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Pubblicato in: News

La Blizzard non capisce più i suoi giocatori secondo il producer di Diablo 2.

La Blizzcon di quest’anno ha regalato indubbie soddisfazioni a tutti quelli che hanno la Blizzard molto vicino al cuore, abbiamo visto nuovi personaggi per Overwatch, nuove espansioni per Heartstone, un World Of Warcraft squisitamente classico e un videogioco mobile di Diablo.

Ok, fermi tutti, forse il videogioco mobile di Diablo non è esattamente ciò che i fan aspettavano dalla più importante fiera sul brand esistente al mondo; il progetto è talmente controverso da aver addirittura fatto parlare vecchi personaggi come Mark Kern,

Non sapete chi è Mark Kern?
Continuate a leggere questo articolo per scoprire cosa ha detto!

Questo Diablo non è ciò che i giocatori volevano.

Il tweet soprastante rappresenta un lungo flusso di coscienza creato da Mark Kern (producer di Diablo 2, quindi uno che la storia di Blizzard l’ha fatta) sull’argomento Diablo: Immortal e del suo annuncio in quel della Blizzcon.

“Mi dispiace dirlo ma secondo me si vede in modo chiarissimo come Blizzard abbia smesso di comprendere i giocatori. Non credo ci sia nulla di male nell’avere una versione di Diablo per dispositivi Android e iOS, anzi, sono felice che alla fine sia stata annunciata ma non sono dell’idea che farlo alla Blizzcon fosse la scelta giusta da fare.

Il modo in cui il progetto è stato presentato e il “non aspettarsi” determinate reazioni è la chiara dimostrazione di come qualcosa sia cambiato davvero all’interno dell’azienda. Una volta Blizzard era composta e guidata dai giocatori stessi.”

Secondo Mark Kern questo annuncio di Diablo:Immortal è stato gestito nel peggiore dei modi per diversi fattori: in primis portare un prodotto simile, divisivo davvero per l’utenza media Blizzard senza prepararsi un piano in caso di esito negativo non sembra essere stata una scelta intelligente; in secondo luogo annunciare l’arrivo di un progetto legato a Diablo pur non legandolo al quarto capitolo della serie, ha creato aspettative per i giocatori PC che si sono ritrovati scottati dall’idea di un videogioco per telefono cellulare.

In ultimo c’è l’idea che questo Diablo: Immortal stia venendo sviluppato dalla compagnia cinese NetEase ma che sembri un vecchio titolo di quest’ultima, idea che potrebbe far andare su tutte le furie praticamente qualsiasi tipo di giocatore. Al riguardo stiamo ancora aspettando eventuali notizie.

Questo nuovo Diablo dimostra come Blizzard sia cambiata.

Nel corso dei vari tweet che compongono il suo flusso di coscienza Mark Kern ha anche ragionato su come questo annuncio e queste modalità di gestione stiano a significare un certo cambiamento nel cuore dell’azienda.

“Blizzard non aveva mai bisogno di chiedere opinioni ai giocatori una volta perché era fatta dagli stessi giocatori, in tutte le posizioni.

Nel caso avessi dovuto prendere una simile decisione nel corso della mia carriera so bene che mi sarei trovato davanti alla porta dell’ufficio una lunga fila di altri miei colleghi desiderosi di farmi sapere quanto fosse sbagliata l’idea di presentare un titolo mobile in un modo del genere” 

Quando determinate parole escono dalla bocca di un veterano come il produttore di Diablo 2, forse il più importante titolo di Blizzard a livello storico dopo World Of Warcraft allora c’è davvero da pensare che ci sia un qualche tipo di incongruenza all’interno dell’azienda.

Difficile dare la colpa al recente cambio al vertice che poco può aver fatto nel giro di qualche settimana; plausibilmente si tratta di un discorso ben più complesso e articolato ma che si può riassumere in alcune parole sempre dette da Mark all’interno della sua sfuriata su Twitter.

“Forse [Blizzard] hai perso il contatto con i tuoi giocatori e al momento ti senti particolarmente bene all’interno della tua torre d’avorio da miliardi di dollari di ricavi; in questo caso però rifletti bene sulla tua posizione perché il fallimento è sempre dietro l’angolo. Ti  ricordi di che fine ha fatto Nokia? Ti ricordi di che fine ha fatto Blockbuster Video?”

E giusto per citare ancora una volta qualcos’altro proveniente dalla cultura pop: “Parole dure, parole dure di un uomo davvero strano”.

Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate dell’attuale mossa della Blizzard e se avete capito da dove proviene quest’ultima, giallissima, citazione.

 

 

This post was published on 5 Novembre 2018 15:42

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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