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Pubblicato in: News

Il Tagliagole – Dragon Age Inquisition

Il lungo viaggio che metterà l’Inquisizione sotto Inquisizione sfociando in una riflessione sul futuro dei videogiochi!

articolo di Simone Alvaro Guybrush89 Segatori

LE MIE PRIGIONI

Giorno 3
Sono finalmente riuscito a riattivare uno dei vecchi computer che ho trovato nello scantinato. Sono stato legato è gettato qui 3 giorni fa, con un morbidoso peluche di Peppa Pig a tapparmi la bocca. Eppure non mi sembrava di aver detto niente di male, ero al bar, con gli “amici di sempre” ed ad un certo punto mi è uscito, così, tra un discorso e l’altro “A me Dragon Age Inquisition non è piaciuto, anzi, a dirla tutta, non mi è sembrato nemmeno tutto questo gran che!”
Ingenuamente ho pensato che loro potessero capirmi, che stupido sono stato, parlare così senza pensare ai km di elogi digitali che il mondo gli ha dedicato, ai voti altisonanti che ha preso e alla miriade di fan pronta a farmi la pelle, proprio come i miei carissimi amici:
Vedo Gianni, che trasforma il suo sorriso in un ghigno famelico suggerendo agli altri particolari e affascinanti soprannomi con cui invocarmi, Ugo che strappa il regalo di Natale per sua nipote, infilandomi la maiala più amata dai bambini dritta in bocca. Il mio sguardo disperato allora cerca quello di Piero, il più tranquillo di noi, lui sicuramente mi avrebbe aiutato ad uscire da quella brutta situazione, lo sguardo di Piero però è un oceano di fiamme ansiose di ardermi vivo come le sue parole “Come osi opporti all’Inquisizione SCIOCCO!!! Hai offeso le 64 preziose ore che ho passato nell’editor a costruire il mio PIGGI, sarai giudicato per questo!!!”. Capisco che è finita quando sento i 3 aguzzini scambiare qualche parola con il barista, nel dialetto del Tevinter! Sento un rumore di saracinesca e un tubo che mi immobilizza i polsi. L’ultima immagine che ricordo è il petto glabro di Piero, con le costellazioni degli Astrarium tatuate, nemmeno fosse Ken Shiro, poi, il buio. Dopo 3 giorni di agonia in cui sono morto di fame, nonostante avevo una porchetta in bocca, mi sono cibato di vecchi rustici avanzati, i maledetti avanzano sempre, e ho riattivato questo PC in modo che il mondo sapesse la verità, o almeno, la mia versione di Dragon Age Inquisition!

Dragon Age Inquisition nasconde grandi bellezze…

Idolatrato dalla critica, atteso dai fan, questo ritorno alle Origins di Bioware riporta gli sviluppatori dell’Effetto Massa sulla bocca di tutti, voti che sfiorano la perfezione sono fioccati da qualsiasi sito o rivista del settore videoludico in un onda che ha portato, in poco tempo, questo terzo capitolo dell’Era del Drago ad avvicinarsi all’agognato podio di gioco dell’anno eppure c’è qualcosa che non mi convince: Come si può valutare così tanto un titolo che non fa altro che riproporre fino allo sfinimento un gameplay vecchio di anni che sa di stantio e già visto, con un trama fantasy priva di risvolti originali e una grafica arcaica che stona persino con la potenza delle console di nuova generazione? L’unica vera forza di Inquisition è quella di rievocare nei giocatori i ricordi del primo episodio, tecnica che oramai hanno adottato tutti i titoli tripla A, non è più importante il contenuto ma il numero che c’è dopo il nome del brand, o l’ennesimo sottotitolo che usano per riproporre lo stesso contenuto rimasterizzato, impreziosito, ricolorato, rirenderizzato, con nuove mosse, con nuove missioni ma alla fine puoi mettergli tutti i vestiti che ti pare, un maiale, per quanto buono sia, resterà sempre un maiale, non è vero Peppa?

…ma anche inguardabili orrori!!!

