Neanche il tempo di prendere confidenza con i primi tripla A di questo 2018 e già iniziamo a guardare a ciò che ci riserva il futuro. Questo futuro, nel caso in questione, porta il nome di Death Stranding. Torniamo a parlare del gioco di Hideo Kojima perché uno dei suoi principali interpreti ci ha fornito dei nuovi ed interessanti spunti di discussione. Stiamo parlando di Norman Reedus, l’attore che ha “prestato il volto” al protagonista del videogame. Reedus, durante un podcast dedicato a quello che è uno dei giochi più attesi del 2017, ha parlato del concept che c’è alla base dell’opera, definendolo “pazzesco” e “incredibilmente in anticipo sui tempi“.
Sin dalla sua presentazione, avvenuta nella splendida cornice dell’E3 2016, in molti si sono interrogati su Death Stranding. Il gioco, come tutti sanno, rappresenta il primo progetto di Hideo Kojima successivo alla sua burrascosa separazione da Konami. Nel corso di questi mesi, anche a causa delle scarse informazioni sul videogame, si sono susseguite diverse teorie. Ma la domanda è fondamentalmente una: che cos’è Death Stranding? È forse un gioco d’azione? Ha qualcosa in comune con le altre opere di Kojima-san? Sarà anch’esso permeato dall’originalità che ha sempre contraddistinto il suo amato designer? Le ultime notizie sul titolo risalgono ai Game Awards 2017. In occasione dell’evento, infatti, Hideo Kojima, Guillermo Del Toro e Norman Reedus si sono susseguiti sul palco, introducendo un nuovo gameplay trailer del gioco.
A poco più di un mese di distanza dai Game Awards 2017, è proprio Norman Reedus a tornare a parlare di Death Stranding. In occasione di un podcast tenuto da B & H Photography, dedicato al gioco targato Kojima Productions, l’attore ha svelato qualche piccola chicca del gioco. Nonostante nessuno sappia precisamente in che cosa consista il videogame, Reedus ha affermato che il concept dell’opera è “pazzesco” e “in anticipo sui tempi”. L’attore, in parole povere, pare siamo rimasto veramente molto colpito dal gioco di cui sarà protagonista. Reedus ha poi continuato, dicendo che alcuni elementi principali su cui si baserà il gioco saranno costituiti dal ristabilire il contatto fisico e dal costruire una vera e propria connessione con il gioco stesso.
Di seguito vi alleghiamo le dichiarazioni rilasciate da Norman Reedus al podcast in questione.
“Il concept del gioco è così strabiliante, perché non è come, sai, “uccidere tutti i nemici e vincere il gioco”, si tratta di qualcosa che riguarda il concetto di connessione. È quasi il contrario. E, sai, è così in anticipo sui tempi. E ci sono elementi dei social media in esso, e l’idea è che, sai, tu possiedi così tanti giochi, e così tante parti della cultura millenaria, ma finisci con lo stare da solo in una stanza. E finisci col perdere il contatto fisico con le persone. Il gioco è ambientato dopo questo momento, e riguarda il ristabilimento di quel contatto fisico.”
In base alle poche notizie trapelate, sappiamo che lo sviluppo del gioco sta procedendo incredibilmente bene, superando le stesse aspettative di Sony. Nella stessa intervista, Kojima ha parlato delle principali fonti di ispirazione di Death Stranding, nominando due giochi: Inside e Framed 2.
Restate sintonizzati per ulteriori news in merito. Se volete approfondire Death Stranding, cliccate il nostro articolo sulle varie teorie sulla storia del gioco.
This post was published on 27 Gennaio 2018 10:50
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