Articolo a cura di Eleonora di Francesco con Samuele Zaboi
Si può dire, senza troppe remore, che tutto è iniziato qui. A diversi anni di distanza, poco più di trenta, con il giusto “senno di poi”, si può affermare che nell’immaginario comune la musica, grazie a Nintendo e a Super Mario Bros., è iniziata a diventare un elemento protagonista del mondo videoludico. Un personaggio, il vero eroe, il nostro antagonista, note che all’occorrenza sono state in grado di diventare ogni parte e ogni dettaglio dei più svariati mondi, oppure restare un meraviglioso elemento di contorno, se di contorno si può parlare, in un processo che è proseguito senza sosta fino ai giorni nostri.
Qual è il rapporto tra la musica e il mondo dei videogiochi? Qual è il ruolo delle colonne sonore nell’universo gaming? In questo articolo proveremo ad analizzare l’importanza della musica, il suo valore, il suo essere così vitale e la sua capacità di far entrare nell’immaginario comune, o meno, alcuni dei più importanti titoli che hanno segnato in maniera inesorabile la storia dei videogiochi.
La musica, è innegabile, ha assunto un valore preponderante nell’arte videoludica: le giuste note musicali aiutano il giocatore a immedesimarsi, emozionano, commuovono, stimolano o, anche perché no, guidano gli utenti verso la giusta via. Certo, non lo neghiamo, fare un articolo di questo genere è pericoloso, data l’ampiezza dell’argomento, la sua importanza, la sua storia e il suo ruolo. Perdonateci quindi, sin da ora, se non citeremo una colonna sonora che amate, che è entrata nel vostro cuore e che vi suscita ricordi che solo voi potete conservare gelosamente. Per ragioni facilmente comprensibili, cercheremo di trattare l’argomento in modo ampio, provando a toccare solo alcuni degli sconfinati esempi a nostra disposizione. Contrariamente a quanto accade di solito, oltre ad augurarvi buona lettura, questa volta ci sentiamo di aggiungere un “buon ascolto”.
Come nello sviluppo di un vero videogioco, il primo approccio tra musica e titolo nasce con il trailer. Qui gli utenti conosco il gioco e qui può nascere l’amore, la sintonia e la simbiosi. La musica, oltre alle immagini, svolge un ruolo da padrona. Le software house in questo caso possono optare per diverse scelte: estrapolare una parte della colonna sonora, creata ad hoc per il gioco, oppure selezionare una canzone già esistente, magari non conosciuta al grande pubblico, e creare il giusto mix con il gameplay, per scaturire nei giocatori l’hype necessario. Esistono trailer dove la musica, apparentemente, sembra appartenere a un mondo diverso da quello del titolo mentre ve ne sono altri dove le note scelte calzano a pennello, tutto però con lo stesso risultato: un breve filmato capace di emozionare e coinvolgere il giocatore.
Giusto per fornire qualche esempio, vi riportiamo qui di seguito un paio di trailer a testimonianza di quanto scritto poche righe sopra. Nel primo video potete osservare il trailer di Assassin’s Creed Syndicate, dove è stata scelta la versione della canzone Silent Running degli Hidden Citizens. Qui la musica sembra esistere in simbiosi con il gioco Ubisoft con un risultato che lasciamo giudicare a voi:
Il secondo esempio ci porta invece su Forza Horizon 3 con le note di Ursine Vulpine (ft. Annaca) per la canzone Wicked Game. Anche se, apparentemente, il titolo di Playground Games e questa musica sembrano abitare su pianeti lontani e distanti tra loro, il risultato non si discosta da quanto visto poco sopra. A voi la sentenza dove, ben inteso, non esiste un giusto o uno sbagliato, ma solo una scelta: una scelta di come la musica possa esaltare un videogioco.
Una volta “superata” la parte relativa ai trailer, che ci è parso necessario trattare con qualche riga dedicata, ora è arrivato il momento di addentrarci maggiormente nell’argomento, cercare di capire il significato ultimo, se mai questo è possibile, del valore e del rapporto che intercorre tra musica e gameplay. Nella grande maggioranza dei casi, forse nella sua totalità, la colonna sonora svolge un ruolo di mero accompagnamento (non che questo sia un elemento riduttivo, ndr) aiutando anche il giocatore in determinate situazioni. Questo avviene in ogni genere, dall’horror agli action-asventure, senza alcuna eccezione.
