Steam Spy è morto.
Dopo che l’azienda americana ha cambiato alcune sue regoline sulla privacy, il noto servizio Steam Spy, ha praticamente chiuso i battenti non potendo più mostrare i dati per cui era diventato famoso.
Vediamo insieme cosa è uscito fuori da tale dichiarazioni.
In primis c’è da dirlo: Sergey Galyonkin (Founder di Steam Spy) sembra non essere troppo imbufalito per la questione.
Valve ha rilasciato informazioni su questo nuovo servizio che sta mettendo in piedi utilizzando come portavoce Jan-Peter Ewert, capo del settore Sviluppo commerciale del colosso americano.
Jan-Peter Ewert, alla conferenza White Nights ha mostrato al pubblico per la prima volta la nuova idea di Valve:
Il nostro approccio generale è stato quello di dare sempre delle API aperte quando non avevamo dei tool per un dato scopo; in questo modo la community se voleva poteva provvedere da sola alla risoluzione di un dato problema. Stiamo lavorando su nuove metodologia e nuovii strumenti con cui poter tirar fuori dati da Steam, qualcosa che funzioni meglio di Steam Spy, che sia più accurato a livello generale.
Steam Spy è stato, per molti anni, il punto di riferimento per stampa e developer che cercavano di capire i volumi di vendita e le statistiche legate alla propagazione di un titolo all’interno di un mercato; tale sito, creato nel 2015 da Sergey Galyonkin, ha utilizzato per tutto il tempo le API del marketplace Valve per analizzare i titoli presenti nelle librerie degli utenti.
Avendo a disposizione l’userbase della community Valve su cui poter compiere l’analisi, il servizio di Steam Spy si è dimostrato nel tempo piuttosto accurato ed ha accompagnato la scena videoludica su PC per un triennio.
Nel corso della sua esistenza il tool per l’analisi dati ha dato i natali a più di qualche guerra verbale su forum e blog; guerre incentrate sul se le analisi di mercato fossero in grado di definire realmente lo status di flop o di successo commerciale. Nella realtà dei fatti, quelli a cui Steam Spy piaceva di più erano gli sviluppatori di videogiochi.
Nella fattispecie la scena indipendente, non potendosi pagare studi di mercato e azioni del genere, ha potuto approfittare di un tool gratuito in grado di farli accedere a un pool di dati altrimenti non disponibili.
Dati non accurati, ovviamente, ma in grado di portare la software house a previsioni più corrette di quelle puramente randomiche che avrebbero fatto senza Steam Spy
Resta da definire quale sarà la proposta di Steam nei confronti di questo nuovo tool: sarà a pagamento? sarà unicamente dedicato agli sviluppatori? Sarà accessibile liberamente. Secondo le previsioni di Sergey Galyonkin ci troveremo davanti a un servizio developer only, qualcosa che costerà cinquanta dollari l’anno e che non sarà di dominio pubblico.
This post was published on 29 Giugno 2018 15:33
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