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Metal Gear Solid: Enciclopedia – quarta parte

Articolo a cura di Stefania Sperandio

Dalla sua nascita all’uscita di Snake Eater, Metal Gear è sempre stato il videogame di Solid Snake. Quando i videogiocatori si ritrovarono a vestire i panni di Big Boss, in Metal Gear Solid 3, avevano assistito, senza saperlo, all’inizio di un nuovo corso che avrebbe guadagnato uno spazio di tutto rispetto all’interno della saga. Naked Snake, ora Big Boss, è carismatico, sicuro ma umano, ha attratto a sé fan già affezionati e rapiti dalla sua storia e al contempo dalle atmosfere della Guerra Fredda delle quali è stato protagonista. Ma, nell’immaginario comune, c’è bisogno di veder tornare Solid Snake. C’è bisogno di tornare all’epilogo di Sons Of Liberty, di scoprire chi o che cosa sono quei Patriots che hanno animato le vicende di Raiden. I fan vogliono risposte e, per dargliele, serve un seguito di Metal Gear Solid 2. Serve portare in azione, ancora una volta, l’ultima, il leggendario Solid Snake.
È con questi intenti che Hideo Kojima annuncia, anticipandolo l’anno prima con un teaser, Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots all’E3 2006. La promessa del ritorno di Solid Snake fa brillare gli occhi dei fan, che si trovano però di fronte ad una spiazzante sorpresa: l’eroe che avevano lasciato come un aitante 37enne per le strade di New York, con Raiden, è ora ridotto ad un anziano che fatica a tenersi in piedi. “Solid Snake ha perso ciò che era sempre stato” raccontò Kojima, alludendo alla rimozione dell’essere (“is”, in inglese), dal suo nome in codice. E così Solid Snake si trasformò semplicemente in Old Snake – un nome in codice nuovo, che riassume pienamente la sua nuova condizione: quella di un vecchio guerriero stanco, davvero stanco, di combattere contro tutto e tutti, ma che deve farlo ancora un’ultima volta. Contro i suoi nemici storici, contro un mondo nuovo – ma sopratutto contro se stesso, in quello che sarà il grande epilogo della sua storia personale.

“War… has changed”

La frase più rappresentativa del gioco, fin dal suo annuncio, è proprio quella che vede Old Snake affermare con sconforto che la guerra è cambiata. Il contesto creato da Hideo Kojima nella nuova esclusiva PlayStation 3, arrivata sul mercato il 12 giugno 2008, rende impossibile dargli torto: dopo l’incidente a Manhattan causato da Arsenal Gear e dopo il crollo della Big Shell (nella timeline del gioco, avvenuto nel 2009), il mondo ha visto il proliferare della militarizzazione, al punto che le economie del pianeta sono ora completamente fondate sulla guerra: è il paradiso delle PMC, le compagnie militari private, composte da professionisti che intervengono su richiesta di nazioni paganti per sedare con la forza bruta qualsiasi tipo di situazione sgradevole. Per assicurarsi dell’assoluta efficacia dei soldati, è stato introdotto il sistema Sons of the Patriots (SOP, da qui in poi), che tramite l’iniezione di nanomacchine nei corpi dei soldati consente di monitornare ventiquattro ore su ventiquattro i loro dati vitali e – molto peggio – di tenere sotto controllo le loro emozioni, in maniera tale da reprimerle. In questo modo, il soggetto può compiere la sua missione senza turbamenti, e sempre grazie a SOP può anche contare sull’assoluta coordinazione dei suoi sensi con quelli dei commilitoni. Mentre, insomma, nei precedenti episodi della saga il grande pericolo era rappresentato da grosse macchine da guerra, la nuova frontiera di Metal Gear Solid è quella che vede i soldati, gli esseri umani, compiere un passo definitivo verso il divenire loro stessi nient’altro che macchine da combattimento, armi prive di emozioni. Ovviamente, il rischio che il proliferare di forze militari e di soldati resi perfettamente stabili nei loro gesti da SOP è evidente: per correre ai ripari, è stato quindi introdotto il sistema di ID Tag: ogni militare è dotato di un codice, e può utilizzare solo ed esclusivamente le apparecchiature militari (che siano armi, torce o veicoli) identificate dal seriale corrispondente. Con questo sistema, quindi, è impossibile il furto di armamenti, e lo Stato ha anche la possibilità di disattivare gli equipaggiamenti di eventuali militari fuori controllo. Quasi come nel periodo della proliferazione nucleare e del diffondersi della teoria della distruzione mutua assicurata viste in Snake Eater, insomma, il mondo di Guns of the Patriots è una polveriera stracarica di armi ed esplosivi, tenuta sotto controllo solo ed esclusivamente da SOP e dal suo ID Tag. Ma cosa accadrebbe se qualcuno riuscisse ad impadronirsi del Sistema?

