C’è poco da fare: il mercato è fatto prevalentemente dalla domanda dei consumatori. È come potrebbe l’industria videoludica sottrarsi a queste logiche? Proprio per questa ragione, è possibile che Counter Strike: Global Offensive, uno degli shooter tattici più famosi e giocati di sempre, possa compiere un passo per venire incontro ai suoi giocatori. La voce del momento è che l’FPS Valve abbia in progetto una modalità Battle Royale, per avvicinarlo ai best seller del momento: PlayerUnknown’s Battlegrounds e Fortnite. Nonostante non ci sia al momento niente di certo, ci sono diversi indizi che portano proprio in questa direzione.
Sembra quasi inutile sottolinearlo, ma la modalità Battle Royale è riuscita a sconvolgere, in pochissimo tempo, il mercato dei videogiochi. In neanche un anno dalla sua uscita, PUBG, il gioco di punta di Bluehole, è riuscito a diventare uno dei titoli più giocati online, riuscendo a scalzare anche “mostri sacri” come Counter Strike: Global Offensive. Inutile dire che, una volta trovata una formula vincente, è presumibile che qualcun altro voglia percorrere una strada già battuta. Ecco allora spuntare Fortnite, che propone la stessa modalità che ha fatto la fortuna di PlayerUnknown’s Battlegrounds, ma in via del tutto gratuita. Se, allo stato attuale, il gioco di People Can Fly rappresenta l’unico concorrente nell’ambito di competenza di PUBG, è assai probabile che anche altri possano decidere di implementare il loro gameplay con una Battle Royale.
I casi sono due: o Valve ha riempito Counter Strike di file inutili, o c’è qualcosa di grosso, di molto grosso, che bolle in pentola. La community del gioco Valve è attualmente in fermento. La voce che circola è che lo shooter possa, di qui a breve, ricevere un aggiornamento. Il “piatto principale” sarebbe, manco a dirlo, una modalità battle royale. L’ultima patch rilasciata per l’FPS risale a Maggio 2016, ben prima che PUBG venisse nemmeno annunciato. La patch in questione offrirebbe tutta una serie di contenuti non ancora trovati in Counter Strike. Tra questi possiamo trovare archi composti, la possibilità di combattere senza armi, armature pesanti e leggere, casse di rifornimenti, paracadute, droni, sonar, fari, nuovi tipi di granate, visori notturni, una nuova mappa ambientata su un’isola, e tanto altro ancora. Insomma, i riferimenti ad una modalità battle royale sono veramente tanti.
Non è ancora possibile dire se anche Counter Strike: Global Offensive seguirà l’esempio di PUBG e Fortnite. Pochi possono realmente avere una seppur vaga idea di quali siano gli attuali piani di Valve. Sappiamo che, anche a causa della sua insolita struttura societaria, Valve ha l’abitudine di partire con un progetto per poi passare allo sviluppo di altri. Tuttavia, sappiamo altrettanto bene quanta fortuna abbiano portato le mod al colosso statunitense. Team Fortress, Dota 2, lo stesso Counter Strike, sono tutti giochi nati da mod di altri titoli. Proprio per questa ragione, non è assolutamente da escludere che Valve voglia introdurre una modalità Battle Royale in quello che è uno dei suoi titoli di punta; soprattutto se questo poi dovesse significare il riallinearsi con un mercato grande e promettente quanto quello cinese.
Restate sintonizzati per ulteriori news in merito.
This post was published on 18 Dicembre 2017 11:09
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