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SCUM: Devolver ha rimosso i nazi-tattoos dal survival game

Tanto si è parlato nelle scorse settimane di simboli presenti nei videogiochi che potrebbero inneggiare alla violenza o ricordare fasi della storia poco edificanti. Se n’è parlato per la decisione del governo tedesco di rimuovere il blocco ai simboli del partito nazionalsocialista nei videogiochi. La serie Wolfenstein per molto tempo non ha potuto mostrare simboli nazisti nella versione tedesca del gioco, ma ad agosto il governo teutonico ha fatto marcia indietro, stabilendo che l’espressione artistica dei videogiochi non può subire censure.

Ebbene, in queste ore, invece, sta avvenendo il contrario nel videogioco SCUM, un open world survival game pubblicato da Devolver Digital e sviluppato da Gamepires. Il publisher, infatti, ha deciso di rimuovere i nazi-tattoos dalla disponibilità dei giocatori.

Entrambi si sono scusati per l’inclusione di immagini neo-naziste nel gioco di sopravvivenza Scum recentemente rilasciato.

Polygon riferisce che il titolo ha suscitato proteste a causa di un tatuaggio disponibile del Supporter Pack, un componente aggiuntivo da 9,99 dollari che permette di personalizzare i personaggi. Il tatuaggio in questione comprendeva varie immagini comunemente associate ai gruppi nazisti e neonazisti, tra cui una croce di ferro con un teschio su di essa e i numeri “14” e “88” – il primo si riferisce alle Quattordici Parole, due slogan che inneggiano alla purezza della razza ariana, mentre il secondo numero è accostato alla locuzione Heil Hitler, visto che in inglese l’ottava lettera è l’H.

Il tatuaggio è stato modificato per rimuovere queste immagini e Devolver dice che sta conducendo una revisione del gioco a caccia di qualsiasi altro contenuto che possa causare offesa.

Devolver si scusa per il tatuaggio

Nelle dichiarazioni rilasciate a Polygon, sia Devolver che Gamepires attribuiscono l’inclusione del tatuaggio al concetto stesso del gioco: una battaglia fino alla morte tra detenuti per un futuro reality show.

I prigionieri del mondo reale sono noti per utilizzare tatuaggi razzisti o offensivi, quindi questo è in linea con il tema, ma il tatuaggio in questione è stato considerato poco corretto. Non solo si trovava nella parte posteriore della testa del personaggio in un gioco in terza persona (quindi in bella vista), ma era anche usato nei post di marketing sui social media, anche se da allora sono stati cancellati.

Devolver ha sottolineato:

Non siamo d’accordo con l’uso di questa simbologia o di qualsiasi contenuto che istighi all’odio, indipendentemente dall’intenzione. L’uso del tatuaggio è stato pensato per aiutare a ritrarre un elemento realistico della cultura carceraria.

Condanniamo fermamente qualsiasi uso di simbologia che inneggia all’odio nei nostri giochi e concordiamo che non avrebbe dovuto essere mai stato incluso nel gioco indipendentemente dall’intento creativo o dal realismo. Devolver Digital si scusa incondizionatamente.

Un portavoce di Gamepires ha aggiunto che la loro intenzione era quella di creare un’atmosfera peggiore possibile e di ritrarre l’orribile tipo di persone che si troverebbero in una situazione di “lotta per la morte ” per un futuristico reality show, in cui i peggiori criminali si scontrano l’un l’altro.

Ci scusiamo per questo passo falso e promettiamo ai nostri fan che adotteremo più cautela nel nostro approccio andando avanti.

Rilasciato la scorsa settimana, Scum ha avuto un grande inizio dal punto di vista commerciale, vendendo 250.000 copie nel suo primo giorno, diventando il più grande lancio nella storia di Devolver.

This post was published on 4 Settembre 2018 13:39

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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