Dal comparto tecnico del titolo risulta estremamente evidente che gli sviluppatori hanno contratto una grave forma di amnesia che gli impedisce di ricordare come si programma un gioco, oppure una gravissima malattia li ha resi cechi di fronte alla miriade di bug che penalizzano l’intera avventura, Assassin’s Creed Unity è stato mazzolato dalla critica per via dei numerosi bug che affliggono il gioco e in Inquisition facciamo tutti finta di nulla perché era da tanto che non vedevamo un drago? Nossignore, i problemi ci sono eccome e in un gioco che sfiora la perfezione non dovrebbero sorgere, o almeno non così frequentemente. Infatti rallentamenti, collisioni impossibili tra modelli poligonali, strutture instabili, caricamenti lenti ecc sono problemi all’ordine del minuto in Inquisition che, va bene ambientarlo nel medioevo, ma il livello grafico si poteva anche portare ai giorni nostri. Attenzione, non chiedo certo un livello tecnico alla stregua di giochi creati come manifesto delle potenzialità della nuova generazione, vedi Ryse Son of Rome o Killzone 4, ma almeno una costruzione poligonale decente da non far sembrare che il personaggio creato indossi una barba finta, guardate la foto, è completamente staccata dalla faccia, è pazzesco, il primo Super Mario aveva pochi pixel per baffi ma almeno se li teneva stretti alla naso!!!
Ho capito che il Frostbite non è un engine proprietario di Bioware e che programmarci un gioco come Inquisition sia una grande impresa ma così è davvero troppo, il frame rate altalenante sembra che balli la polka!

Emh…amico, ti si sta scollando la barba!!!

Quante volte poi è capitato di scivolare tra elementi di gameplay senza più uscirne, cadaveri nemici che non scompaiono e che si vanno a posizionare in maniera assurda sopra altri oggetti di gioco e poi ancora magie o effetti di luce che rimangono sospese in aria, in una sorta di stasi, continuando a produrre i suoni di quando sono stati lanciati, NPC che si accavallano l’uno con l’altro e che non mantengono il sincro con il doppiaggio, cancelli lampeggianti che possono essere oltrepassati senza tirare le leve apposite ma semplicemente insistendo nello sbatterci contro e purtroppo questi problemi persistono anche dopo gli ultimi aggiornamenti, segno che sono radicati nel profondo del codice del gioco e non semplici difetti secondari.

Wow! E’ una magia segreta? No, l’ennesimo bug!

Le animazioni dei personaggi poi sono banali e ripetitive, anche imparando tecniche su tecniche e specializzandosi, ottenendo nuove abilità, i nostri eroi continuano a proporre quella manciata di animazioni che con la longevità del titolo stancano dopo la seconda giornata di gioco, i movimenti dei protagonisti inoltre, sono legnosi e brutti da vedere, sembra di assistere ad una maratona di stitici che non si liberano da settimane! Infine personalmente, da giocatore, sono stanco di vedere strutture ed edifici che si caricano in lontananza comparendo all’improvviso come se fossero sbucate dal nul…

<< OOOOH! ma guarda che hanno risparmiato sulla grafica per non appesantire il motore di gioco che se no dopo come facevano a fare le miriadi di missioni che ci stanno? È’? Come facevano è? Ma tu ce l’hai l’Armatura pesante fereldiana da templare inquisitore di settimo livello con incastonata la runa di ghiaccio che spacca di brutto con +settordicimila di exp che porta in up hp e mp? È? Ce l’hai? >>

<< E tu…ragazzino..chi diavolo sei? >>

<< Oh Santo Inquisitore! Sono l’ipermegasuper appassionato di Action RPG, frutto della tua mente, apparso per contrastare il tuo delirio su DAI! Ormai sei grande dovresti distinguere la realtà dalla fantasia, diglielo anche tu Peppa! >>

<< Ciao! Io sono PEPPA PIG!!! Hihihihihihi! >>

Il ragazzino fuso di Action RPG e la maialina di pezza mi guardano come se il pazzo fossi io e a questo punto non posso fare a meno di chiedermi da quanto tempo erano avanzati i rustici che ho mangiato prima!

LE MIE ILLUSIONI

Giorno 4
Sono ancora qua, purtroppo! Questa notte ho cercato di riposarmi, che illuso, dovevo saperlo che sarebbe stato impossibile con Peppa che mi parlava della fattoria e dello Zio Porky e quel dannato ragazzino che mi ha fatto un Revival de “I canti del Tevinter Vol 1-100 Versione Natalizia”. E’ tutta un’illusione: anche a me piacciono gli RPG e quando Bioware ha annunciato l’arrivo di Inquisition ho pensato che dopo Origins e il, non proprio riuscitissimo Dragon Age II, avremmo avuto qualcosa di davvero nuovo, un gioco che avrebbe saputo allontanare i giocatori da quella continua sensazione di Deja-vu e invece nulla, siamo sempre lì “siccome il 2 è andato male perché rischiare ancora tentando di cambiare, facciamo un gioco spiccicato al primo e il giocatore è contento!”. E invece no, perché io non lo sono, preferiva una scommessa verso qualcosa di nuovo che la certezza di avere una riproposizione allargata di Dragon Age 1.

