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Le console del futuro: come sarà il gaming tra qualche anno?

Le console del futuro stanno per arrivare, ma il futuro del gaming non è ancora molto chiaro perdendosi in mille parole e concetti che un giorno dovranno lasciar spazio alla pratica: chipset, GPU, potenza di calcolo, streaming, infrastrutture, piattaforme di gioco, hardware. Che cosa ci riserva il futuro in campo videoludico?

Mentre Nintendo potrebbe annunciare una partnership con Nvidia per le sue console del futuro, sembra che Micorosft intenda restare con la rivale AMD a tempo indeterminato. Il boss di Xbox, Phil Spencer, ha partecipato al CES 2019 di AMD e qui ha confermato che le future console Xbox continueranno a utilizzare i chip AMD, lodando la cultura aziendale e la storia dell’innovazione di AMD.

Phil Spencer prima si è lasciato andare a delle lodi nei confronti dell’azienda per poi confermare che le future Xbox baseranno la propria architettura su AMD.

Come azienda, guardiamo alle opportunità che possono offrire i giochi e una delle cose che voglio dire è che quando pensiamo a chi sono i nostri partner, pensiamo alle grandi aziende che fanno un ottimo lavoro, ma lo fanno anche nel modo giusto. Il CEO di AMD, la dottoressa Lisa Su, è una persona che rispetto tantissimo in questo settore e ho visto come ha guidato AMD, e penso che avere un partner come AMD che lavora in modo così collaborativo con noi dal punto di vista tecnologico, ma anche a livello culturale, penso che si adatti così bene, è fantastico avervi come partner.

Il boss di Xbox ha poi continuato dicendo:

Mentre attendiamo le piattaforme future che stiamo costruendo e su cui stiamolavoriamo, la partnership e le innovazioni che abbiamo visto in passato hanno portato a ciò che siamo stati in grado di fare oggi, penso che diventeranno di fondamentale importanza per i nostri sforzi futuri. Non vedo davvero l’ora di mostrare ancora di più alle persone in futuro.

Microsoft quindi non intende abbandonare la struttura hardware che l’ha contraddistinta fino ad ora. Ricordiamo, inoltre, che anche Sony monta AMD sulla sua Playstation 4, ma in merito alla PS5 non possiamo sbilanciarci su che tipo di infrastruttura tecnica avrà dalla sua, anche se crediamo che possa rinnovarsi la partnership proprio come intende fare Microsoft.

Credits: Gamerbrain

 

Compatibilità e nuova generazione di GPU

Le parole di Phil Spencer, oltretutto, potrebbero implicare anche che la compatibilità della prossima Xbox con le versioni precedenti sarà più semplice rispetto a quella che Microsoft riscontrerebbe cambiando completamente i chipset (cosa avvenuta tra Xbox 360 e Xbox One).

Vi facciamo notare, inoltre, che sul palco dell’evento CES Keynote di AMD, il CEO di AMD, Lisa Su, ha rivelato la prossima generazione di hardware del colosso, mostrando la prossima generazione di GPU Radeon e CPU Ryzen. Il nuovo processore desktop Ryzen funziona sull’ultima versione dell’architettura Zen. Impressionante è stata la presentazione per l’unità di elaborazione grafica Radeon VII, su cui sono stati rilasciati molti più dettagli durante il keynote. Potrà vantare una GPU da 7 nanometri e una larghezza di banda di memoria di 1 terabyte al secondo.

Sony risponde con il machine learning

Anche PS5 avrà con molta probabilità la retrocompatibilità con TUTTI i sistemi precedenti, ma negli ultimi giorni l’attenzione si è focalizzata su be altro. Esisteranno piattaforme così intelligenti da capire il nostro livello di abilità in qualsiasi tipo di gioco? A quanto pare potrebbe accadere proprio questo, grazie al sistema di machine learning che potrebbe essere implementato in PS5.

