Qual è una critica che può essere mossa agli store digitali di videogiochi? Una volta completati i titoli che abbiamo comprato, questi non possono essere rivenduti come prodotto usato come avviene nei negozi fisici. A chi poi non è capitato di fare un acquisto e accorgersi che il videogioco in questione non fosse questo granché? Poter rivendere i giochi che non ci servono più sarebbe davvero una novità assoluta per gli store digitali come Steam e Origin e verrebbe accolta con entusiasmo dai giocatori.
Certo, l’importo ricavato dalla vendita sarebbe comunque più basso di ciò che abbiamo speso, è giusto così, ma è pur sempre qualcosa. Qualcuno comunque sta iniziando a farci il pensierino: si tratta di Lee Jacobson, CEO di Robot Cache, una nuova piattaforma di distribuzione digitale. Uno dei servizi della piattaforma sarà proprio quello di permettere ai giocatori di rivendere i videogiochi completati.
Robot Cache: criptovalute e usato digitale
Robot Cache avrà anche una sua criptovaluta chiamata Iron, ottenuta attraverso il mining o la rivendita di giochi, che può essere utilizzata per fare acquisti.
Ecco come Lee Jacobson ha presentato la sua piattaforma digitale:
Solo una manciata di aziende dominano il mercato dei videogiochi per PC grazie al download digitale, risorsa che frutta miliardi di dollari. Robot Cache ha in programma di rivoluzionare il settore lanciando il primo marketplace di videogiochi decentralizzati che avvantaggia sia i creatori di videogiochi sia i giocatori, il tutto realizzato sfruttando abilmente la potenza, la flessibilità, la sicurezza e la trasparenza della tecnologia blockchain.
Il termine blockchain si sente sempre più spesso, ma il suo significato non è del tutto chiaro ai più. Si tratta, in breve, di una sorta di database in cui sono registrate tutte le transazioni fatte in criptovalute. È un sistema che garantisce quindi trasparenza durante le operazioni.
La blockchain è la tecnologia più sicura che conosciamo per assicurare che non vi siano copie duplicate di articoli e per dare agli editori la fiducia in un servizio che consente la rivendita di un gioco. Inoltre, permette un costo di distribuzione inferiore che ci consente di offrire un margine extra da condividere con i giocatori per una rivendita.
Quali sono questi benefici che Robot Cache promette sia agli sviluppatori sia agli editori? È una questione di percentuali sui ricavi. Sia Steam che GOG trattengono una bella fetta degli introiti ottenuti dalla vendita di un videogioco, parliamo del 30%, invece, con Robot Cache gli sviluppatori incasseranno il 95% sul loro prodotto. Non è tutto, infatti, se un titolo dovesse essere rivenduto, gli sviluppatori ne ricaverebbero un ulteriore 70%. Ai giocatori, invece, andrebbe il 25% in criptovaluta.
Brian Frago, CEO di InXile Entertainment, software house di Wasteland 3 e The Bard’s Tale, si è espresso su questa nuova piattaforma:
Consentire ai creatori di mantenere il 95% delle vendite di nuovi giochi e il 70% sull’usato, offre agli sviluppatori, come noi di inXile, un forte flusso finanziario. Questo ci dà più risorse per creare nuovi contenuti e nuove IP per i fan.
Robot Cache non è ancora disponibile sul web, il lancio dovrebbe avvenire nel secondo trimestre di quest’anno. Esiste, però, un sito web che potete visitare per avere maggiori informazioni su questo progetto. Lo trovate cliccando qui. L’intento di Robot Cache sembra essere dei migliori. Molti giocatori chiedono una feature del genere all’interno degli store digitali attuali. Rivendere un gioco e ricavarne qualcosa per reinvestirlo non è una cattiva idea, anche se in questo caso stiamo parlando di criptovalute, un sistema economico che lascia ancora perplesse molte persone, le quali si domandano quanto possa essere sicuro “trafficare” con i bitcoin o monete virtuali simili.
Voi cosa ne pensate? Credete che una piattaforma che si basa sull’usato digitale e sulle criptovalute possa prendere piede ed essere davvero conveniente?