Chiara crisi di Inferiorità!

Le uniche innovazioni che ho visto rispetto al precedente sono gli squarci nel velo, se proprio vogliamo chiamarle innovazioni, e purtroppo una volta chiusi un paio di squarci i restanti 700.000 sono di una noia mortale. La struttura di gioco presenta le stesse meccaniche di Origins spesso con tanto di stessi modelli poligonali e animazioni. La trama non è altro che l’ennesima battaglia contro il male stra-abusata nel genere fantasy. Sta arrivando un nuovo Flagello che distruggerà ogni cosa, gli squarci nel Velo portano demoni a devastare il mondo e solo il nostro eroe con la mano lampeggiante può fermarli. Per favore, da un gioco che ha sfiorato la perfezione nelle votazioni mi aspetto una trama da premio oscar, qualcosa che lasci con le lacrime agli occhi in stile The Last of Us e che sappia colpirmi duro allo stomaco come il Trono di Spade, cos’è questa brodaglia di stereotipi fantasy dove ci manca solo che nani, elfi e maghi intonino una canzoncina della Disney? Per carita, non sto dicendo di buttare tutto, qualche personaggio ben caratterizzato si trova, come Vivienne o Il Toro di Ferro ma il resto? Ore e ore di dialoghi con pg che non ricorderemo per più di una manciata di secondi, un immenso mondo che però appare vuoto per la povertà di carattere dei suoi abitanti. Comunque, cari sviluppatori, se volete creare un gioco come Inquisition, dove le due attività principali sono Combattere e Parlare, potreste anche evitare di fare dei sottotitoli così piccoli, perché, passino coloro che lo giocano dai 20 pollici in giù, ma gli altri come diavolo fanno a leggere? Ormai le console casalinghe sono quasi tutte attaccate ad un 40 pollici dove leggere quelle micro scritte risulta faticoso e snervante! Lo dice uno che ha dieci decimi e ogni tanto fa una fatica del diavolo a leggere quelle scrittine che poi, tanto, sono sicuro che anche il fan più accanito non le leggerà mai tutte, perché sono inutili, troppe e spesso noiose. Ce ne era davvero bisogno? Mi è capitato di vedere giochi, quasi privi di parole, che hanno saputo regalarmi tante emozioni, vedi Limbo, Braid, Journey, e giochi, come DAI, che nonostante le lunghe conversazioni, rimango emozionalmente muti.

Avvicinatevi siore e siooori! Mettete anche voi la testa sul busto del nano! La sua tanto scompare!

Che poi l’unico motivo per stare a sentire ore e ore di conversazioni è per portarsi a letto l’NPC di turno, perché se tu sei un personaggio secondario frustrato e da piccolo ti prendevano in giro, i tuoi genitori sono stati uccisi da un drago e hai giurato vendetta a qualche divinità pagana perché il tuo gatto Fuffolo è caduto in uno squarcio, non gliene frega nulla a nessuno, sai com’è, il mondo sta finendo quindi che vogliamo fare? Ci facciamo sta nottata a letto così sblocco il trofeo/obiettivo o devo passare ad un altro? Tanto tra tutti quelli che ho reclutato vedrai che uno che ci sta lo trov…

<< Adesso però stai offendendo è! Sappi che gli NPC non sono così, hanno un anima e un cuore, io ho lasciato la mia fidanzata Armanda con cui stavo da 3 anni per Vivienne e adesso io e l’incantatrice viviamo una storia di amore e odio a Skyhold. E poi tutte quelle “scrittine” come le sminuisci te, servono a tenerti sempre informato sul mondo di gioco no? Perche è vasto e ci sono le colline con il tempio perduto che devi visitare perché si sblocca la missione che poi non puoi più sbloccare perché se non hai raccolto i 700 frammenti non puoi aprire la caverna nella valle dove ti aspetta Igor il Forzuto che se lo batti ti dà la mazza nerboruta con cui puoi sconfiggere il drago nella rocca segreta vicino al lago ghiacciato e  bla bla blaaaa bla bla blaaaaa… >>

I MIEI INGANNI

Giorno 5
Era passato un altro giorno, un infinità di bla dopo al ragazzino si era seccata la lingua. Bene perché dopo questa panoramica su comparto tecnico e trama è finalmente arrivato il momento di parlare del gameplay, il cuore di Dragon Age Origin…emh Inquisition, scusate sembra di avere davanti la fotocopia del primo gioco. Il mondo di DAI è vasto, vastissimo e ricco di missioni secondarie da portare a termine. Purtroppo, fatta eccezione per qualche missione, il resto delle quest sono uguali tra loro e in ogni regione che andremo a visitare sembrerà di assistere alla sagra della sfiga con situazioni del tipo:

“Oh, Inquisitore, menomale che sei arrivato, senti so che il mondo sta finendo e tutta quella roba lì ma non è che andresti a spargere le ceneri di mia madre Anstolfa oltre la fossa della morte mortale assassina? A mamma piaceva tanto quel luogo, in cambio ti darò ben 13 exp e un arma iperpotente che però è solo per le razze diverse da quella scelta da te! Mi spiace!”

