Dopo lo spettacolare annuncio del remake di Resident Evil 2 l’hype è giustamente alle stelle. Il remake del primo capitolo, avvenuto un paio di anni fa, ha stupito tutti per la qualità e il feeling rimasti praticamente inalterati rispetto all’illustre progenitore.
Nel corso di una recentissima intervista ai producer Yoshiaki Hirabayashi e Tsuyoshi Kanda sono uscite fuori dichiarazioni che parlano di come sia stato implementato un sistema di difficoltà dinamico all’interno del titolo, una feature molto interessante implementata nella saga per la prima volta nel corso del leggendario Resident Evil 4.
Un sistema di difficoltà dinamico è una feature che permette a un videogioco di abbassare o aumentare mentre si gioca la propria difficoltà potenziando i nemici o aumentandone il numero senza far capire nulla al giocatore.
Nello specifico possiamo prendere in esame Resident Evil 4, primo capitolo della serie a fare uso di tale livello di difficoltà. Se il gioco si accorge che il giocatore sta procedendo in modo spedito all’interno delle sue ambientazioni abbassa i drop-rate delle munizioni delle armi, potenzia il damage output dei nemici e li fa diventare contemporaneamente più aggressivi.
Tutto ciò in un videogioco Survival Horror funziona perché serve a mantenere intatto il senso di precarietà e tensione che rende il genere tale.
All’interno di un intervista con il sito VG24/7 è trapelato, nel corso di una domanda a Yoshiaki Hirabayashi la soluzione che i producer hanno deciso di adottare per trasportare Resident Evil Remake 2 senza i difetti del 1990 al giorno d’oggi.
“Rispetto a come fu concepita all’epoca la difficoltà del titolo, Resident Evil 2 Remake modifica la sua giocabilità in base alla performance del videogiocatore. Credo che stiamo facendo un ottimo lavoro nel sistemare i vari parametri. Per noi è importante che, a prescindere da come il giocatore stia giocando, ci sia sempre quel senso di tensione e paura che aleggia nell’aria.
Stiamo anche implementando cose che permetteranno ai giocatori meno abili di godersi il gioco, cose come una specie di auto play. Così facendo, se un giocatore pensa che un punto sia troppo difficile per lui, può selezionare tale opzione e superarlo.”
In coda a tale domanda troviamo anche la risposta di Tsuyoshi Kanda:
“Credo anche che limiteremo il numero di nastri d’inchiostro nelle difficoltà più elevate, in modo da creare delle sfide davvero memorabili per i giocatori più coraggiosi tra quelli che toccheranno con mano il titolo.”
Resident Evil 2 Remake è previsto sugli scaffali di tutto il mondo il 25 Gennaio 2019, giusto in tempo per la fine dell’anno fiscale, per PC, PS4 e Xbox One; per il momento non ci sono eventuali release Cloud previste per Nintendo Switch, nonostante gli esperimenti di Capcoma tal proposito.
This post was published on 25 Giugno 2018 18:24
Le scoregge diventano materia di ricerca in Australia, grazie a un'app che ne monitora vari…
Siete alla ricerca di un mouse da gaming di ottima qualità a un prezzo incredibile?…
Federico Chiesa sembra ormai non voler più restare in Inghilterra: l'esterno italiano prontissimo a tornare…
Abbiamo provato Fondamenti di Magic: The Gathering, la nuova espansione che farà da base per…
GOG ha avviato un programma per la preservazione dei videogiochi classici. Ecco come ha intenzione…
Se vuoi stare davvero bene è importante che tu consumi ogni giorno questi 12 importantissimi…