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Phil Spencer: tra arte videoludica e retrocompatibilità

Phil Spencer: tra arte videoludica e retrocompatibilità

Nel suo lungo e tortuoso inseguimento nei confronti di Playstation 4, Microsoft è riuscita ad ideare delle feature di grosso calibro per la sua console. Tra tutte, spicca la retrocompatibilità, con cui è possibile giocare a diversi titoli delle passate generazioni comodamente sulla nostra Xbox One. Inutile sottolineare con quanto entusiasmo sia stato accolto questo “regalo” da parte di tutti i possessori della console Microsoft. Phil Spencer, in una recente intervista concessa a Wired, si è soffermato su questa funzione, spendendo parole importanti sul suo scopo. Secondo il capo di Xbox, infatti, questa feature avrebbe la finalità di evitare che alcuni giochi del passato, da lui definiti come “arte”, cadano nell’oblio solo perché “vecchi”.

Phil Spencer: i videogiochi sono arte

L’eterna diatriba tra arte e bene di consumo.

Se c’è una domanda che infervora da sempre le discussioni più accese, quella domanda è: i videogiochi sono arte? In molti hanno provato ad esprimere la propria tesi, sia in senso positivo che dal punto di vista opposto, ma la risposta sembra destinata a rimanere ancora basata su considerazioni soggettive. A nulla sono servite le considerazioni di molti addetti ai lavori o l’assottigliarsi del già labile confine tra cinema e videogioco, il quesito sembra destinato a rimanere inevaso. Phil Spencer ha recentemente speso parole importanti sul media che, da tanti anni, è parte integrante della sua vita. Secondo il capo della sezione Xbox, infatti, i videogiochi sono a tutti gli effetti una forma d’arte e che, come tale, merita di essere preservata dall’oblio.

Probabilmente, il miglior modo per evitare che i grandi capolavori del passato cadano nel dimenticatoio è proprio la retrocompatibilità. Ammesso che non abbiate vissuto in una caverna negli ultimi mesi, non potrete non aver notato quanto il gradimento del pubblico nei confronti di Xbox sia aumentato proprio a seguito dell’introduzione di questa feature. La lista dei titoli Xbox 360 giocabili anche su One si ingrossa sempre di più ogni giorno che passa. Gli ultimi giochi in ordine cronologico ad essere stati aggiunti al programma di retrocompatibilità sono i quattro capitoli della saga di Halo, non esattamente quattro videogame a caso. Con l’arrivo Xbox One X, Phil Spencer ha dichiarato che stanno per tornare in auge anche i titoli della prima console Microsoft, andando ad arricchire ancora di più l’offerta Xbox in termini di intrattenimento.

Retrocompatibilità: un ottimo affare sia per i creativi che per i giocatori

retrocompatibilità: una grande feature per creativi e gamer.

Giocare ai grandi capolavori del passato può essere ancora oggi un’utile esperienza. Non solo per comprendere come un grande gioco sia capace di resistere alla “prova del tempo”, ma anche per comprendere quanto sia cambiato, nel corso degli anni, il concetto stesso di videogioco. La retrocompatibilità, secondo Phil Spencer, può garantire tutto ciò, assicurando anche un giusto guadagno agli sviluppatori di quei titoli.

Ecco un estratto di quanto dichiarato da Spencer nella sua intervista a Wired.

“I vedo i videogiochi come una forma d’arte. I giochi per console possono cadere nel dimenticatoio quando l’hardware su cui girano diventa obsoleto. Diventa sempre più una sfida giocare ai videogame del passato. Tuttavia, c’è sempre qualcosa da imparare dai titoli a cui giocavo quando ero bambino. La retrocompatibilità assicura un buon business per i creatori di quei contenuti. Ma, dal punto di vista del giocatore, è incredibile comprendere, giocando ai grandi capolavori del passato, come questa nostra forma d’arte si sia evoluta nel tempo.”

Restate sintonizzati per sapere quali giochi saranno aggiunta alla lista dei titoli retrocompatibili.

This post was published on 4 Ottobre 2017 10:27

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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