La maggior parte delle quest di Inquisition richiedono di spostarsi da un punto A ad un punto B senza troppe spiegazioni tanto per portare un oggetto C ad un personaggio D. Per spiegare il gameplay del gioco potrei benissimo fermarmi qui, non c’è altro, sono poche le missioni davvero articolate che richiedono al giocatore un po’ di strategia e di ruolo, visto che stiamo parlando di un RPG. Inquisition saprà si intrattenere il giocatore per ore ore ma… a fare che? Le stesse identiche cose per tutto il gioco, ogni regione è una copia dell’altra, fortunatamente ben caratterizzata in termine di scenario, dove non c’è altro da fare se non superare le miriadi di identiche quest che spesso verranno risolte senza nemmeno accorgersene, da quante ce ne sono basta girovagare da una parte all’altra della mappa per superare l’ennesima quest di “riporto oggetto/informazioni/personaggi/ecc”.

Purtroppo sono rimasto incastrato qui, farò la fine di Pinocchio!

Un gioco vicino alla perfezione non può essere tutto qui, ci sono sviluppatori che cercano di creare sempre qualcosa di nuovo, come Quantic Dream, Remedy, la 2K con Ken Levine ma anche migliaia di altri studios, grandi e piccoli, che la mattina si alzano dicendo “che contributo possa dare oggi al mondo videoludico?” e sfornano titoli di ogni genere, spesso sbagliando e arrivando vicino al fallimento ma ci hanno provato, hanno tentato di riscrivere le regole sicure saltando nel vuoto e non riproponendo la versione annacquata di un vecchio successo, quello che purtroppo sta succedendo con Assassin’s Creed, o con Call of Duty che arriverà al centesimo capitolo in cui questi poveri vecchi soldati combatteranno con le infermiere dell’ospizio per reduci di guerra.
Tornando a Inquisition comunque, ci troviamo di fronte ad un titolo con meccaniche chiuse, adatte solo ai giocatori masochisti con tantissimo tempo a disposizione, DAI non è un gioco per novizi che attratti dall’universo fantasy cadrebbero nella trappola di quello che è davvero Dragon Age:un gioco che ti fornisce un’apparente libertà di fare ciò che vuoi, con infinite missioni e immensi luoghi tutti da esplorare, in realtà però non è così perché per avere tutto questo devi passare giornate intere a livellare e a superare sottosubquest di cui non sapevi nemmeno dell’esistenza, non sei libero di affrontare la tua avventura perché il tuo PG va allenato, potenziato, addestrato, corazzato, istruito nell’arte della magia e centinaia di altre cose che quando hai finito non ti ricordi più nemmeno perché lo stavi facendo ma ormai è tardi per pensarci, sei in trappola e tutto quello che ti resta da fare è andare avanti per inerzia, a mazzolare nemici nell’attesa di raggiungere l’agognato level cap che poi per alcune missioni non ti basta neanche quello, e ti ritrovi sulla terrazza dello Skyhold a pensare come, da ingenuo casual player, ti sei avvicinato a DAI senza sapere nulla di exp, squarci, nani, maghi, livelli, potenziamenti, rune, creazioni, tonici, armature, pozioni, progetti, elfi, templari rossi, corypheus, avamposti, paludi, castelli, reliquie, frammenti ecc, e tutto quello che volevi era semplicemente cavalcare un gigantesco drago!

<< Ah ecco cosa volevo fare prima di essere risucchiato da Inquisition, il Drago! Che poi ce ne sono un pacco e per sconfiggerli devi avere lo scudo dell’Orlais plusplus con la runa magica schiacciapilone, ce l’hai? L’hai sbloccato? Pensa che anche Peppa mi ha aggiunto e possiamo andare a pestare nemici nei dungeon online! >>

<< Ciao! Io sono PEPPA PIG!!! Hihihihihihi! >>

Il mio spirito stava vacillando, la scatola di rustici era ormai vuota e tutto quello che mi restava da fare era terminare ciò che avevo iniziato.

