Da quando la realtà virtuale è diventata un modo come un’ altro per portare l’escapismo ancor di più all’interno del mondo dei videogiochi, tutte le aziende si sono mobilitate in un modo o nell’altro per creare la loro versione.
Grazie ai magheggi di un esperto si è giunti alla conclusione che la Nintendo Switch, almeno in fase preliminare, fosse in grado di supportare un qualche tipo di realtà virtuale, nonostante le ripetute smentite di Nintendo.
Le prime voci di corridoio al riguardo sono appartenute al presidente di Nintendo Tatsumi Kimishima. Secondo le sue dichiarazioni la compagnia nipponica di stanza a Kyoto ha sempre provato interesse per il mondo della realtà virtuale e anche Shigeru Miyamoto stesso (designer di Mario e Zelda, per capirci) si è dimostrato interessato alla questione più volte.
Secondo Nintendo la realtà virtuale ha appeal, specie per la filosofia ludica dell’azienda, poiché introduce un modo di giocare tutto nuovo ed è applicabile anche a soluzioni non propriamente ludiche. Queste dichiarazioni, precedenti al lancio di Nintendo Switch, si sono risolte in un nulla di fatto con Reggie Fils-Aime che definisce (pochi mesi prima del lancio della console ibrida) la realtà virtuale come un mondo ancora non abbastanza aperto per gli standard della compagnia.
A muovere un pochino le acque in questa situazione dubbia è stato un utente twitter che con alcune sue scoperte ha portato prove interessanti a supporto dell’idea che, durante i primi vagiti di vita di Nintendo Switch, l’azienda giapponese fosse seriamente interessata al supporto; diamo il benvenuto a random666_KYS.
Random è il classico genio che si diverte a praticare reverse engineering sui dispositivi elettronici legati al mondo dei videogiochi. Esso ha seguito la strada inaugurata da alcuni data miner che avevano trovato un comando legato alla modalità realtà virtuale smanettando con il firmware 3.0.0 di Nintendo Switch.
All’interno dei menù legati alla modalità VR successivamente tolta Random666_KYS ha trovato praticamente di tutto.
La feature più importante trovata permette alla console di attivare una modalità di rendering con immagine sdoppiata e deformata ai due lati dello schermo, tipica dei visori di realtà virtuale con tanto di lenti (come il Samsung Gear VR).
È probabile che Nintendo abbia provato a integrare Nintendo Switch all’interno di un qualche tipo di headset applicabile al volto per poi rinunciare a causa dei limiti tecnici. La parte centrale della console sarebbe stata applicata direttamente al volto dell’utente mentre i joy-con sarebbero diventati i controller da utilizzare per muoversi all’interno della modalità legata alla realtà virtuale.
Riteniamo piuttosto improbabile che Nintendo decida di tirare nuovamente fuori la modalità legata alla realtà virtuale dal cilindro; se è stata abbandonata così presto nel corso dello sviluppo è perché, con tutta probabilità, non ha superato il quality control estremamente elevato che Nintendo impone alle funzioni e ai titoli sviluppati in proprio.
Con o senza la modalità per la realtà virtale Nintendo Switch si è dimostrato un successo incredibile per l’azienda di Kyoto, arrivando a vendere oltre 19 milioni di unità. Nel corso del prossimo mese Nintendo inaugurerà ufficialmente l’arrivo di un servizio online dedicato al mondo Switch sotto abbonamento; servizio che sarà necessario per quasi tutti i giochi con componenti multiplayer.
This post was published on 12 Agosto 2018 14:37
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