Provate a pensare a una sparatoria senza un cambio di ritmo dal punto di vista musicale: sarebbe la stessa cosa? Ci sarebbe lo stesso pathos? La stessa adrenalina? Noi crediamo di no, crediamo che una sparatoria senza musica perda enormemente il suo valore, segno di quanto sia viscerale il rapporto tra colonna sonora e gameplay, come questi due elementi formino in realtà un tutt’uno. A questo si aggiunge il fatto che spesso le note diventano un vero e proprio aiuto, segnalando l’imminente arrivo di un pericolo o di un boss fight. Scelta giusta? Forse in questo caso no: avvertire il giocatore dell’inizio di una fase particolare, o la sua conclusione, riduce quella suspance e quella giusta dose di adrenalina che potrebbe aumentare il coinvolgimento e l’immersione del gameplay, quasi a rovinare quell’effetto sorpresa che forse molti utenti ricercano e saprebbero apprezzare.
Non mancano invece momenti epici dove la musica diventa la vera protagonista: basti pensare alle varie cutscene dei più importanti tripla A, dove un evento, o forse L’EVENTO della storia, viene sottolineato ed evidenziato con note musicali capaci di emozionare come non mai. Questi momenti riescono così a entrare nel cuore e nella memoria del giocatore, creando un’associazione univoca tra le note ascoltate e la scena vissuta. Se questo accade, inutile negarlo, la missione è stata compiuta, il comparto audio, il direttore musicale, il direttore artistico e lo sceneggiatore hanno dato un’anima al gioco, un cuore pulsante capace di restare nella storia.
Il primo approccio con un videogioco non è praticamente mai con il gameplay. Il primo “incontro”, una volta avviato il titolo, è con la sua musica di incipit o solo del menu principale. Pensate, ad esempio, alla saga di Uncharted, dove le note che fanno da sfondo al menu iniziale sono state studiate e composte per l’occasione: queste, da sole, potrebbero valere tranquillamente l’acquisto del gioco.
In alternativa, parlando dei titoli di coda, vi riportiamo la canzone scelta per Prince of Persia: le Sabbie del Tempo, aggiungendovi un consiglio. Se amate una musica di un gioco, non fermatevi ai titoli di coda ma assaporateli tutti: alcuni di essi sapranno sorprendervi. Questo per sottolineare, ancora una volta, l’importanza della colonna sonora in ogni dettaglio, anche il più piccolo, che può rivelarsi tutto d’un tratto il più importante.
Se nel paragrafo precedente abbiamo avuto modo di parlare del rapporto della musica all’interno del gioco, nel suo gameplay, qui invece vogliamo trattare del ruolo della colonna sonora in due momenti specifici e chiave: l’inizio e la conclusione del gioco, quando la concentrazione dell’utente è massima e al suo apice. La scelte di queste note sono fondamentali e sapranno farvi amare, o meno, un videogioco.
In cunclusione, oggigiorno, molto di più rispetto al passato, la musica e l’aspetto videoludico vanno di pari passo, a braccetto, come sposa e sposo nella navata verso l’altare. Basti pensare, per esempio, alle Limited Edition che sempre più di frequente includono al loro interno un CD della colonna sonora. Ultimamente inoltre, sta spopolando la “moda” dei vinili, dove vere e proprie opere d’arte diventano un must have per i videogiocatori. A tal proposito vogliamo lasciarvi un esempio, quello di The Last Guardian.
Un’errata scelta delle musiche invece, per l’inizio o per la fine di un videogioco, possono rovinare l’intero prodotto, deupaperarne la ricchezza e comprometterne il risultato finale. Di contro, esistono colonne sonore in grado di sollevare le sorti di un intero videogioco, diventandone il simbolo. Basti pensare, per esempio, alla possibilità di ascoltare, in veri e propri concerti, le musiche di saghe quali The Legend of Zelda o Final Fantasy. Musiche che hanno fatto la storia e che resteranno indelebili.
Qual è il rapporto tra musica e videogiochi? Qualcosa di profondo, non vi è dubbio, qualcosa di inscindibile. Difficilmente troverete un ottimo videogioco senza una degna colonna sonora perché è un elemento così importante che ne va a determinare la qualità complessiva e il valore assoluto. Speriamo che leggendo questo articolo, nel caso non lo aveste mai fatto prima d’ora, possiate guardare con occhi diversi le musiche e le colonne sonore di un videogioco, sapendone apprezzare il valore e la vera “arte nell’arte”.
This post was published on 18 Dicembre 2016 22:11
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