LE MIE PAURE

Giorno 6
La mia riflessione non è stata strutturata per dimostrare che Inquisition sia un gioco brutto, anzi, per certi versi è un miglioramento di quello a cui il passato ci ha abituato. Tutto quello che voglio dire è che magari dovremmo prenderci un pò più di tempo e riflettere, prima di buttarci a gridare al miracolo per l’ennesimo titolo che poi miracolo non è, si tratta solo di un gioco che arriva faticosamente al 7, senza infamia e senza gloria. Un titolo che dovrebbero vendere sottoprezzo, visto che sembra la versione “remastered” del primo episodio. Un comparto tecnico da dimenticare, una trama scontata e un gameplay già giocato, è questo il massimo che ci attende nella nuova generazione?
Come DAI sono tanti i titoli che hanno perso la voglia di essere videogiochi riducendosi alla mera ombra di se stessi. Il futuro videoludico è nelle mani di pochi sviluppatori Indie, ancora capaci di guardare al domani creando qualcosa di nuovo senza l’obbligo di studiare il guadagno del passato.

Eh ma come sei morto male, brutto l’eterno riposo con la cariola nelle costole!

Clicco invio con la speranza che qualcuno capisca il messaggio e venga a liberarmi dalla mia prigionia.
Il ragazzino e Peppa mi guardano con aria triste, in fondo non sono poi male come compagni per la fine, poteva andarmi peggio e ritrovarmi con Morgan e Barbara d’Urso!!!
Mentre questi pensieri oscuri mi riempiono la testa sento il rumore della saracinesca, sta arrivando qualcuno, meglio nascondersi. Peppa e il ragazzino mi seguono dentro uno scatolone mentre la luce del giorno entra prepotente illuminando la mia postazione al computer. Vedo tanta gente con le braccia aperte che scrutano l’area, sono coloro che hanno letto, coloro che hanno capito, in fondo era solo un parere, in fondo il mondo va anche bene così, non c’è bisogno di arrabbiarsi, allora c’è anche qualcun altro oltre a me a cui non è piaciuto Inquisit…

<< Ti troveremo maledetto, abbiamo portato i rinforzi, l’Inquisizione ti condanna all’esilio nell’Accesso Occidentale!!! >>

Riconosco la voce di Piero a capo di un armata sanguinaria di fan, mi giro verso il ragazzino che mi informa che, come allucinazione, non avrebbe trovato momento migliore per scomparire. Mi rincuoro sapendo che sono nascosto, che difficilmente mi troveranno, anzi è proprio impossibile che capiscano in quale tra le centinaia di scatoloni presenti mi sono infilato, quindi basta starmene qui, zitto, senza fare rumore finchè non se ne andran…

<< Ciao! Io sono PEPPA PIG!!! Hihihihihihi! >>

Addio mondo crudele!

This post was published on 23 Dicembre 2014 15:41

Simone Alvaro "Guybrush89" Segatori

Ritrovato in tenera età su una spiaggia pixelata le sue prime parole sono state "Voglio fare il pirata!" In mancanza di un vero galeone è partito all'arrembaggio del mare della rete depredando le conoscenze di ogni isola su cui è approdato: Ha scritto per Games, VGN, Adventure's Planet, Badgames, FlopTV, Cinefilia Ritrovata, Ridble e creato qualche video per la ciurma di Game Series Network. Nel mentre la taglia sulla sua testa è aumentata e dopo che l'Università di Viterbo lo ha ritenuto un pericoloso "Capitano della Comunicazione", l'Alma Mater Studiorum di Bologna lo ha classificato come "Minaccia Pirata esperta di Cinema, Televisione e Produzione Multimediale". Per circa un anno è quindi rimasto nascosto nella Cineteca di Bologna, gestendo dall'ombra l'Archivio Videoludico e organizzando anche un ritrovo piratesco conosciuto come Svilupparty. Dopo qualche tempo passato in mare tra cinema, fumetti, serie tv, libri, aspirapolvere e videogiochi, senza mai una vera casa, mette l'ancora alla fonda nella baia videoludica di Player.it, dove passa le giornate in compagnia di scimmie, balene e altri animali. Va spesso ad ubriacarsi nella taverna di Tom's Hardware, inoltre va all'arrembaggio di libri e fumetti su Frasix, di gadget e serie TV su Nospoiler e Cinematographe e svolge ricerche su antichi manufatti per conto di Ivipro. Il richiamo dell'oceano però lo trascina continuamente tra le onde e anche se non sa dove lo porterà il vento quello che conta davvero è il viaggio.

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