Randy Pitchford, uno dei capi e fondatori di Gearbox Software è stato accusato dall’avvocato Wade Callender, ex legale della compagnia di aver rubato $12 milioni. La notizia, che risale al 21 diecembre scorso, è emersa grazie al sito Kotaku.
I $12 milioni sarebbero un bonus fornito da Take-Two Interactive per la realizzazione del famosissimo Borderlands. L’avvocato accusa Pitchford di aver tenuto la somma di denaro per sé, indirizzando i soldi in una società a responsabilità limitata di sua propietà, la Pitchford Entertainment Media Magic LLC.
Non finisce quì, l’avvocato fa anche un’altra accusa dalla tematica completamente differente: secondo Callender, Pitchford dimenticò la sua pendrive in seguito ad un incontro con SEGA che riguardava un’altra causa su Alien Colonial Marines. Tra i contenuti della penna, c’era anche materiale che poteva essere ricondotto a “pornografia minorile”. L’avvocato, inoltre, afferma che Pitchford ha organizzato delle feste a casa sua denominate “Peacock Party” in cui “adulti si espongono a minorenni, per il piacere di Randy Pitchford”.
Il 22 aprile, lo stesso CEO si è giustificato sulla storia della pendrive, affermando che il contenuto era effettivamente materiale pornografico. Si trattava di un video di una camgirl, ma maggiorenne. Per quanto riguarda le feste, Pitchford nega tutto, spiegando che in famiglia organizzano spesso eventi a casa ma assolutamente non di quella tipologia. Anche perchè, a suo dire, tutti gli eventi sono registrati e non si è verificato mai nulla del genere.
Queste accuse sono gravissime, il CEO le ha definite “assurde” e “insensate”. Come afferma su Twitter, quel che afferma il legale non ha base reale e si tratterebbe solamente un tentativo di estorsione di denaro. Pitchford è convinto di vincere la causa e per adesso, dato che è ancora in corso, non può diffondere ulteriori informazioni.
C’è da dire una cosa però: a novembre fu Gearbox a fare causa a Wade Callender per frode e violazione della condotta fiduciaria. Infatti l’avvocato avrebbe utilizzato la carta di credito aziendale per andare in vacanza e altre cose non correlate con l’ambiente lavorativo. Come andrà a finire questa battaglia legale, solo il tempo potrà dirlo. Per ogni novità sulla questione vi aggiorneremo su Player.it
This post was published on 13 Gennaio 2019 16:02
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