Articolo a cura di Domenico De Rosa
Uno dei titoli più attesi di questo E3 2016 era senza ombra di dubbio il rumoreggiatissimo Resident Evil 7, che ha fatto la sua apparizione tra lo stupore generale durante la conferenza di Sony. Ciò che è stato mostrato in video è stato sicuramente qualcosa che non ci aspettavamo: un nuovo gameplay in prima persona e compatibile con la VR… la ventata di cambiamenti portata da Capcom ci è subito rimbalzata in faccia. La stessa Capcom però, non contenta di mostrare la sua ultima creazione in video, ha deciso di dare a tutti un po’ di ciccia da mettere sul fuoco, distribuendo al momento solo su PlayStation 4 una Teaser Demo denominata “Beginning Hour”, che ci permette di avere un primissimo approccio con il nuovo survival-horror che giungerà sulle nostre console nel 2017.
L’impressione di trovarci tra le mani un nuovo P.T. è del tutto fondata, ma ovviamente, trattandosi di Resident Evi 7l, questa impressione si ferma al solo lancio della demo giocabile. Dopo il mezzo fallimento degli ultimi capitolo della saga, a venti anni dal lancio del primo Biohazard, Capcom ha deciso di rinnovare il suo franchise, aggiungendo un tocco più umano e casereccio sia alla storia, sia al gameplay. Gli ultimi Resident Evil si erano discostati troppo dal tema survival per approcciarsi più al genere action-sparatutto. Con questo settimo capitolo invece, la parola “survival” sembrerebbe essere tornata alla ribalta, grazie alla suspance data dall’ambientazione in cui ci ritroviamo subito catapultati. La demo è ambientata in una casa apparentemente abbandonata e fatiscente (in puro stile Non Aprite quella Porta) e lo scopo sarà quello di trovare un modo di uscire da questa casa. Nonostante la perdita della terza persona, alcune meccaniche chiave dei vecchi Resident Evil sono rimaste invariate in questa nuova esperienza: gli enigmi. Per scappare bisogna risolvere una serie di intrecci che ci porteranno alla risoluzione del grattacapo.
Purtroppo, in questo nostro primo approccio al gioco, ci viene permesso solo di esplorare il nefasto luogo in cui siamo prigionieri. L’esplorazione è dunque il fulcro centrare del teaser di Resident Evil 7, ma le azioni effettuabili sono molte. Mediante la pressione del tasto “X” è possibile interagire con i vari oggetti, trovare oggetti utili e aprire porte. Il menu presente è molto semplice (forse ancora non completo) e permette di assegnare gli oggetti trovati ai tasti direzionali. Gradito ritorna è anche la meccanica degli slot: alcuni item richiederanno un solo slot nell’inventario, altri (esempio la tenaglia), ne richiederanno invece due. Questo vuol dire che bisognerà scegliere con cura cosa portarsi dietro e cosa lasciare per strada. La mancanza di nemici da affrontare non ci permette di dare uno sguardo al sistema di combattimento: la speranza è che Resident Evil 7 non sia solo un gioco basato sull’esplorazione e sulla risoluzione di puzzle ed enigmi, ma che alla fine proporrà come sperano in molti, anche meccaniche di lotta e combattimento.
La particolarità di questa demo è che il gameplay si giocherà su due linee temporali differenti: quella attuale, dove ci troviamo imprigionati in questa squallida villetta, e alcuni avvenimenti passati, rivivibili (e giocabili) tramite un flashback su VHS. Tutto ciò è servito a Capcom per introdurre le vicende narrate in Resident Evil 7: il tema degli zombie e quindi del Virus 7, fulcro centrale della saga, sembrerebbe non appartenere a questo nuovo gioco. Nella demo infatti, non è apparso un un non-morto manco per sbaglio, ma, tornando a ciò che ho specificato prima, a quanto pare questa volta bisognerà vedersela contro un qualche tipo di follia provocata forse da qualche malattia più umana e meno artificiale. Non ci saranno zombie ad attenderci, ma una famiglia di pazzi, malati e sfigurati (non si sa da cosa) che però potrebbero essere capaci di farcela fare sotto nella stessa identica maniera dei nostri “amati” zombie.
A parte la presenza dell’immancabile (e mancate) fusibile, Resident Evil 7 si propone dunque in una nuova veste sia a livello di meccaniche di gioco, sia a livello di storia. Ciò che mi lascia perplesso è che questo non sembrerebbe essere per nulla Resident Evil, ma un gioco totalmente differente. Resident Evil significa zombie… qui non ci sono e a quanto pare, non ci saranno neppure a prodotto finito. Ma forse questo potrebbe essere anche un bene: se il ritorno al survival-horror significa sacrificare gli zombie a favore di una nuova storia, allora mi sento pronto a dare il benvenuto a questa “famiglia”, che alla fine potrebbe pure rappresentare una minaccia superiore rispetto ai non-morti.
Leggi anche l’ Hands On della SECONDA PARTE della Demo
This post was published on 16 Giugno 2016 11:55
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