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CD Projekt Red prende posizione contro le loot box

Se c’è una questione che ha letteralmente infiammato l’animo di tantissimi giocatori, quella questione ha un nome ben preciso: microtransazioni. Dal momento in cui il bubbone loot box è esploso, diversi studi di sviluppo hanno cercato di studiare gli approcci più “indolori” nei confronti del loro pubblico, onde evitare il ripetersi di quanto accaduto con Star Wars: Battlefront II. Nonostante la rabbia dei gamer di mezzo mondo, sono ancora tanti i developer che ricorrono a questi meccanismi per coprire i costi di sviluppo. Nel mentre in cui le istituzioni cercano di comprendere se le loot box siano o meno equiparabili al gioco d’azzardo, CD Projekt Red si espone ancora una volta sul tema. Lo sviluppatore polacco, infatti, sottolinea il proprio modo di intendere i videogiochi e chiarisce che il caos generato potrebbe essere la giusta occasione per un miglioramento globale dell’industria di settore.

CD Projekt Red: i giocatori devono ricevere ciò per cui hanno pagato

Un marchio, una garanzia.

Se c’è qualcosa che CD Projekt Red ci ha insegnato, è che un gioco single player può riscuotere un grande successo anche nell’epoca del multiplayer. È esattamente questo che è accaduto con The Witcher 3. Come tutti sappiamo, l’ultima avventura di Geralt di Rivia sta continuando a vendere bene anche in tempi recenti, ritagliandosi il suo spazio e diventando uno dei giochi story driven più venduti degli ultimi anni. Lo sviluppatore polacco aveva già espresso la propria opinione sul concetto stesso di avidità. Tuttavia, proprio a causa delle continue polemiche che le loot box sono capaci di scatenare ancora oggi, lo studio ha deciso di tornare a parlare del problema, e l’ha fatto esponendo il proprio punto di vista sulla questione.

Come tutti sappiamo, lo scorso Novembre abbiamo appreso della presenza di elementi online in Cyberpunk 2077. Proprio a tal proposito, PC Gamer ha intervistato Marcin Iwiński, co-fondatore dello studio di sviluppo, chiedendo quale fosse la posizione di CD Projekt Red sulle microtransazioni. Di seguito, vi riportiamo un estratto della sua risposta.

“Il termine ‘Conversazione’ è troppo positivo per descrivere cosa stava succedendo l’anno scorso. Preferisco definirlo un contrattacco della community. E questa volta, non era solo la community hardcore, c’erano molti giocatori davvero incazzati e hanno deciso di parlare. La posizione da noi adottata è abbastanza semplice e puoi vederla in tutte le nostre precedenti release, tra cui The Witcher 3: Wild Hunt e GWENT. Se acquisti un gioco a prezzo pieno, dovresti ottenere un contenuto grande e raffinato, che ti offre molte, molte ore di divertimento.

La definizione di” molte ore” può variare in base al tipo di gioco di cui si parla, ma nel nostro caso erano sempre 50-60 ore o più per quanto riguarda la trama principale, con un massimo di un paio di centinaia di ore di attività secondarie – se davvero volevi finire il gioco al 100%. Per me, questo è un accordo equo. Ottieni quello per cui hai pagato, inoltre stiamo sempre facendo del nostro meglio per superarci. Non esiste un PR migliore di un giocatore felice che consiglia il tuo videogioco ai propri amici.”

La differenza tra espansioni e DLC

Il single player può esistere anche nell’epoca del multiplayer.

Marcin Iwiński ha poi continuato.

“Poi ci sono contenuti a pagamento aggiuntivi. Ciò che chiamiamo Espansioni (non DLC, intendiamoci). Cose come, ad esempio, gli add-ons dell’era di Baldur’s Gate. Abbiamo pubblicato due Espansioni in questo modo, e ognuna di loro è stata un significativo pezzo di contenuto, che offriva molte ore di storia nuvoa e di gameplay. Infine, ci sono i DLC. Per noi, sono piccoli pezzi di contenuto che dovrebbero essere disponibili gratuitamente (e questo era il caso di TW3).

Quanto detto sopra riguarda i titoli a prezzo pieno, ma c’è anche il territorio dei giochi free-to-play. In questo caso abbiamo GWENT, dove puoi comprare pacchetti di carte e alcuni articoli estetici. Ancora una volta, l’accordo è semplice: puoi giocare gratuitamente e creare la tua collezione di carte preferita in questo modo, oppure decidi di spendere soldi e ottenere pacchetti di carte aggiuntive. La scelta è tua e le uniche cose per cui paghi sono il tempo e la convenienza.”

Bisogna essere onesti con il proprio pubblico

The Witcher 3, probabilmente uno dei migliori RPG di sempre.

Marcin Iwiński di CD Projekt Red ha sottolineato l’importanza di una corretta comunicazione. C‘è bisogno che gli sviluppatori siano onesti con i propri gamer. Le informazioni sui giochi che stanno per acquistare, quindi, dovrebbero essere quanto più complete e trasparenti possibile. Perché, in fin dei conti, si tratta di spendere denaro sonante. E proprio per evitare che ci siano problemi, un giocatore deve pagare per un determinato numero di ore intrattenimento.

“Nel momento in cui sentono che stai cercando il loro portafogli in modo ingiusto, ne parleranno a voce alta e, francamente, penso che sia positivo per l’industria. Le cose spesso sembrano ottime da un punto di vista opportunistico, ma chi decide spesso non si pone la domanda “Come si sentirebbero i giocatori? E giusto quello che sto facendo?”. I giocatori si stanno ribellando, e spero davvero che questo cambierà il nostro settore in meglio.”

Quali sono i piani per The Witcher e per Cyberpunk 2077?

Il prossimo gioco dello studio polacco avrà degli elementi online.

Inoltre, Marcin Iwiński si è soffermato sul fantastico mondo di The Witcher. Nonostante il terzo capitolo sia quello conclusivo, non è detto che CD Projekt Red non possa tornare ad esplorare quell’universo narrativo che tanto successo ha avuto tra i fan. Non ci sono ovviamente piani per un eventuale The Witcher 4, ma mai dire mai.

“Abbiamo dedicato gran parte della nostra vita a The Witcher e significa molto per noi, quindi non abbandoneremo definitivamente questo universo. Se ti mancano i tuoi personaggi preferiti, dai uno sguardo a GWENT. Se sei un fan della narrazione, c’è Thronebreaker che uscirà nel prossimo futuro. Tuttavia, in termini di grandi RPG, ora è il momento di Cyberpunk 2077.”

Sappiamo benissimo quanto entusiasmo ha raccolto il tweet che ha interrotto il lunghissimo “silenzio social” del gioco. E anche CD Projekt Red sembra saperlo benissimo.

“È una grande responsabilità, che genera molta pressione. Sappiamo che dobbiamo consegnare il gioco quanto prima. E lo faremo.”

Non ci resta, quindi, che attendere l’E3 2018, dove sicuramente avremo delle grosse rivelazioni sul gioco.

Restate sintonizzati per ulteriori news in merito.

This post was published on 15 Febbraio 2018 19:32

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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