Tutti quei giochi che prendono la polvere sugli scaffali, tutti quei ricordi nascosti all’interno dei libretti d’istruzione e delle copertine sgualcite; le demo, i dischi con i trailer, il sapore di inserire quel cd ormai così graffiato all’interno di un lettore che potrebbe non riuscire nel suo intento di leggerne i dati.
La nostalgia sta creando nuove sfide per i produttori di console, che devono riuscire ad accontentare anche i vecchi bacucchi come noi.
La sfida delle nuove console oltre che sul mero livello tecnico dei suoi componenti hardware si baserà anche su ciò che le console possono offrire a chi le acquista. Uno dei punti su cui Sony sembra voler puntare nel corso della generazione che prima o poi arriverà è una retrocompatibilità, stavolta presente (a dispetto di quella assente su PS4) e teoricamente migliorata, specie a livello tecnico.
Il tutto perché qualcuno è riuscito a scovare un brevetto molto interessante all’interno del sito americano che regola la registrazione di questi ultimi; non esattamente una roba su cui ci si scontra casualmente mentre si naviga sul web.
Vediamo insieme cosa è successo!
Un brevetto pubblicato recentemente da Sony Interactive Entertainment America ha scatenato un certo tam-tam mediato sulla possibile retrocompatibilità della prossima Playstation.
Come scritto da testate come Gearnuke (o come apparso sul forum di ResetEra) il brevetto già dal titolo fa sognare in modo deciso: “Remastering By Emulation”, reso pubblico il 2 Ottobre 2018 da Sony Interactive Entertainment America.
Il brevetto era stato inserito originariamente nel sistema americano il 22 Novembre 2016 e solo ora è stato rinominato e arricchito di immagini esplicative e altro.
Cosa fa in soldoni questa “rimasterizzazione emulata?”
Qui è possibile dare un occhiata a tutta la documentazione rilasciata da Sony al governo americano per comprendere in modo più accurato il funzionamento di questa nuova funzione con cui Sony vuole armeggiare.
In parole povere la tecnologia dietro questo brevetto sarà in grado di migliorare in modo notevole il livello tecnico dei vecchi videogiochi cambiandone in tempo reale le textures con altre provenienti da un database interno a Sony.
Il database interno a Sony avrà le textures dei vecchi videogiochi schedate e migliorate in modo sistematico da un team di artisti. Questo lavoro non verrà fatto solo per le textures dei vecchi giochi ma, più in generale, per gli assets: modelli poligonali, effetti luminosi e così via; il brevetto si occuperà di catalogare e ricreare una struttura dati tal per cui sostituire i vecchi asset con quelli nuovi diventerà un lavoro semplice e quantomeno fattibile. Il tutto verrà poi reinterpretato in tempo reale.
All’interno del brevetto vengono anche fatti riferimenti ad un eventuale sistema di grado di migliorare la qualità sonora dei prodotti emulati, rimasterizzandoli.
Allo stato attuale delle cose, in ogni caso, l’unica cosa che possiamo fare è teorizzare: Sony ha pensato davvero di creare un sistema di retrocompatibilità migliorata per una console ancora non annunciata nel 2016 o stiamo semplicemente vedendo ad un evoluzione della tecnologia che al momento Playstation 4 utilizza per emulare Playstation 1 e Playstation 2?
Secondo alcune testate del settore videoludico il sopracitato brevetto che sembra fare l’occhiolino al mondo della next-gen in realtà è già utilizzato da Sony all’interno di Playstation 4.
Questo spiegherebbe in modo chiaro e tondo il perché il brevetto è stato originariamente inserito da Sony all’interno del sito americano che regola la registrazione di tali idee nel 2016.
Sarebbe possibile vedere una tecnologia molto simile a quella descritta all’interno del brevetto nei PS2 Classics fatti girare su Playstation 4, ovvero titoli appartenenti al monolito nero che sono tecnicamente delle loro controparti originali; titoli come Destroy All Humans o la Jak & Daxter Collection disponibili su ps4 con un livello tecnico decisamente superiore a quello che era possibile vedere su Playstation 2.
Se così fosse a non far quadrare il cerchi oarriverebbe però la completa assenza di documentazione al riguardo; Sony non avrebbe mai parlato all’interno di conferenze stampa o anche solo di comunicati della complicata tecnologia dietro cui si nascondono le migliore tecniche di questi titoli traslati su Playstation 4.
Rimane un fatto: Sony ha finito di compilare il brevetto a inizio Ottobre, qualcosa dovrà pur essere successo; che si stia preparando ad un ulteriore iterazione di questo processo di “rimasterizzazione passando per l’emulatore” ?
Per scoprirlo bisognerebbe sperare in un comunicato o in un qualcosa del genere da parte del produttore; comunicato che molto probabilmente non arriverà mai, per inciso.
A noi poveri lettori non rimane che sognare e giocare, che ci pare un rimpiazzo niente male con cui avere a che fare.
This post was published on 7 Ottobre 2018 15:08
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