È opinione abbastanza comune che la conferenza di Microsoft sia stata tra le migliori viste all’E3 2018. Senza ombra di dubbio è stata la migliore se prendiamo in esame solo quelle dell’azienda americana, viste nelle varie edizioni dell’E3. C’è stato un buon ritmo e sono stati mostrati molti videogiochi in arrivo. Cercando il pelo nell’uovo, possiamo dire che la lacuna più grossa è stata che di titoli esclusivi non se ne sono visti molti.
In linea di massima, comunque, nonostante la presentazione di parecchi multipiattaforma, Microsoft ha dimostrato di poter attingere ancora ad alcune frecce nel suo arco e soprattutto di poterne creare tante da qui in futuro. La notizia, infatti, più succosa dell’E3 della società di Redmond è stata quella dell’acquisizione di ben cinque studi di sviluppo. L’annuncio di questa espansione è stata accolta con molto entusiasmo perché ciò che si imputava a Microsoft era proprio di non avere studi first party al pari di quelli Sony che, invece, fa sempre leva sulle esclusive.
Microsoft: futuro roseo grazie ai nuovi studi
Il portale Gamingbolt ha intervistato Mat Piscatella del gruppo NPD. Il gruppo NPD è l’organizzazione che fornisce informazioni su hardware, software e vendite di accessori per videogiochi negli Stati Uniti su base mensile. Secondo il famoso analista di mercato, è questo il genere di cose che può aiutare le vendite di Microsoft, che è rimasta costantemente indietro sia a Nintendo sia a Sony. Ricordiamo che Microsoft ha acquistato i seguenti studi di sviluppo:
- The Initiative: 20 anni di esperienza nel settore. Ha condotto con Crystal Dynamics la serie Tomb Raider.
- Playgrond Games: lo studio dietro allo sviluppo della serie Forza Horizon
- Undead Labs: studio rinomato per State of Decay.
- Ninja Theory: non c’è bisogno di fare presentazioni. Basta citare Heavenly Sword, Enslaved e Hellbalde.
- Compulsion Games: sviluppatori di We Happy Few e Contrast.
Mat Piscatella ha commentato così la questione:
Beh, avere più studi significa avere più contenuti per attrarre il mercato, quindi penso che sia grandioso. Penso che questo li aiuti a prepararli per il futuro, sia che si tratti delle generazioni future sul lato console, sia che si tratti del PC o del lato streaming, ovunque finisca per essere protagonista. È difficile trovare una ragione per cui questa non sarebbe una buona notizia per il mercato.
Secondo Piscatella, rinnovare la propria line-up con contenuti provenienti da studi first party, farà sì che Microsoft possa far nascere nei giocatori una sorta di “abitudine” all’acquisto di videogiochi targati M. Ciò avviene con Nintendo che sfrutta al massimo le sue saghe storiche da parecchi decenni ormai e con Sony, le cui piattaforme di gioco vengono subito collegate a titoli esclusivi come God of War e Uncharted. I frutti delle sue acquisizioni potrebbero non vedersi sul breve termine, ma in futuro qualcosa di buono si muoverà.
Voi cosa ne pensate, siete d’accordo con l’analisi di NPD?