Gianluca “DottorKillex”Arena
Peculiare unione di due saghe che hanno fatto la felicità di milioni di fan sparsi per tutto il mondo, ovvero quella dei Mario & Luigi e quella dei Paper Mario, Mario & Luigi Paper Jam Bros. porta sulle spalle un fardello notevole, in qualità di unico titolo first party di un certo richiamo ad approdare su 3DS in questa stagione natalizia, a fronte, invece, di un 2016 affollatissimo per la console portatile.
Scopriamo insieme, allora, come l’ultima frutto della collaborazione tra AlphaDream e Nintendo si è comportato alla prova più severa: la nostra.
Che succede se Luigi e Toad, in una pigra mattina di sole, non trovano nulla di meglio da fare che andare a ficcanasare in uno dei polverosi stanzini del castello della principessa Peach, facendo cadere da uno scaffale un misterioso libro magico?
Succede che dalle pagine del libro fuoriescano le versioni cartacee di tutti i personaggi del Regno dei Funghi, buoni e cattivi, e che si rovescino nel reame, incrociando le loro controparti in carne, ossa e salopette e generando confusione e situazioni al limite del paradosso.
Ma, passato l’iniziale spaesamento, cosa volete che facciano due Bowser lasciati a briglia sciolta se non rapire le rispettive principesse Peach, approfittando della momentanea assenza del baffuto idraulico italiano?
Sebbene si tratti sempre della stessa solfa, insomma, gli sceneggiatori di AlphaDream (e tutto il team che si è occupato della traduzione nella nostra lingua) si sono superati nello scrivere dialoghi sempre divertenti, giocando sui topoi che trent’anni di titoli dedicati a Mario hanno creato e mettendo in bocca ai propri personaggi un sarcasmo e un gusto per la battuta niente male.
Certo, l’intreccio in sé, nonostante le venature da gioco di ruolo della produzione, è poca roba, come da tradizione dei titoli dedicati all’idraulico baffuto, ma dubitiamo fortemente che qualcuno acquisti questi titoli aspettandosi una storia che vada al di là del consueto rapimento e dell’altrettanto atteso salvataggio.
Piuttosto è il viaggio a rappresentare qualcosa di interessante, con tante location diverse da visitare, una carrellata di personaggi entrati nel cuore degli appassionati e l’inevitabile happy ending che strapperà un sorriso tanto a coloro che c’erano già trent’anni fa quanto alle nuove leve videoludiche.
Mario & Luigi Paper Jam Bros. riesce nell’obiettivo che probabilmente gli sviluppatori si erano prefissati, ovvero quello di fondere due universi, prendendo in prestito le dinamiche di gioco maggiormente riuscite da ognuno di loro: ecco allora tornare gli scontri a turni, strutturati però in maniera tale che il giocatore non si possa distrarre, una volta impartiti gli ordini al proprio team.
Il tempismo, , è la chiave di volta del combat system: premendo il pulsante giusto al momento giusto, è possibile massimizzare l’attacco portato agli avversari, ridurre i danni subiti e inanellare combo che consentono di sbaragliare le schiere nemiche in un solo turno, come da tradizione delle serie di riferimento.
Stavolta, però, essendo tre e non più due i personaggi alle dirette dipendenze del giocatore, esisteva il rischio di complicare il sistema di controllo, che invece se la cava egregiamente, affidando ad ogni tasto un personaggio, e, una volta in battaglia, si potranno sbloccare, man mano che si avanza nella trama principale, un gran numero di attacchi Trio, che coinvolgono l’intera squadra e, manco a dirlo, hanno effetti deleteri sui malcapitati Goomba et similia.
Divertenti tanto coreograficamente quanto meccanicamente, questi attacchi speciali vanno ad aggiungersi agli attacchi duo di Mario e Luigi, concedendo una ulteriore possibilità tattica al giocatore, a testimonianza di come il titolo possa essere godibile a più livelli: un tasso di sfida decisamente basso consentirà anche ai più giovani di portare a termine l’avventura, ma padroneggiare completamente le tempistiche di contrattacco e ottenere sempre la migliore valutazione durante gli scontri è tutto un altro paio di maniche, e terrà impegnati anche i giocatori più scafati.
