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Pubblicato in: News

Tre bombe atomiche esplose insieme hanno fatto crashare i server di Fallout 76

La guerra non cambia mai, e a giudicare dal crash dei server di Fallout 76 dopo la detonazione contemporanea di tre bombe atomiche su di uno stesso punto della mappa, anche la potenza distruttiva dell’atomo non cambierà mai.

Una delle principali attrattive di Fallout 76 è sempre stata, fin dall’annuncio, quella di poter lanciare delle testate nucleari in giro per la mappa. Perché, vi chiederete voi? Ovviamente perché l’esplosione di una testata nucleare farà spawnare una Schorchbeast Queen nel cratere dell’impatto, una versione potenziata dei fenomenali boss che sorvolano sulle Wastelands. Godzilla insegna, dopotutto.

Assieme all’orrida bestia, verrà triggerato anche un evento che prevede un’incredibile quantità di loot se si riesce ad uccidere la regina entro un time limit. Molti giocatori, avendo già personaggi di alto livello grazie ai progressi ottenuti durante la beta, hanno già avuto a che fare con questo evento parecchio lucrativo. Ma alcuni hanno voluto osare di più.

 

“Cos’è, un terremoto?!” “No, sono crashati i server.”

 

Un team di giocatori ha ipotizzato che, se venissero lanciate tre atomiche sul punto di spawn della Schorchbeast Queen, sarebbe nata una regina ancora più grande e potente, e quindi con un loot ancora più ricco. Detto fatto, la squadra ha ottenuto i codici di accesso per tre bombe, le ha lanciate sullo stesso punto e si è goduta lo spettacolo dei tre ipnotizzanti funghi atomici.

Durante l’esplosione, immortalata da screenshot e video, si sentono i giocatori pronunciare un oscuro presagio: “Faremo crashare i server”. 

Neanche a dirlo, un minuto dopo esser entrati nell’aria dell’esplosione, tutti i giocatori crashano contemporaneamente, ritornando alla schermata del titolo ed impossibilitati a rientrare in partita. 

Non si riesce a capire se il crash simultaneo sia dovuto davvero all’esplosione delle tre atomiche o ad un semplice problema dei server, cosa molto comunque durante l’esperienza di gioco nel suo stadio iniziale, ma secondo i giocatori i due eventi sono molto collegati tra loro. 

 

 

Bethesda non si è ancora espressa direttamente al riguardo, ma l’account twitter ufficiale del gioco ha twittato un eventuale sospensione dei server durante la mattina del 19 Novembre. Servirà soprattutto per la classica manutenzione settimanale, ma anche per eventuali migliorie ed aggiornamenti.

In attesa di aggiornamenti al riguardo, vi lasciamo con le nostre considerazione su Fallout 76, un progetto che riteniamo un po’ acerbo al suo stadio attuale, ma che col dovuto supporto potrebbe trasformarsi in un titolo spassoso sia in single che in multiplayer. 

 

This post was published on 19 Novembre 2018 13:11

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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