Il mondo ha ancora bisogno di Snake

È il 2014 nella timeline della serie (il 12 giugno 2008 dalle nostre parti): sono passati solo cinque anni dall’incidente di Big Shell, ma il giovanile e possente Solid Snake del finale di Metal Gear Solid 2 è ora deteriorato dall’invecchiamento precoce, che lo ha ridotto ad un anziano debole e sciupato. Snake ha 42 anni, ma ne dimostra il doppio. Mentre il Serpente era impegnato a tentare di scoprire le ragioni del suo invecchiamento, Raiden si è occupato di recuperare la bambina che i Patriots avevano rubato ad Olga Gurlukovich, Sunny, e la ha consegnata proprio a Snake ed il suo ormai decennale amico, il dottor Hal Emmerich, conosciuto come Otacon. I due uomini vivono ormai a bordo di un aereo, il Nomad, continuamente in volo sul pianeta e praticamente irrintracciabili. In uno dei rari momenti in cui si trova sulla terra ferma, in visita ad una tomba al cimitero di Arlington, in Virginia, Snake viene sorpreso dalla visita dell’ex colonnello Roy Campbell: il suo vecchio comandante racconta al soldato leggendario che cinque grosse PMC stanno dominando sulle altre, e fanno tutte parte del gruppo amministrato da una compagnia nota come Outer Heaven. Grazie a delle indagini, le Nazioni Unite sono risalite al comandante di quest’ultima compagnia, che risulta essere nientemeno che Liquid Ocelot, la nemesi di Solid Snake fin dai tempi di Shadow Moses. Secondo le informazioni in loro possesso, l’intento di Liquid è quello di lanciare una rivolta militare, sovvertendo gli ordini mondiali. Così, il colonnello affida a Snake un ultimo compito che solo lui potrà portare a termine nell’ombra e senza nessuna autorizzazione ufficiale: uccidere Liquid prima che la rivolta abbia inizio.
Snake, nonostante le sue condizioni, non può rifiutare. Il soldato nato e cresciuto sui campi di battaglia tradizionali si trova così, con capelli e baffi ormai canuti, proiettato nella guerra dominata dall’SOP: inviato in Medio Oriente, nel bel mezzo dei conflitti tra i ribelli locali e la PMC Praying Mantis – una delle cinque controllate da Liquid – ha a che fare con le armi con ID Tag e può toccare con mano l’economia bellica. Lo scopo di Snake è quello di mettersi quanto prima in contatto con alcuni informatori dell’USACIDC (noto generalmente come CID), la squadra generalmente più odiata dell’esercito, che si occupa di monitorare i comportamenti dei soldati e di segnalarne le irregolarità. Mentre è in cerca dei militari, il Serpente incontra però il riciclatore di armi Drebin893: quest’ultimo promette di fornire a Snake delle armi prive di ID e lui, d’accordo con Otacon, acconsente a farsi fare un’iniezione volta ad inibire le nanomacchine che ha ancora in circolo dal 2005, quando partecipò all’operazione di Shadow Moses. Da quel punto in poi, Old Snake può così contare su armi alle quali precedentemente non aveva accesso, e si rende conto che è riuscito con semplicità, grazie a Drebin, ad aggirare il Sistema.

