Video recensione a cura di Giulia Ambrosini e Danilo Neve
Non è certo il primo caso nella storia quello di Destiny, un gioco che si è circondato per mesi di incredibili aspettative e campagne pubblicitarie degne di un colossal cinematografico. E non è certo un caso che il titolo a pochi giorni dall’uscita abbia letteralmente spaccato in due la community di videogiocatori, tra accuse, delusioni, rimostranze, pura esaltazione e fanatismo. Tutto per cercare di comprendere e interpretare un’opera capace di lasciare un segno indelebile e naturalmente non definitivo. Tralasceremo in questa recensione gli aspetti più basilari del gioco, rimandandovi per questo alla recensione della Beta, che nel complesso costituiva una panoramica decisamente completa sull’offerta.
AD UN PASSO DALL’OSCURITA’
Proprio parlando della Beta, è bene segnalare che la prima parte della campagna ambientata sul Pianeta Terra, presso il Cosmodromo in Russia, si ripresenta anche nella versione definitiva del gioco con le stesse missioni e le stesse cutscene. L’approccio al titolo quindi ci ha riservato inizialmente qualche dubbio, soprattutto alla luce dell’annuncio di un’unica zona esplorabile per pianeta. Nonostante questo comunque, il fascino dell’universo di gioco ci ha portato velocemente a concludere le missioni sulla Terra per vedere al più presto cos’altro aveva in serbo per noi Bungie. Più ci addentravamo nella storia, più era chiaro che quest’ultima aveva il solo scopo di guidarci con leggerezza in un universo dotato di un carisma senza pari, per affrontare minacce oscure su pianeti un tempo resi maestosi dal Viaggiatore e ora caduti in disgrazia a causa di un’Oscurità crescente che mira a conquistare e distruggere anche l’ultimo baluardo di difesa della Luce. Il rapporto personalissimo con il proprio guardiano viene quindi rafforzato attraverso una serie di cutscene che pur non brillando per la sceneggiatura, sempre piuttosto superficiale ma che comunque funziona a dovere, ci ricorda costantemente il nostro dovere di combattere contro le minacce che affliggono i pianeti del sistema. In questo senso Destiny riesce a catturare l’attenzione del giocatore, che fin da subito si sente investito di una certa responsabilità e non può ignorare l’importanza di una preparazione adeguata per affrontare le innumerevoli sfide che lo attendono. La scelta della classe, seppur limitata a 3 sole categorie, ha comunque un impatto consistente sulle meccaniche di gioco, ampliato dalla possibilità di utilizzare una sottoclasse aggiuntiva a partire dal livello 15 con una serie di nuove abilità specifiche estremamente interessanti. Queste ultime vanno a modificare tutti i parametri delle statistiche, dalla resistenza all’attacco corpo a corpo oltre all’abilità Super e i danni di granate e armi. Volendo anche solo potenziare il proprio personaggio e scoprire quanto questo possa cambiare nel corso dell’avventura, Destiny offre sicuramente una buona varietà. Anche i profili delle armi e delle parti dell’armatura possono essere potenziati dal menù di gestione del personaggio e si dividono in diverse tipologie: Non Comuni, Rare, Leggendarie ed Esotiche.