Secondo alcune fonti, Sony avrebbe presentato un brevetto che recita più o meno così:  “una profonda rete neurale di apprendimento”. Di cosa si tratta? In pratica, la console sarà in grado di apprendere dalle azioni passate di un giocatore. Mentre alcuni giochi hanno utilizzato tecnologie simili in passato, ad esempio Alan Wake (esclusiva Xbox 360 che cambiava difficoltà in base al nostro comportamento), l’implementazione di questa funzionalità in un’intera console sarebbe sicuramente qualcosa di nuovo. Ecco cosa dice un estratto del brevetto sulla tecnologia della console Sony:

Il videogioco si adatterà al giocatore, ad esempio, la narrativa del video sarà personalizzata in base al livello di esperienza del giocatore, così come l’assistenza nell’interazione con un particolare contesto del videogioco sarà personalizzata. La personalizzazione impara dalle interazioni storiche dei giocatori con il videogioco e, facoltativamente, altri videogiochi. In un esempio, una rete neurale di apprendimento approfondito è implementata per generare conoscenza dalle interazioni passate. La personalizzazione è impostata in base alla conoscenza.

Una novità che potrebbe aprire a tantissime nuove modalità di approccio verso i videogames.

Il futuro è lo streaming

Tutto molto bello e interessante, ma si parla ancora di console, di hardware. Nelle ultime settimane, l’industria videoludica sembra essersi convertita verso una nuova concezione di fruizione dei videogiochi: lo streaming. A tal proposito, è entrato nel merito dell’argomento un altro personaggio di casa Microsoft, Matt Bilbey, colui che si occupa della crescita strategica della console Xbox. Egli ha riferito, in un’intervista a Gamesindustry, che il futuro del gaming sarà lo streaming, ma ci sono da fare delle precisazioni molto importanti.

Una di queste riguarda la possibilità di offrire un servizio che sia uguale per tutti e che non sia schiavo delle configurazioni. Ecco cosa ha detto Bilbey:

La principale sfida credo sia l’infrastruttura per offrire il servizio, la larghezza di banda necessaria per fornire questa opportunità su vasta scala. E oggi, questa è ancora una sfida. Ma penso che nei prossimi due anni, quella barriera cadrà. Non per tutti, ma per molte persone. Le capacità di larghezza di banda aumenteranno in modo che il modello di business attorno allo streaming di un gioco possa diventare più vitale.

Se usi lo streaming per giocare e l’esperienza è lenta, la metà delle volte ti fermerai e non lo farai più, questa è la sfida che alcune società hanno dovuto affrontare in precedenza. Penso che ora ci sia una soluzione in cui possiamo fornire ciò che promettiamo, e stiamo lavorando con molte delle aziende che creano l’infrastruttura server, e ci sono molte soluzioni innovative da parte di queste grandi aziende con cui stiamo lavorando che ci consentiranno effettivamente di dare vita a questo.

E adesso, lo streaming non è più un taboo stando alla nuova offerta videoludica che arriva dal colosso Google.

Futuro del gaming: lo streaming di Google Stadia

Ieri sera, la conferenza di Google alla GDC 2019 ha aperto le porte al futuro del gaming che non si porterà più dietro parole come console, piattaforma, videogioco retail, copia fisica, perché sarà del tutto gestito in streaming. Il futuro delle console, dunque, è quello di non avere futuro? Google Stadia sembrerebbe voler rispondere in modo affermativo a questa domanda. Ma che cos’è Google Stadia?

Riprendendo un nostro articolo, leggete la versione completa, questa piattaforma funzionerà attraverso la massiccia presenza dei data center di Google sparsi per tutto il mondo ed è il primo esempio di console full streaming. Durante la conferenza GooglePhil Harrison (vecchio volto di Sony e Microsoft) ha sottolineato come l’obbiettivo di Stadia sia quello di portare il mondo del gaming dappertutto, a qualsiasi tipo di consumatore e senza preoccuparsi di barriere hardware.

Stadia sarà un servizio perfettamente integrato con alcune delle più importanti piattaforme di Google,come Google Assistant o Youtube; questo permetterà a Google di espandersi un po’ di più e di accaparrarsi un grande settore dell’intrattenimento odierno utilizzando al meglio possibile tutte le infrastrutture che possiede.

Voi cosa ne pensate? Come vedete il futuro delle console e del gaming in generale? Lo scenario di Google Stadia vi piace e pensate che Microsoft, Sony e Nintendo cercheranno di orientarsi verso quella direzione?

This post was published on 20 Marzo 2019 11:00

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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