Vecchie conoscenze

Procedendo nei quartieri mediorientali, Snake raggiunge il punto d’incontro con la squadra del CID, denominata RAT Patrol Team 01: con enorme sorpresa, scopre che quest’ultimo è comandato da Meryl Silverburgh, sua ex compagna ora ventisettenne, con la quale collaborò a Shadow Moses, prima di intraprendere con lei una relazione e lasciarla senza motivo apparente. Dapprima, la donna addirittura non riconosce il suo ex compagno per via dell’invecchiamento che ne ha sciupato i tratti. Snake si dimostra felice di trovarla cresciuta e così determinata, anche se si chiede quanto sia dovuto alla sua maturazione personale e quanto invece al sistema SOP che la monitora. Meryl presenta Snake i suoi compagni: il cecchino e marconista Ed, il gigantesco sudcoreano Jonathan e l’impacciato tecnico Johnny Sasaki, che i compagni sono soliti chiamare Akiba. Snake apprende che la ragazza ha scoperto di essere non la nipote ma la figlia del colonnello Roy Campbell, e legge nei suoi occhi tutto l’astio che prova nei confronti di suo padre, capace di tradire la fiducia di suo fratello per avere una relazione con la moglie di quest’ultimo – dalla quale nacque Meryl. Oltretutto, la Silverburgh racconta che suo padre ha ora deciso di sposare una donna dell’età di Meryl, dichiarando che “non mi sembra molto interessato a riconciliarsi con sua figlia”, ed etichettando la sua passione smodata per le donne con parole al vetriolo irripetibili. Il giovane comandante del RAT PT 01 racconta poi a Snake di essere stata inviata in Medio Oriente con i suoi uomini proprio per rintracciare Liquid, dopo che le cinque precedenti squadre non avevano fatto ritorno dalla medesima missione, e di essere riuscita a trovarlo: dopo una sparatoria fianco a fianco con la sua ex compagna, Snake riesce a raggiungere la posizione di Liquid, e si prepara ad ultimare la sua missione, alzando l’arma per ucciderlo dalla lunga distanza. Prima che possa riuscirci, però, ode Liquid pronunciare alla radio le parole “attivatelo”, ed assiste impotente a quello che sembra un evento inspiegabile: tutti i militari delle PMC presenti cominciano ad urlare, rigettare e contorcersi in preda a dolori atroci – compresi Meryl e i suoi – e lo stesso Snake è costretto a rantolare al suolo, quasi accecato dall’improvvisa debolezza. Liquid si allontana prima che Snake possa completare la sua missione, quando quest’ultimo viene avvicinato da una figura che riconosce essere quella della dottoressa Naomi Hunter – la genetista che gli iniettò FoxDie a Shadow Moses nel tentativo di vendicare quanto accaduto a suo fratello Frank Jaeger. La donna si china su di Snake, iniettandosi qualcosa al collo con una siringa, ed il Serpente non può fare nulla quando la vede allontanarsi. Akiba, il sottoposto di Meryl, che sembra essere l’unico a non soffrire degli improvvisi sintomi, soccorre il Serpente, prendendolo in spalla e portandolo in salvo.