UN ENDGAME RICCO DI SORPRESE
La cosa impressionante di Destiny, comparto tecnico e gameplay a parte, è il fatto che oltre il livello 20 il gioco sembra aprirsi a tutta una nuova serie di opzioni, dalle missioni giornaliere chiamate Storie Eroiche agli Assalti Eroici settimanali, costituiti da uno dei Raid già affrontati durante la campagna, stavolta affrontabili anche in solitaria selezionando nel menù di avvio la difficoltà. Viene inoltre resa disponibile l’Avanguardia con cui il Level Cap potrà essere aumentato fino al livello 29 raccogliendo le particelle di Luce, ossia delle scintille di Luce del Viaggiatore estremamente rare, ottenibili comunque già a livelli inferiori al 20. Gli elementi da RPG che caratterizzano Destiny comunque non finiscono qui. Il gioco mette a disposizione anche diversi oggetti molto rari ed esotici, ottenibili con specifiche missioni sempre riguardanti il livello 20, mentre per chi ancora è agli esordi saranno presenti sui vari pianeti alcune casse segrete contenenti delle ricompense. Raccogliendo infine i lumen rilasciati a terra dai nemici potremo acquistare alcuni oggetti particolari presso l’Antica Torre. Tra di essi vi sono numerose skin che modificano i parametri e l’aspetto del proprio Astore e della propria nave, oltre ad una serie di oggetti collezionabili come le Strane Monete, che hanno un ruolo importante presso il Mercante Xur, introdotto ufficialmente il 12 settembre presso l’Ultima Città. Il livello 20 segna anche un punto di arrivo per quanto concerne il comparto multigiocatore. Nelle prime fasi di gioco infatti il competitive presenta alcuni sbilanciamenti dovuti non tanto alle abilità di classe che di fatto nel Crogiolo vengono livellate in maniera equilibrata, quanto ai danni delle armi possedute. Sembra infatti che il comparto multigiocatore costituisca una sorta di pacchetto aggiuntivo per chi ha già completato le missioni della storia ed è pronto a godersi ancora un po’ di azione sfidando giocatori con cui magari ha completato qualche sfida in cooperativa. Destiny infatti, pur offrendo delle modalità competitive valide e appaganti come Schermaglia e Controllo, non fa del PvP il suo cavallo di battaglia. Le sessioni di gioco, diversamente da altri FPS, sono meno caotiche e adrenaliniche e richiedono al giocatore di usare un minimo di strategia, poiché anche volendo sfruttare la Super o le granate, queste ultime sono disponibili sempre in misura piuttosto limitata. Si nota anche un netto miglioramento per quanto riguarda la stabilità dei server rispetto alla Beta del gioco, in cui il multigiocatore risultava 2 volte su 3 ingiocabile. Si sente comunque la mancanza di filtri regionali tanto che quando ci si trova ad affrontare una squadra di inglesi o americani, la disparità diventa enorme.
IL TOCCO MAGICO DI BUNGIE
Sono molti gli aspetti del gioco che possono essere analizzati singolarmente, soprattutto se messi in paragone diretto con altri titoli che hanno fatto della componente RPG il loro marchio. Destiny sotto questo aspetto risulta ancora piuttosto povero, soprattutto per quanto riguarda il Level Cap che nei compagni di genere solitamente si aggira attorno al 50. Non va dimenticato comunque che l’intento di Bungie è quello di sostenere e ampliare il titolo per almeno due anni, quindi di strada da fare ce n’è ancora tanta e ricchissima di possibilità sia in termini di trama, che attraverso espansioni mirate potrebbe migliorare e articolarsi maggiormente, sia in termini di evoluzione del personaggio e varietà di nemici e missioni. La campagna attualmente ha un durata di circa 20 ore, 6 delle quali relative alle singole missioni della storia. Non lasciatevi ingannare comunque, per poter affrontare al meglio le missioni è necessario adeguare il proprio livello a quello dei nemici incontrati aumentando la propria esperienza e sbloccando potenziamenti alle armi indispensabili se si vuole pensare di affrontare le missioni su Venere e Marte. Attualmente ci sentiamo di difendere la scelta degli sviluppatori di proporre missioni aventi una struttura molto simile, in virtù della necessità di abituare i neofiti alle meccaniche che hanno reso Bungie celebre, ma anche per facilitare l’accumulo di esperienza per portarla magari in futuro su un altro livello. Il gioco va premiato soprattutto per l’incredibile lavoro artistico/tecnico e per la costruzione di un gameplay capace di tenere incollati al pad per ore e ore migliorando di fatto le proprie capacità. Il sistema di gestione delle armi, divise in 3 slot differenti di cui uno dedicato alle armi pesanti sempre a disposizione, funziona egregiamente e vi è assoluta libertà di sperimentare diverse combinazioni tra armi a corto e lungo raggio. Destiny di fatto ha compiuto una rivoluzione dando vita ad un genere o meglio ad una combinazione di generi che va sotto il nome di Shared World Shooter. La sua natura è fortemente cooperativa e votata al social e per apprezzarlo davvero appieno è necessario giocarlo in compagnia, scelta obbligata peraltro nelle sopracitate missioni Raid della campagna.
CONCLUSIONE
Destiny è un titolo estremamente difficile da catalogare. E’ il primo First Person Shooter ad essere trasportato in un Mondo Online Persistente ed è stato erroneamente pubblicizzato come un’avventura epica in cui immergersi per il piacere di seguire una storia coinvolgente. Se siete alla ricerca di un titolo con queste caratteristiche probabilmente rimarrete delusi, mentre se siete rimasti colpiti dalla brutalità dei nemici, dalle atmosfere del gioco e dal carisma di questo mondo vivo e costante, allora non attendete un secondo di più e correte a compare il gioco, mettendo comunque in conto di spendere ancora qualcosa per le espansioni.
This post was published on 15 Settembre 2014 0:27