte di Microsoft, però, questa predisposizione della community a creare contenuti e mappe sempre nuove fu abbracciata anche dallo stesso team di sviluppo, che spesso ha addirittura sfruttato numerose mod rendendole vere e proprie feature del gioco. 

Da un semplice programma per costruzioni di blocchi Minecraft è diventato un complesso survival game con una gigantesca quantità di contenuti, i quali hanno spesso alienato i fan di vecchia data che preferiscono tornare a versioni più antiche del titolo oppure entrare dentro lobby con dei pre-set di regole e materiali più limitati.

Village&Pillage, assieme ai suoi esilaranti bug e features, è l’ennesima dimostrazione che Minecraft ha in parte perso quella semplicità che lo caratterizzava, in favore di una più complessa reattività e slancio evolutivo che gli permette di rimanere competitivo ed affascinante anche dopo 10 anni dal suo rilascio.

Se ciò sia un lato positivo o una pecca della nuova gestione, è un punto che soltanto i giocatori potranno decidere.

 

 

This post was published on 29 Aprile 2019 19:15

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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