La varietà di situazioni, poi, rappresenta un altro dei punti forti della produzione: si passerà da missioni in cui cercare accuratamente i Toad nascosti nello scenario ad altre in cui si dovrà acchiappare dei fuggiaschi in giro per la mappa (e dove tornerà utile lo scatto, eseguibile alla pressione dell’unico frontale lasciato libero), per giungere a quelle che rappresentano, probabilmente, l’apice del prodotto, ovvero le sfide sui Modelloni.
Versioni gigantesche degli eroi del mondo dei Funghi, questi enormi simil-carri carnevaleschi richiedono una certa quantità di manodopera per essere manovrati, e la genialità dell’infaticabile Toadette per essere assemblati: in più punti dell’avventura saremo chiamati a dirigerne uno, su mappe appositamente dedicate, e combattere i nemici in un bizzarra versione del sumo.
Le peculiari capacità di Paper Mario, poi, permetteranno ai giocatori più curiosi di scovare punti della mappa in cui sfruttarne la sottigliezza, così da raggiungere aree altrimenti inaccessibili e raccattare oggetti, Toad spauriti e pezzi di equipaggiamento.
La sottile vena da gioco di ruolo, infatti, si esplica più che altro nella buona varietà di scarpe, martelli e capi di vestiario da far indossare al nostro dinamico trio, perché il passaggio di livello è automatico e non è possibile gestire singolarmente le statistiche dei due Mario e di Luigi.
A fronte di un comparto tecnico più che rispettabile, ma sostanzialmente in linea con il precedente lavoro di AlphaDream, quel Mario & Luigi Dream Team Bros. visto nel 2013, a testimonianza di come la potenza della console Nintendo sia stata utilizzata ormai quasi del tutto, Mario & Luigi Paper Jam Bros. si distingue per una certa attenzione verso i possessori di New Nintendo 3DS, con una serie di feature apprezzate, sebbene non trascendentali.
Se la compatibilità con le statuine Amiibo del regno dei funghi (quindi Bowser, Luigi, Mario, Peach, Toad e tutti i personaggi presenti nel gioco) è possibile anche sui vecchi modelli della console stereoscopica, di certo su New 3DS è resa più semplice: tramite le statuine, i giocatori possono ottenere delle carte dai vari effetti, che aiutano nei combattimenti e, conservate per i boss, li rendono una passeggiata di salute anche per i meno capaci.
Seppure assai meno attraenti dal punto di vista del marketing, le altre due feature si rivelano decisamente comode durante le fasi di gameplay: l’una permette di utilizzare i due dorsali aggiuntivi della console per consumare le pozioni che risanano la barra della vita e quella degli AP senza passare dall’inventario, mentre l’altra muove la mappa, mostrata sullo schermo inferiore, alla pressione del C-Stick, riducendo di molto le sortite tra i menu, a tutto vantaggio del ritmo di gioco.
Qualcuno potrebbe obiettare che le idee totalmente inedite inserite in Mario & Luigi Paper Jam Bros. sono poche, che il livello medio di difficoltà è risibile e che, graficamente, non c’è nulla che non si fosse già visto nel precedente episodio, due anni or sono.
Tutto vero. Eppure, a conti fatti, ognuna delle ore passate in compagnia del prodotto (e parliamo di oltre trenta…) si è rivelata divertente, e ha svelato, pian piano, un gioco brillante, con delle meccaniche di gameplay semplici ma avvincenti, graziato da un senso dell’umorismo irresistibile e, dulcis in fundo, totalmente compatibile con tutti gli Amiibo dei personaggi del Regno dei Funghi.
Difficile chiedere di più ad una console nel pieno della maturità come Nintendo 3DS.
This post was published on 1 Dicembre 2015 16:46
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