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Electronic Arts ha ufficialmente perso la battaglia legale per le loot box in Belgio

Avevamo già parlato di come il Belgio avesse dichiarato illegali le tanto odiate lootbox di cui sono farciti i videogiochi odierni; avevamo già visto come in un paio di casi tale linea d’azione fosse stata adottata anche da altri stati e di come pian piano, il mondo videoludico, abbia deciso di allontanarsi in modo progressivo dalla cosa.

Oggi parliamo di un’ importante svolta nel braccio di ferro tra Electronic Arts, una delle software house maggiormente colpite dalla questione;  ha perso legalmente parlando il ricorso che aveva fatto contro tale legge.

Vediamo insieme cosa è successo.

Electronic Arts esce sconfitta dal tribunale.

A parlare è stato il Belgian Kansspelautoriteit, o Commissione per il gioco d’azzardo.
Tale organo, che si occupa di regolamentare tutto ciò che viene denominato gioco d’azzardo all’interno della nazione, ha decretato che la vendita di pacchetti di carte all’interno della modalità Fifa Ultimate Team (FUT per gli amici) in FIFA 19 è considerabile gioco d’azzardo e che la vendita di tali servizi non può essere effettuata all’interno del gioco.

La commissione per il gioco d’azzardo aveva già discusso lo scorso anno di come ci siano degli importanti problemi con queste lootbox all’interno del mondo dei videogiochi; la pratica è stata giudicata inaccettabile per gli standard del paese quando il comitato ha scoperto che l’età dei giocatori non veniva monitorata in modo esplicito.

Questo è stato solo il punto di partenza: la commissione ha essenzialmente valutato come questa vendita di carte  (che hanno un valore tangibile nel mondo reale) e dei conseguenti FIFA points sia essenzialmente un modo per introdurre i giovani e i giovanissimi al gioco d’azzardo.

Perché solo EA è risultata perdente in questo caso?

Se avete letto l’articolo fino a questo punto vi starete sicuramente chiedendo perché, di tutte le aziende che includono una qualche forma di lootbox all’interno del mercato dei videogiochi, soltanto Electronic Arts è uscita sconfitta dal tribunale belga.

La risposta è molto semplice: soltanto EA ha fatto ricorso per una questione che era praticamente persa in partenza.
Oltre all’azienda anche Blizzard (per Overwatch e Heroes Of The Storm), Valve (per Counter strike: Global Offensive e Dota2) e moltissime altre aziende si sono viste vietare la vendita di tali servizi all’interno della nazione ma non ci sono state rappresaglie dal punto di vista regale.

Electronic Arts ha invece fatto ricorso chiedendo al governo belga di fare eccezione per le carte del Fifa Ultimate Team per ottenere poi esito negativo nell’ultima sentenza, il 29 Gennaio 2019.

Electronic Arts, dopo aver appreso la notizia, ha inserito all’interno del suo sito web un comunicato con cui spiegare il futuro del titolo ai suoi giocatori:

“Abbiamo fatto ulteriori accertamenti insieme alle autorità del Belgio e abbiamo deciso di non vendere più punti FIFA all’interno di tale stato a partire dal 31 Gennaio 2019. I giocatori belgi, da quel momento in poi, non potranno più acquistare punti per ottenere i pacchetti presenti all’interno di Fifa Ultimate Team. La modalità di gioco sarà tranquillamente accessibile ma, dal primo Febbraio, sarà impossibile per i giocatore acquistare ulteriori punti FIFA. I punti che invece sono ancora presenti all’interno dell’account potranno essere spesi a preferenza del giocatore. Una volta che il saldo andrà a zero, non sarà più possibile aumentarlo. Ricordiamo a tutti i giocatori che tutti i contenuti presenti in fifa, tutti, potranno essere raccolti semplicemente giocando, esattamente come è sempre stato possibile fare.”

 

This post was published on 31 Gennaio 2019 3:30

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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