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Suda 51: “La Switch è la console definitiva”

Goichi Suda, noto per lo più con il suo pseudonimo Suda 51, è forse uno dei Game Director, Producer, Designer e scrittori più irriverenti e fuori di testa dell’industria videoludica. Papà di gemme come Killer 7, Killer is Dead, Shadow of the Dead e soprattutto della magnifica serie di No More Heroes per Wii, Suda 51 non è mai stato estraneo ad affermazioni ed opinioni alquanto polarizzanti.

Dopo il rilascio del suo ultimo titolo, Travis Strikes Down: No More Heroes e spin-off della riesumata saga, sembra proprio che il fondatore di Grasshopper Manufacture si sia innamorato perdutamente della nuova console Nintendo. 

 

Un amore a prima vista per un accanito game director

 

 

Goichi Suda ha rivelato in una recente intervista a Game Reactor la sua grandissima stima nei confronti di Nintendo e della Switch. Secondo Suda 51, infatti, Nintendo Switch rappresenterebbe il modo definitivo di sperimentare ed apprezzare i videogiochi su home console. 

Penso che la Switch sia grande. In sostanza penso che sia davvero la console definitiva per i videogiochi. In pratica la prendi e puoi giocarci ovunque tu voglia, quando tu voglia. L’hardware è abbastanza potente da non limitare lo sviluppo, anzi, spesso ti incentiva a trovare qualche percorso alternativo durante la creazione di un videogioco. In più Nintendo sta dando un sacco di supporto agli sviluppatori indipendenti, che è una cosa che non posso far altro che apprezzare. 

 

La passione per la Switch si può certamente rintracciare dal travagliato sviluppo di Travis Strikes Down: dopo No More Heroes 2, infatti, Suda ha sempre cercato di ritagliarsi del tempo per dirigere un nuovo seguito del franchise, ma è stato catturato dal gestire i nuovi titoli della sua software house.

All’alba dell’annuncio della nuova Nintendo Switch, a fine 2016, Goichi Suda venne chiamato dalla stessa Nintendo per mostrargli in anteprima la console, facendolo giocare perfino a The Legend of Zelda: Breath of the Wild.

 

 

Goichi rimase così estasiato dalla portabilità della console e dal suo hardware ibrido che decise che il suo prossimo titolo come Director sarebbe stata un’esclusiva Switch, quindi prese accordi con Nintendo e comparve alla presentazione della console con una maglietta con su scritto “Travis Strikes Down”. 

Lo spin-off di No More Heroes, uscito il 18 Gennaio 2019, è inoltre una chiara dichiarazione d’amore a tutto il medium videoludico, essendo ambientato proprio dentro a videogiochi vecchio stile corrotti da un bug. Ci sono riferimenti ai più grandi classici della storia dei videogiochi, ai giochi Nintendo, allo stesso lavoro e vita di Suda 51. 

Come se non bastasse, Suda 51 ha rivelato di non aver ancora finito il suo lavoro con Nintendo Switch. Infatti secondo lui Travis Strikes Down è solamente una sorta di soft-reboot del franchise, una chiave di volta da cui poter finalmente partire e costruire il terzo agognato capitolo del franchise. 

Che il prossimo titolo di Suda sia una nuova esclusiva Switch? O addirittura proprio No More Heroes 3? Dovremo aspettare ancora un po’ per scoprirlo. Rimate sintonizzati con noi per ulteriori aggiornamenti.

 

 

This post was published on 10 Aprile 2019 16:13

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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