Valve ha detto la sua riguardo gli ultimi episodi di razzismo verificatisi tra alcuni pro players di DOTA 2, condannando in modo assoluto un comportamento del genere ed annunciando che ci saranno sanzioni per i team che non penalizzeranno abbastanza gli atleti scorretti.
Il putiferio è scoppiato in seguito ad alcune offese razziste ai danni di giocatori cinesi in diverse occasioni. La prima è stata causata dal pro player Andrei “skem” Ong durante un match di un torneo contro il team cinese Royal Never Give Up. Il team di skem, compLexity Gaming, ha immediatamente twittato il riconoscimento dell’accaduto ed annunciato che ci saranno conseguenze per il giocatore, tra cui una sanzione economica.
Il secondo caso è avvenuto pochi giorni dopo, quando il pro Carlo “Kuku” Palad ha scritto in un public game lo stesso identico insulto. Sia Valve che DreamLeague, la compagnia dietro al torneo di skem, inizialmente non avevano agito in alcun modo per punire i giocatori o i team.
Ciò ha fatto infuriare particolarmente i giocatori cinesi, che hanno reagito bombardando di recensioni negative il famoso MOBA di Valve. Tra il 7 e l’8 Novembre, il gioco ha ricevuto più di 4000 recensioni negative, abbassando drasticamente la media positiva del titolo. Una situazione che ricorda vagamente un evento dell’estate scorsa.
Il giorno seguente, il coach e pro player Xu “BurNIng” Zhilei ha contattato tramite email Erik Johnson, portavoce di Valve, per parlare di questi incidenti. Nell’email, Johnson ha confermato la cattiva condotta dei giocatori, ed ha promesso da parte di Valve che ci saranno conseguenze gravissime qualora i team non puniscano abbastanza i giocatori in seguito ad episodi simili.
In più, Valve ha scritto un post sul blog ufficiale di DOTA 2 spiegando come il comportamento dei protagonisti della scena competitiva influenzi, nel bene e nel male, l’intera community di gioco.
Esempi di razzismo come quelli di skem o Kuku non fanno altro che mettere i giocatori l’uno contro l’altro, andando a minare il divertimento e la competizione del titolo.
Valve ha intimato i giocatori a comportarsi rispettando il prossimo e l’avversario, ma non ha specificato quali saranno le gravissime se un team non tenga a bada un pro dalla lingua troppo lunga. Non vogliono condizionare o controllare il comportamento dei giocatori, ma semplicemente far capire come loro rappresentino l’intera community di un gioco da milioni di giocatori.
Valve ha concluso in questo modo il comunicato:
“Alcune persone possono non concordare o capire perché alcune parole risultino dannose, ma ciò non le rende più accettabili per chi le deve ascoltare. Il linguaggio usato da diversi giocatori la scorsa settimana ha causato a molti nostri fan un dolore incredibili, e questo non è un comportamento che possiamo perdonare.”
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This post was published on 11 Novembre 2018 18:55
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