Abbiamo già parlato più volte di come Epic Games con il suo store personale stia lentamente acquisendo quote di mercato in un altrimenti semi-monopolio su base Steam.
Nel corso degli ultimi giorni sono arrivati anche i primi nomi importanti sulla piattaforma: aziende come Ubisoft hanno deciso di inserire all’interno della piattaforma che ha visto nascere il nome di Fortnite tipo come The Division 2, in semi-esclusiva a discapito dell’azienda di Gabe Newell.
Ora, come se non volesse bastare, arriva l’ennesimo passo in avanti: Epic Games Store inizierà a permettere ai suoi utenti il rimborso sui prodotti acquistati per qualsiasi motivo, un po’ come Steam stesso.
Vediamo cosa è successo.
Epic Games Store e i soliti quattordici giorni di tempo.
I termini per un rimborso sono estremamente semplici: massimo quattordici giorni dall’acquisto e meno di due ore di gameplay sul titolo, esattamente come quelle che hanno tanto fatto parlare della questione rimborsi qualche anno fa con il loro arrivo su Steam. Oltre a ciò Epic Games Store, all’interno del suo regolamento, inserisce anche una frase che farà contenti molti giocatori:
“Qualsiasi videogioco acquistato all’interno della piattaforma Epic Games Store può essere rimborsato. Ottenendo il rimborso su un dato titolo si otterrà un rimborso anche per tutte le microtransazioni e i contenuti scaricabili, a patto che questi non siano stati utilizzati, modificati o trasferiti.”
Anche i pre-ordini non sono esenti dalla politica legata ai rimborsi: gli utenti Epic Games Store possono ottenere un rimborso in un qualsiasi momento prima dell’uscita del gioco; questo perde di valore soltanto con il rilascio di una qualsiasi versione giocabile del titolo in questione, sia che sia in beta o alpha: in quel momento prendono valore le due regole sopracitate: quattordici giorni di tempo e due ore di gameplay massime.
Sempre secondo lo statuto dell’Epic Games Store non è possibile farsi rimborsare un titolo se si è ricevuto un qualche tipo di ban all’interno dell’ecosistema del gioco stesso, ne è possibile ottenere un rimborso se in qualche modo si vanno contro le regole dettate dalla policy accettata con l’installazione del titolo.
Curiosamente parlando Epic Games permetterà ai suoi utenti di acquistare un suo titolo per poi farselo rimborsare e riacquistarlo in versione scontata poiché non considera questa pratica scorretta.
Niente polemiche.
Al momento la community web dei PC Gamers sembra essere abbastanza contenta delle scelte fatte da Epic Games riguardo il suo store.
Quando Steam annunciò la sua politica sui rimborsi moltissimi si lamentarono per i più svariati motivi: quattordici giorni non erano abbastanza e giocatori perennemente in viaggio non avrebbero potuto chiedere il rimborso, due ore di gameplay erano troppe poche per poter saggiare la qualità di determinati titoli e così via.
Al momento Reddit, ResetEra e le grandi community dei videogiochi con tranquillità non hanno scatenato ne shitstorm ne il volere del popolo nei confronti del colosso americano.
Le motivazioni dietro questo silenzio potrebbero essere molteplici: il lavoro di Steam sulle politiche di rimborso nel corso degli anni è stato alla fine metabolizzato dall’utenza che lo ha trovato un compromesso accettabile e così via.
Epic Games Store, al momento, viene descritto all’interno della narrazione videoludica come l’outsider che potrebbe rovesciare il mercato contro il cattivo Steam, colpevole di non essersi rinnovato e migliorato abbastanza nel corso degli ultimi anni. L’azienda di Gabe Newell è vista da moltissimi utenti come il classico esempio di ente che dopo aver dominato completamente il mercato si è fermato a riposare sugli allori. Il maggior ricavo per copia venduta all’interno del markeplace di Epic Games è di sicuro il più grande punto a favore della compagnia che al momento sta semplicemente entrare in una specie di enorme alleanza con il mondo degli sviluppatori odierni.
Curiosamente entrambe le aziende nel corso dell’ultimo anno sono state classificate come tra le peggiori aziende del mondo per quanto riguarda il supporto clienti grazie ad una F data dal Better Business Bureau, un ente americano che si occupa di valutare il rapporto tra cliente e azienda; questa cosa probabilmente non spaventerà davvero nessuno visto che negli Stati Uniti D’America la stessa BBB è vista una specie di enorme imbroglio legalizzato, una specie di yelp per persone anziane.
Cosa ne pensate dell’Epic Games Store? Riuscirà ad abbattere il quasi monopolio di Steam nel mondo del digital videoludico?
Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate delle regole che Epic Games ha descritto per i rimborsi dei prodotti presenti sul suo mercato!