Dopo una partenza non esattamente rocambolesca, Playstation Now, il servizio di Game Streaming patrocinato da mamma Sony è riuscito a segnare qualche risultato interessante facendo anche rilasciare qualche dichiarazione numericamente interessanti al CFO di Sony, Hiroki Totoki.
Tra le motivazioni dietro questo successo crescente troviamo la possibilità di scaricare i titoli direttamente sulla propria console ed il parco giochi sempre più interessante, nonostante la compagnia sia ancora abbastanza lontana dal successo folgorante dell’Xbox Game Pass.
Vediamo insieme come ha fatto a raggiungere questo interessante risultato.
Playstation Now: 40% di crescita annua per il servizio di game streaming made in Sony.
All’interno di una recente relazione sui profitti dell’azienda, il CFO Hiroki Totoki ha annunciato che Playstation Now è riuscito ad arrivare a quota 700.000 utenti regolarmente abbonati. Dalla nascita del servizio nel 2014, Playstation Now ha visto un 40% di crescita annua nel numero degli utenti abbonati e promette enormi risultati per i prossimi anni.
Secondo quanto dichiarato dal CFO, uno dei motivi dietro questo successo è la possibilità per i giocatori di scaricare direttamente i titoli sulla propria console con tale abbonamento.
Dal lancio di questa feature Sony ha registrato un aumento significante del tempo speso a giocare su tali titoli.
In tale caso secondo i dati raccolti da Sony, gli utenti che scaricano il gioco sulla loro console passano il doppio del tempo a giocare rispetto ai giocatori che approfittano soltanto dello streaming di Playstation Now.
Noi di Player.it abbiamo testato in modo approfondito il servizio di Sony in occasione del suo arrivo nel territorio italiano: abbiamo scritto una guida completissima su tutte le funzionalità del servizio, con tanto di risposte ad eventuali domande che un giocatore si potrebbe porre di fronte ad una tale novità e abbiamo poi stilato una lista di tutti quei titoli imperdibili che potrebbe rappresentare un interessante incentivo per tutti quelli che vorrebbero ma non hanno ancora deciso.
La domanda che probabilmente adesso ogni analista si farà è: cosa succede al mondo del game streaming quando Google Stadia diventerà a tutti gli effetti realtà?
Il progettone di Google presentano qualche mese fa ha dalla sua un livello tecnico fisicamente non ottenibile da Sony e Microsoft a causa delle dimensioni dei data center del colosso americano ma, dalla sua, non ha ancora videogiochi di rilievo con cui potersi presentare ai videogiocatori stessi. In secondo luogo è ancora necessario tenere in conto il digital divide, ancora piuttosto presente in moltissime parti d’Italia (e del mondo); nella stessa America esistono intere province dove la velocità di connessione è inferiore a quelli che sono i requisiti minimi dichiarati dai vari servizi.
Google Stadia, inoltre, secondo quanto dichiarato dagli esperti di ArsTechnica, sarebbe in grado di regalare un esperienza degna di tal nome, su tutti i dispositivi promessi, unicamente all’interno di un ambiente molto controllato come è stato quello della presentazione ufficiale; per scoprire di più su come si comporterà il servizio è necessario aspettare l’arrivo del servizio di streaming nei salotti degli utenti, previsto entro la fine del corrente anno.