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Un giocatore è riuscito a completare Cuphead con il pad di DDR

Un giocatore è riuscito a completare Cuphead con il pad di DDR

Nonostante Cuphead sia uscito da poco più di dieci giorni, è già diventato uno dei titoli di maggior successo di questo mese. Il gioco sviluppato da Studio MDHR è oramai universalmente considerato una piccola perla, sia per il look da cartoon anni ’30, sia per le tematiche trattate, sia per l’alto livello di sfida di alcuni boss di fine livello. Sono stati tanti i giocatori a cimentarsi nell’impresa di completare il gioco nel minor tempo possibile, o cercando di portare a termine le boss fight senza subire alcun danno. Ebbene, sta rimbalzando in rete la notizia di uno streamer che sarebbe riuscito nell’impresa di finire il gioco utilizzando, al posto di un comune joypad, la pedana di DDR, l’indimenticato Dance Dance Revolution.

Finire Cuphead ballando sulla pedana di DDR

Una sfida dal ritmo incalzante.

Nonostante il semplice arrivare ai titoli di coda di Cuphead risulti un’impresa non immediata anche con un pad, lo speedrunner PeekingBoo ha voluto aggiungere un pizzico di divertimento e di “ritmo” in più. Ma spieghiamoci bene: lo streamer non ha esattamente “ballato” per completare il gioco. Come potrete constatare voi stessi, più che muoversi a tempo, il videomaker ha dovuto letteralmente “pestare a tempo” i vari tasti della pedana. La pedana in questione è collegata ad un computer, ed ognuno dei suoi tasti corrisponde ad un determinato comando preimpostato. Ovviamente Cuphead non è il primo titolo che PeekingBoo ha giocato in questo modo, ma è di sicuro uno di quelli che ha richiesto maggior impegno e coordinazione.

“Cuphead sta facendo il giro del mondo perché molti giocatori stanno parlando del suo livello di sfida, ho voluto buttare un po’ di luce sull’argomento e vedere se potessi eventualmente finire il gioco con i Dance Pads. Dopo averci giocato per circa 6 ore, ho deciso di tentare l’impresa.”

Impresa riuscita in poco più di un’ora

Una speedrun diversa da tutte le altre.

PeekingBoo è riuscito a battere tutti i boss del gioco e ad arrivare ai titoli di coda in un’ora, 24 minuti e 20 secondi. Questo tempo gli garantisce il 16mo posto nella classifica degli speedrunner di Cuphead. Un risultato di tutto rispetto, soprattutto considerando il fatto che la pedana di DDR non ha esattamente le stesse funzionalità di un comune pad di gioco.

“Fare la speedrun di un gioco combina lo stress dell’attesa del momento giusto per attaccare con quello derivante dalla quantità di tempo che si spreca qualora si dovesse morire nelle battute conclusive di uno scontro, essendo costretti a rifare tutto dall’inizio.”

Lo streamer ha poi continuato.

“Compiere una qualsiasi azione significava sacrificare le altre, così, se decidevo di schivare un attacco, non potevo contemporaneamente saltare o sparare. Addirittura per cambiare l’arma utilizzata dovevo premere un bottone collocato sul cabinato. Le migliori condizioni per giocare in questo modo consistono nel selezionare l’arma migliore prima di iniziare lo stage e nell’avere un’ampia visuale, in modo da avere abbastanza tempo per schivare gli attacchi.”

Una vera e propria passione per Dance Dance Revolution


Come abbiamo detto in apertura, PeekingBoo non è esattamente un novellino. Basta dare uno sguardo al suo canale Twitch per rendersi conto di quanti altri giochi abbia completato in questo modo. Tra i vari titoli, quello che spicca maggiormente è Super Mario Sunshine, completato in 2 ore e 11 minuti.

Ma come nasce questa passione per DDR? Stando alle parole dello speedrunner, dal suo amore per i rhytm game.

“Ho comprato questa pedana circa dieci anni fa, quando ero veramente molto coinvolto in questo genere di giochi. Col passare del tempo mi sono annoiato di giocare solo a Dance Dance Revolution, e sono passato anche ad altri tipi di videogame, giocandoli, però, sempre in questo modo.”

Ciò che era iniziato come uno scherzo, ora si è trasformato in una sfida appagante. In ogni caso, PeekingBoo ha affermato che non passerà ad altri giochi prima di portare il tempo della sua speedrun al di sotto dei 60 minuti.

This post was published on 8 Ottobre 2017 17:01

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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