La rivendita di key di videogiochi diventa illegale in Giappone

in giappone la rivendita di key è illegale

Il Giappone ha messo fuori legge la rivendita di key di videogiochi senza che ci sia il consenso del creatore. La rivendita di chiavi di giochi per PC o altre piattaforme di gioco è una pratica in voga in qualsiasi parte del mondo, ma ora in Giappone hanno deciso di dire basta.

Una revisione della legge che riguarda la prevenzione della concorrenza sleale in vigore nel paese asiatico ha introdotto una serie di emendamenti che regolamentano alcune pratiche in uso nell’industria dei videogiochi, e in particolare la scena del modding.

Giappone avvia lotta alla vendita di key

Le informazioni ufficiali sugli emendamenti sono attualmente disponibili solo in giapponese, come potete leggere cliccando sul collegamento ipertestuale, ma varie traduzioni hanno indicato che tre atti sono stati ritenuti illegali:

  1. Distribuzione di tools e programmi per la modifica dei dati di salvataggio
  2. Rivendita online di product keys per software senza il permesso dell’autore
  3. Offrire servizi che modificano i dati di salvataggio per conto di un cliente

Tutto ciò deriva dal fatto che la legge sulla prevenzione della concorrenza sleale riconosce ora “i dati di salvataggio” come informazioni sensibili che vanno protette a norma di legge.

Secondo le informazioni tradotte, le pene vanno da misure civili, come le richieste di risarcimento, alle sanzioni penali – comprese multe fino a 5 milioni di yen e persino un massimo di cinque anni di prigione, o addirittura entrambi i provvedimenti.

Di conseguenza, prodotti come Cyber ​​Save Editor per PS4 non potranno più essere utilizzati. Il suddetto programma consente di modificare, con il semplice utilizzo di una pen drive, i save game dei videogiochi per ottenere vita massima, livelli segreti, cheats e tanto altro ancora.

La rivendita delle chiavi è sempre stata una zona grigia nel settore dei videogiochi, ma finora la legislazione non è mai stata chiarissima sul da farsi.

È interessante notare che la Corte di giustizia dell’Unione europea ha adottato l’approccio opposto, dichiarando nel 2012 che gli utenti sono autorizzati a rivendere i giochi scaricati.

Inasprita la lotta alla pirateria

Queste misure sono state introdotte dal Giappone per inasprire la lotta alla pirateria e per riscrivere il testo legislativo che regolamenta la prevenzione della concorrenza sleale. Ecco un estratto del comunicato:

Abbiamo ampliato la gamma di atti punibili come concorrenza sleale e che incoraggiano azioni che impediscono l’effetto delle cautelative. La protezione dei contenuti è stata migliorata.

Inoltre, si legge nella nota:

Sono stati aggiunti ulteriori dati da proteggere. Sono vietati trasferimento e fornitura di codici e di servizi che impediscono l’effetto della restrizione tecnica
* Restrizione tecnica indica la tecnologia per impedire la copia non autorizzata o la visualizzazione non autorizzata di contenuti come musica, film, software di gioco, software aziendale ecc.

Cosa pensate di queste misure adottate dal Giappone? La vendita di key di videogiochi rientra nei casi sopra riportati di pirateria?