Dopo il clamore suscitato dalla presenza di microtransazioni in giochi come Star Wars: Battlefront II, sembra che qualcosa si stia muovendo a livello giuridico. È di stamattina la notizia che la Commissione Gaming del Belgio ha preso una posizione netta sulla presenza delle loot box nei videogame, accomunandole al gioco d’azzardo e paventando l’ipotesi di bandirle. Sarà quindi l’Unione Europea a doversi pronunciare in tal senso. Ma non finisce qui. Anche un membro della Camera dei Rappresentanti delle Hawaii si è espresso allo stesso modo, spingendo affinché siano presi provvedimenti legislativi finalizzati ad evitare il diffondersi del gioco d’azzardo tra i giovanissimi.
Loot Box: il Belgio porterà la questione all’attenzione dell’Unione Europea
Come forse qualcuno ricorderà, la scorsa settimana Peter Naessens, Presidente della Commissione Gaming del Belgio, aveva deciso di avviare delle indagini su Overwatch e Star Wars: Battlefront II. Scopo di tutto ciò? Verificare se tali acquisti in game fossero accomunabili o meno al gioco d’azzardo. Ebbene, a pochi giorni di distanza, le autorità belghe si sono pronunciate, affermando che i loot box presenti nei due giochi sono equiparabili alle scommesse. A questo punto, quindi, la questione dovrà essere portata all’attenzione degli organi dell’Unione Europea, che dovranno valutare se bandire tale pratica o meno.
Come tutti sanno, le loot box sono presenti in moltissimi titoli tripla A degli ultimi anni. Dalle casse in questione escono degli oggetti di varia natura. Molto spesso si tratta di skin, shader ed oggetti estetici, come accade in Overwatch. In altri casi, invece, dai box in questione possono uscire anche potenziamenti, capaci materialmente di influire non poco sul gameplay. È stata proprio questa la causa del polverone sollevatosi attorno a Star Wars: Battlefront II. Nel titolo EA, infatti, non era possibile giocare da subito con alcuni dei personaggi più rappresentativi del franchise. Tali eroi si sarebbero potuti sbloccare in due soli modi: attraverso circa 40 ore di gameplay, oppure aprendo il portafogli e ricorrendo alle microtransazioni per accelerare il processo. Stesso dicasi per i molti potenziamenti presenti nel gioco. A seguito delle lamentele pervenute, lo shop in game di Battlefront II è stata temporaneamente chiuso.
Anche le Hawaii stanno prendendo provvedimenti contro le loot box
Come detto in apertura, il Belgio non è stata l’unica nazione ad esprimere una voce di dissenso nei confronti delle microtransazioni. Poche ore fa, Chris Lee, membro democratico della Camera dei Rappresentanti dello stato delle Hawaii, ha affermato di voler combattere il “comportamento predatorio” di determinato publisher. Il particolare, Lee ha fatto riferimento a Electronic Arts e, ovviamente, alle loot box in Star Wars: Battlefront II. Chris Lee non ha usato mezzi termini nelle sue dichiarazioni, definendo il gioco “un casinò online a tema Star Wars, progettato per adescare i più giovani e spingerli a spendere denaro“.
Il Rappresentante aveva registrato il suo intervento in un video, progettando di condividerlo insieme ad un comunicato stampa. Tuttavia, la clip è stata condivisa quasi subito da moltissime persone, spingendo Lee ad un intervento su Reddit per spiegare meglio la sua posizione. Nel video, che troverete in allegato all’articolo, Chris Lee afferma che Battlefront II “è una trappola” (“It’s a trap!”), rendendo subito chiara a tutti la sua conoscenza, e, forse, la sua passione, del franchise Star Wars. Ecco un estratto delle parole di Chris Lee.
“Questo è qualcosa che dobbiamo affrontare per garantire che, in particolare i bambini che sono minorenni, che non sono sufficientemente maturi dal punto di vista psicologico ed emotivo per essere in grado di giocare d’azzardo – ed è per questo che questa pratica è vietata ai minori di 21 anni – siano protetti dall’essere intrappolati in questi cicli che hanno costretto molte persone a spendere migliaia di dollari nel gioco online.
Stiamo esaminando la legislazione del prossimo anno, che potrebbe proibire l’accesso, o proibire la vendita di questi giochi, alle persone minorenni, al fine di proteggere le famiglie, oltre a proibire diversi tipi di meccanismi in quei giochi.”
Loot box viste come un pericolo per i bambini
Di seguito, riportiamo anche un estratto di quanto detto da Chris Lee su Reddit.
“Le persone sono più potenti di quanto pensino. Mentre ci impegniamo ad agire nelle Hawaii, abbiamo anche discusso con le nostre controparti in un certo numero di altri stati, che stanno anche valutando come affrontare questo problema. Il cambiamento è difficile a livello federale, ma gli stati possono e stanno prendendo provvedimenti.
Ma anche così, i funzionari eletti non possono fare tutto questo da soli. Hanno bisogno del vostro sostegno, e voi potete costringere le istituzioni all’azione ovunque viviate, chiamando e inviando email ai vostri legislatori statali e chiedendo loro di agire. Ma non fermatevi qui. Chiamate i vostri alleati. Chiamate i vostri pastori, insegnanti e leader della comunità. Chiedi loro di chiamare, a loro volta, i legislatori statali. Le loro voci sono politicamente potenti.
Credo che questa lotta possa essere vinta perché tutte le basi chiave del sostegno politico in tutto il paese sono dalla stessa parte. La comunità religiosa, la comunità medica, la comunità educativa, i difensori dei consumatori, i genitori, anche molti dirigenti d’azienda e camere di commercio locali. Questa è una lotta che unisce tutti, anche i conservatori ed i progressisti più estremi. Fare qualcosa è una vittoria politica per democratici e repubblicani. E francamente, non abbiamo bisogno di cambiare le leggi in ogni stato: abbiamo solo bisogno di cambiarle in alcuni stati, e sarà sufficiente a dettare la linea ed a forzare il cambiamento.
Questi tipi di lootbox e microtransazioni sono esplicitamente progettati per predare e sfruttare la psicologia umana nello stesso modo in cui sono progettati i giochi di un casinò. Ciò è particolarmente vero per i giovani adulti, che gli psicologi infantili ed altri esperti affermano essere particolarmente vulnerabili. Questi meccanismi di sfruttamento ed il marketing ingannevole che li promuove non hanno spazio nei giochi commercializzati anche per i minori, e forse non dovrebbero averne neanche nei giochi più in generale.
Il vostro futuro è qualunque cosa voi facciate, quindi fate una buona azione. Avete il potere di essere coinvolti e decidere questo e la scelta è chiara: agite ora, o lasciate che questa sia la nuova normalità da questo punto in avanti.”
Non è ancora dato sapere quali saranno le conseguenze delle proposte di Lee. La sua proposta legislativa potrebbe tanto limitarsi a bandire le microtransazioni quanto estendersi a proibire la vendita dei giochi che le ospitano ai minori. Il Rappresentante Sean Quinlan ha fatto eco alle parole di Chris Lee, affermando che “abbiamo impedito a Joe Camel di incoraggiare i nostri bambini a fumare sigarette, e non permetteremo a Star Wars di spingere i nostri bambini a scommettere“.
La questione è ancora alle battute iniziale, ma l’impressione è che presto vedremo nuovi sviluppi.
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