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Dead Space: producer della serie vorrebbe un nuovo capitolo

Nel corso della nostra storia internettiana ci è capitato di parlare alcune volte della saga di Dead Space, un trilogia di giochi a tema horror usciti sulla precedente generazioni di console che ha saputo rimanere ben attaccata nel cuore e nel cervello dei giocatori grazie ad atmosfere claustrofobiche, a un comparto tecnico di tutto rispetto e ad un comparto narrativo che ha incontrato i gusti delle persone con più costanza di quanto era lecito aspettarsi.

L’ultimo capitolo della saga, Dead Space 3, è uscito nell’ormai lontano 2013 e ha lasciato tutti gli appassionati della saga con un certo languorino per un nuovo action/horror game di tale calibro, visto che poi Visceral Games è stata smantellata da Electronic Arts nel corso del 2017. La chiusura della software house è stata l’ultimo chiodo sulla bara della serie che da quel momento in poi è entrata in uno hiatus infinito che probabilmente non vedrà mai interruzione, visto che i diritti per il brand sono saldamente in mano al colosso di Redwood.

In questa situazione si stagliano le parole rilasciate da Glen Schofield, producer storico della serie, ai microfoni di Game Informer. Nel corso della chiacchierata avuta con la nota rivista americana, il producer di Dead Space ha avuto modo di fare quattro chiacchiere su quello che vorrebbe vedere dal futuro del brand a cui ha lavorato.

Vediamo insieme cosa c’è di bello.

Dead Space 4 è un bel sogno.

I conduttori del Podcast di Game Informer hanno avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Glen Schofield nel corso dell’ultima puntata della serie. Una delle domande fatte alla personalità intervistata verteva su quale titolo appartenente al suo passato da sviluppatore avrebbe voluto ritoccare  in un eventuale futuro. Da lì in poi la situazione ha iniziato a vorticare sempre più rapidamente sull’argomento Dead Space.

Schofield ha dichiarato che tra i suoi desideri c’è anche il poter ritornare sulla saga di Dead Space e sul resuscitare il brand dotandolo di nuove caratteristiche.

“Se ne avessi la possibitià mi occuperei di fare un nuovo capitolo di Dead Space che abbandona completamente la lore costruita nei capitoli che sono seguiti al primo.

Successivamente i conduttori hanno approfittato dell’occasione per domandare al producer il perché del progressivo intricarsi della trama di gioco.

“Io penso che alla fine dei conti il problema principale della narrativa di gioco sia stato relativo all’introduzione degli alieni e di tutto quello che circonda tale tema. Ho pensato anche all’epoca che tutto ciò non fosse minimamente necessario; cioè avevamo i necromorfi, perché avremmo dovuto aver bisogno di qualcosa di diverso?””

Interrogato riguardo un eventuale quarto capitolo della serie, il producer di Dead Space ha iniziato un discorso riguardante l’attuale stato dell’industria e l’attuale stato di Electronic Arts visto che ha cancellato un grande numero di videogiochi a giocatori singolo nel corso degli ultimi anni di vita.

“Dead Space 4 potrebbe esistere come titolo, basterebbe integrare al suo interno un qualche tipo di componente multiplayer per renderlo un videogioco commercialmente appetibile. La componente multiplayer è necessaria per tenere attaccate le persone al titolo per quanto più tempo possibile. Non necessariamente è necessario creare una modalità multigiocatore competitiva slacciata dalla narrativa del singolo; le modalità storia non sono obbligatoriamente per giocatore singolo. Io credo che al giorno d’oggi uno dei concetti chiave riguardanti lo sviluppo di videogiochi risieda nel trasformare le modalità storia dei titoli in prodotti per una grande moltutidine di giocatore, bisogna trovare la chiave di volta per trasformare la modalità storia in qualcosa per tutti. Dead Space da questo punto di vista non sarebbe visivamente o narrativamente differente, semplicemente si giocherebbe in modo diverso. Fosse per me lavorerei con una modalità storia cooperativa come abbiamo fatto nell’ultimo capitolo. A mio parere ci sono differenti modalità multiplayer che potrebbero funzionare all’interno del mondo di Dead Space e tutte quante potrebbero portare un po’ di successo al titolo gudagnandosi l’amore degli appassionati.”

Un nuovo Dead Space sarebbe quindi possibile, semplicemente andrebbe adattato a quelli che oggi sono i canoni di sviluppo e i requisiti commerciali di un videogioco.
Secondo le parole del suo producer il nuovo titolo della saga potrebbe utilizzare delle modalità multigiocatore per cercare di tenere il videogiocatore incollato allo schermo per quanto più tempo possibile. Questo purtroppo continua a non avere un particolare significato all’interno del futuro della saga visto che i diritti per la realizzazione di un nuovo capitolo di Dead Space restano in mano all’azienda di Redwood e che al momento non ci sia alcun tipo di annuncio da parte di una delle software house nel portfolio della stessa.

Dead Space resta un grande titolo, uno dei migliori horror games di sempre e uno dei videogiochi con la migliore interfaccia della storia. All’interno della rubrica di Player.it dedicata al design abbiamo analizzato come l’UI realizzata da Visceral Games per il primo capitolo della saga sia uno dei migliori esempi di interfaccia diegetica di sempre e di come questa riesca a far immedesimare ancor di più il giocatore all’interno del mondo claustrofobico e terrorizzante tra un necromorfo e un corridoio di grigio metallo arrugginito.

Potete trovare qui tale articolo e potete provare ad immaginare un eventuale quarto capitolo della saga, con una modalità cooperativa ancora più sviluppata con un’ interfaccia ancor di più integrata con il mondo di gioco.

Il resto dell’intervista a Glen Schofield è rintracciabile nel video qui sotto.

This post was published on 12 Marzo 2019 18:09

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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