Se giochi di ruolo puoi essere ciò che vuoi. Questo assioma fondamentale del gioco di ruolo ha trasformato dei giocatori saltuari in veri e propri addicted del role playing game, ha cementato gruppi di gioco e amicizie e qualche volta ha aiutato le persone a mettere in luce alcuni aspetti della propria personalità (che non avevano avuto modo di emergere fino a un momento prima di uccidere il drago).
E’ facile quindi, dal punto di vista di un giocatore, capire cosa stanno cercando di fare gli educatori di Bari i quali, poco più di un anno fa, decisero di fondare il progetto Game Changers.
Il progetto si costituisce come un percorso rieducativo inizialmente dedicato ai bambini della comunità Chiccolino di Bari ma nell’arco di un anno dalla sua inaugurazione è cresciuto. Questo Settembre partirà con una nuova serie di iniziative dedicate a ragazzi più grandi e giovani adulti vittime di bullismo e cyberbullismo, che manifestino dipendenze da alcool, droghe o gioco d’azzardo.
Game Changers: il gioco di ruolo si fa cura
Promotori del progetto Game Changers sono la Comunità Chiccolino, la Cooperativa Sociale C.A.P.S. e l’associazione ludico culturale Tou Play, nonché l’assessorato al Welfare del comune di Bari. Assieme, queste realtà profondamente radicate sul territorio, hanno deciso di agire sulla vita e sull’autopercezione dei minori del circuito penale di Puglia e Basilicata attraverso l’esperienza gamistica.
Come spiegò un anno fa il coordinatore del progetto Raffaele Diomede, l’obiettivo di Game Chengers è quello di fornire ai minori in difficoltà gli strumenti necessari a prendere consapevolezza di se stessi, a rielaborare un vissuto problematico e a individuare nuovi modelli comportamentali che siano ben diversi da quelli che hanno accettato e imitato per gran parte della propria vita.
Obiettivi secondari ma non di minore importanza sono il promuovere l’auto affermazione e il protagonismo, invogliando i ragazzi a migliorare progressivamente le proprie competenze e la qualità delle proprie scelte anche nella vita reale.
Inoltre, gli ideatori del progetto sono convinti che il lavoro di squadra da imparare necessariamente in qualsiasi gioco di ruolo, costituisca una palestra eccezionale per imparare a mediare tra il proprio spirito di iniziativa, la dignità degli altri e la loro volontà, tanto nella vita fittizia quanto nella vita reale.
Naturalmente, poiché non si tratta soltanto di un gioco, durante lo svolgimento del progetto Game Changers i gruppi di giocatori sono seguiti costantemente da un team di psicologi in grado di guidare e valutare i progressi ottenuti da ogni giocatore.
Game Changers oltre il GdR
Come si può immaginare, attirare l’attenzione di adolescenti problematici su tematiche e meccaniche completamente estranee alla loro esperienza quotidiana può essere molto difficoltoso. Ben lontani dal farsi scoraggiare, i master di TouPlay hanno messo in campo effetti speciali degni di nota: proiezioni video e sottofondi musicali, le classiche miniature che favoriscono l’identificazione e un “ambiente protetto” come quelli messi a disposizione dal comune di Bari, fino a sfociare nel LARP e nello psicodramma.
Quest’anno saranno coinvolti in un lungo ciclo di incontri alunni di terza media e studenti che frequentano il primo e il secondo anno delle scuole superiori. Centoventi ragazzi si cimenteranno in diverse sessioni di un gioco di ruolo creato su misura per loro e ambientato nella stessa Bari, di cui saranno scoperti aspetti misteriosi e ignoti della terra e della tradizione culturale pugliese, unendo al percorso verso la consapevolezza di sé anche quello verso una più profonda consapevolezza delle proprie radici culturali.
Il gioco di ruolo come alternativa sociale
In tessuti sociali distrutti dall’illegalità, dalle dipendenze e da comportamenti sociali distorti, le attività che i giovani possono svolgere nel tempo libero sono una chiave di volta fondamentale per costruire un’alternativa concreta e sana a una vita tesa irrimediabilmente all’autodistruzione. In questo senso tutte le associazioni che si battono per il recupero dei minori a rischio hanno sempre fatto in modo di togliere i ragazzi dalle strade inserendoli in contesti protetti, controllati e favorevoli a una rinascita personale.
Il gioco di ruolo oggi si pone come una vera e propria attività sociale vincente per tutti quei ragazzi che hanno ben poche alternative e sono già stati esposti a meccaniche sociali che ne hanno minato lo sviluppo personale a livello psicologico. Un bel cambiamento rispetto a quando tirare dadi in cameretta era etichettato come un’attività da sfigati, no?
Sostenere il progetto Game Changers
Se il progetto Game Changers vi ha convinto e volete dare una mano a livello concreto, sappiate che si tratta di un progetto sovvenzionabile attraverso la donazione del 5×1000 IRPEF, che è possibile destinare a favore di organizzazioni no profit e ad attività con fini di interesse sociale. La partita IVA di riferimento è 04252620721.