Articolo a cura di Raffaele Gomiero
Siamo andati in Digital Bros per un’anteprima di un gioco, ma dopo pochi minuti di presentazione da parte del PR ci siamo resi conto che quello che stavamo per provare era molto di più di un semplice gioco, si trattava di una vera e proprio esperienza in prima persona completamente immersiva. Aggettivi se vogliamo un po’ scontati e stra-utilizzati in molti giochi, ma quanto mai azzeccati per un gioco come AD1RIFT. Innanzitutto una premessa, Adr1ft è un progetto che per anni è stato nella mente di Adam Orth, ex direttore creativo di Microsoft Studios, che una volta lasciata l’azienda di Redmond è stato libero di sbizzarrirsi in alcuni progetti che all’interno di Microsoft per svariati motivi che non stiamo qui a sottolineare furono impossibili da realizzare. O se non impossibili molto complicati. AD1RFT è uno di questi. Fortunatamente in 505 Games Adam ha trovato un partner molto propositivo e cosi è cominciato lo sviluppo del titolo che finalmente vedrà la luce quest’estate. Ma adesso passiamo al gioco.
La storia di fondo non è delle più originali, ci svegliamo come unici superstiti in una stazione spaziale alla deriva e completamente distrutta, senza memoria, senza ossigeno e con a disposizione solamente la nostra tuta spaziale. Unico scopo: portare a casa (sulla Terra) la pelle! Se avete visto il film Gravity con Sandra Bullock tutto questo non vi sarà nuovo, in effetti il gioco sembra la trasposizione videoludica di quel film ed in effetti non siete molto lontani dalla verità. Ad ostacolarci non troveremo alieni, invasori spaziali o virus strani ma solamente l’ambiente circostante, vale a dire lo spazio. Con a disposizione unicamente lo nostre mani (DAVVERO solamente lo nostre mani) dovremo cercare di trovare un modo per tornare sulla Terra esplorando i resti della stazione spaziale, con una tuta danneggiata che costantemente perde ossigeno, per cui con un’autonomia limitata. Dopo poco scopriremo che l’unica speranza a nostra disposizione è data dal veicolo d’emergenza della stazione, veicolo che (ovviamente) è stato danneggiato e che toccherà a noi riparare con materiali di fortuna recuperati qua e là all’interno della stazione risolvendo una serie di enigmi. Questa è in sostanza la storia di base.
Ma dove sta tutta questa sensazionale esperienza? Presto detto, Adr1ft supporta in pieno la periferica Oculus Rift, il caschetto di realtà virtuale che una volta indossato ci permette di essere proprio all’interno del gioco, questo aspetto aggiunge una componente ENORME al titolo in termini di immersività e di esperienza perché sembrerà di essere veramente all’ interno di una stazione spaziale abbandonata con tutte le sensazioni di ansia del caso. Detto così non sembra nulla di che ma se avete avuto l’occasione di provare l’Oculus in qualche fiera potrete immaginare vagamente di che cosa stiamo parlando. Tutto è davvero intorno a noi e quando saremo nello spazio esterno o all’interno della stazione a esplorare gli scomparti rimasti integri saremo veramente coinvolti in tutto quello che ci circonda.
Nella demo che abbiamo avuto modo di provare negli uffici di Digital Bros la settimana scorsa non c’era molto da fare, dovevamo semplicemente uscire dalla stazione spaziale, girare un po’ nel vuoto e rientrare, utilizzando un semplice pad con indosso l’Oculus. Davvero niente di difficile e del gioco abbiamo visto poco e niente. Ma non era questo lo scopo di quest’ anteprima. Lo scopo era di farci provare l’esperienza in prima persona, dandoci un semplice assaggio di come sarà il titolo una volta finito, anche perché il codice che abbiamo provato non era neanche una Beta ma una specie di Pre-Alpha dove un sacco di cose dovevano essere ancora definite e migliorate. Ma anche se del gioco non abbiamo visto quasi nulla vi garantiamo che la sensazione che abbiamo avuto una volta lasciata la stazione spaziale nel vuoto assoluto è stata davvero immersiva come mai prima d’ora un gioco ci ha trasmesso.
Facile dedurre che Adr1ft rende al massimo se giocato con un Oculus, altrimenti secondo noi perde molto del suo fascino, però dobbiamo dare un bel 10 e lode al coraggio di Adam e di 505 Games nel proporre un titolo davvero innovativo che sfrutta davvero tanto le possibilità dell’Oculus. Se avete visto il film Strange Days penso che avrete sempre sognato di vivere un’esperienza simile. Se non lo avete visto e amate la fantascienza guardatelo per capire di cosa stiamo parlando.
Adr1ft uscirà in estate per PS4, Xbox One e PC, e sarà compatibile con tutti i formati VR Oculus/Morpheus.
This post was published on 9 Febbraio 2015 11:29
YouTube si è rotto. E non parliamo della quantità imbarazzante di spot pubblicitari che sono…
Dopo la recensione delle Turtle Beach Stealth 600 Gen 3 e Turtle Beach Stealth 500,…
Le scoregge diventano materia di ricerca in Australia, grazie a un'app che ne monitora vari…
Siete alla ricerca di un mouse da gaming di ottima qualità a un prezzo incredibile?…
Federico Chiesa sembra ormai non voler più restare in Inghilterra: l'esterno italiano prontissimo a tornare…
Abbiamo provato Fondamenti di Magic: The Gathering, la nuova espansione che farà da base per…