Almeno stando a quanto sostiene un ex sviluppatore di Bioware, Manveer Heir, tra gli sviluppatori del multiplayer di Mass Effect 3 e in seguito di Mass Effect Andromeda.
Electronic Arts è da qualche giorno sotto i riflettori dei media di settore per aver deciso di chiudere uno dei suoi studi storici, ovvero Visceral Games, e di aver deciso, a lavori già avviati, di modificare radicalmente il titolo di Star Wars a cui lo studio stava lavorando, spostandolo da un action adventure fortemente legato ad un’esperienza single player scritto da Amy Henning (Uncharted) ad un titolo open world più improntato all’esperienza multiplayer.
Stando a Heir, chi lavora o ha lavorato per studi sotto Electronic Arts, non è una mossa che arriva dal niente, come invece può essere sembrato invece a chi è esterno alle dinamiche dello studio e del publisher.
“Stanno spingendo molto perchè gli studi si spostino su titoli multiplayer piuttosto che single player storydriven, perchè possono guadagnarci molto di più.”
Heir spiega infatti che con i titoli multiplayer i publisher possono giustificare l’inserimento delle microtransazioni nei giochi, da cui guadagnano milioni di dollari in più rispetto ad un titolo singleplayer. Inoltre, i titoli single player a parte qualche raro caso di longevità estreme, tengono il giocatore attaccato non più di un centinaio di ore, mentre il multiplayer permette di monetizzare, tramite le microtransazioni, anche le ore spese davanti allo schermo oltre la campagna principale.
Al momento, secondo Heir, i grossi publisher sono più concentrati sul ritorno economico piuttosto che sull’esperienza di gioco, l’importante è tenere il giocatore attaccato al titolo il più possibile e magari portarlo a spendere qualche soldino in più con le microtransazioni. Nulla di nuovo sotto il sole.
Vi segnaliamo inoltre un nostro editoriale riguardante la questione Visceral Games, single player vs multiplayer, ed il fatto che, secondo alcuni, il single player stia morendo.