Naomi, il Sud America e l’avanzata di Liquid

Quando Snake riprende conoscenza, sul Nomad, è consapevole di aver fallito la sua missione, ed apprende da Otacon che alcuni soldati sono stati colpiti da convulsioni così forti da essere morti di arresto cardiaco.
Ancora debole per quanto accaduto, mentre la piccola Sunny tenta di imparare a preparare delle uova e di offirle a lui e ad Otacon, Snake assiste ad un video messaggio che il dr. Emmerich ha ricevuto dalla dott.ssa Naomi Hunter, e che proprio Sunny ha decodificato, dimostrando un grande talento per l’informatica: nel video, la Hunter racconta che Liquid la ha costretta a seguirlo in Sud America e a lavorare ad SOP, e chiede al Serpente di venire a salvarla. Snake non si fida di lei, ma sa che ha bisogno della consulenza di una luminare della scienza come la donna per scoprire le ragioni del suo invecchiamento precoce, e contemporaneamente deve rintracciare Liquid per ucciderlo e completare la sua missione.
Con queste idee ben chiare in mente, il Serpente si avventura per le foreste sudamericane e, tra una irrinunciabile sigaretta e l’altra e dopo essersi imbattuto ancora una volta nell’onnipresente Drebin, riceve una chiamata Codec dal colonnello Campbell, che gli presenta sua moglie: Snake è contrariato quando scopre che si tratta di Rosemary, ex fidanzata di Raiden durante l’incidente di Big Shell, ed è costretto a dar ragione a Meryl quando ha definito suo padre un poco rispettabile donnaiolo. Decide comunque di non occuparsi degli affari privati del suo ex comandante, limitandosi a domandare come ha potuto fare qualcosa del genere a Raiden (ed apprendendo, come risposta, che Jack aveva già lasciato Rosemary quando la ragazza ha cominciato la sua relazione con Roy). Poco dopo, è proprio Raiden a contattare Snake, offrendogli il suo aiuto per conoscere i segreti della foresta sudamericana.
Snake riesce infine a raggiungere il laboratorio dove Naomi è tenuta prigioniera, e la donna gli rivela che Liquid si sta impegnando nel tentativo di prendere il controllo del Sistema, secondo il piano noto come Guns of the Patriots: quando ha disattivato le nanomacchine dei soldati, in Medio Oriente, questi ultimi sono stati travolti da tutte le emozioni represse negli anni di utilizzo di SOP, che hanno causato uno shock e le convulsioni alle quali Snake ha assistito. Se davvero Liquid riuscisse a mettere le mani su SOP, avrebbe il controllo di tutte le armi e di tutti gli eserciti mondiali, che sarebbero innocui innanzi alle sue PMC. È quindi necessario ucciderlo prima che possa provare nuovamente a mettere le mani sul Sistema e prima che la disattivazione o manipolazione delle nanomacchine possa causare nuove vittime. Prima, però, Naomi decide di scoprire i motivi dell’invecchiamento precoce di Snake, e per questo motivo lo sottopone ad analisi del sangue e a risonanza magnetica: l’esito degli esami rivela che non è il decadimento del virus FoxDie che è ancora in circolo nel corpo di Snake ad averne causato l’invecchiamento, ma che fin dalla sua creazione nel 1972, nell’ambito del progetto Les Enfantes Terribles, gli scienziati clonarono il piccolo David da Big Boss con il chiaro intento di dargli una ridotta aspettativa di vita, e lo resero sterile: il loro scopo era quello di evitare che i geni di Big Boss potessero cadere nelle mani sbagliate. Per questo motivo, il 42enne Old Snake è ridotto ad un rudere umano. Naomi è freddissima quando comunica a Snake che la sua aspettativa non supera sei mesi di vita. Dal momento che le cattive notizie non vengono mai sole, però, proprio mentre è intento a fumare una delle solite sigarette, Snake scopre sempre da Naomi che i recettori di FoxDie all’interno del suo corpo hanno cominciato a mutare: il virus colpiva generalmente le persone con il codice genetico previsto, ed una volta eliminate tutte le vittime calcolate non ha più ucciso. Tuttavia, a seguito delle mutazioni che si stanno verificando, il virus non riuscirà più a distinguere i potenziali bersagli, e finirà con l’uccidere semplicemente qualsiasi persona entri in contatto aereo con il portatore, Snake. Sebbene l’uomo abbia sei mesi di vita, Naomi prevede che FoxDie scatenerà una pandemia entro i prossimi tre: il Serpente ha quindi tre mesi per trovare il modo di evitare il contagio, ed apprende dalla dottoressa che “quando l’ospitante muore, il virus muore con lui.” Turbato, medita quindi di darsi la morte una volta conclusa l’operazione – lui, che ha passato la vita a salvare il mondo dalle armi di distruzione di massa, si ritrova ad esserlo a sua volta.
Infine, Naomi scopre anche che nel sangue di Snake è presente un nuovo tipo di FoxDie, probabilmente inserito da Drebin con quella che doveva essere una iniezione inibitrice, del quale non sono però noti gli scopi né gli effetti.
Quando Snake fa per portare via la donna dal laboratorio, viene attaccato dalla FROG Unit, le truppe private di Liquid, e deve infine vedersela con l’inquietante Laughing Octopus, uno dei membri dell’unità Beauty and the Beast. Avuta la meglio sulla donna, insegue Naomi e la trova prigioniera di Vamp, il vampiro sopravvissuto miracolosamente a Big Shell: il rumeno spinge la donna su un elicottero ed annuncia che il secondo esperimento può avere inizio. Snake riesce a sparargli, colpendolo ancora una volta alla fronte, ma l’uomo sopravvive inspiegabilmente. Attorno a lui, tutti i soldati della PMC Pieuvre Armement cominciano a mostrare i violenti sintomi che avevano scosso i colleghi in Medio Oriente, e Snake riesce ad evitarli solo grazie ad una ineizione inibtrice che Naomi gli aveva dato in laboratorio. Mentre i militari e le armi, fuori controllo, seminano il panico, Snake deve darsi alla fuga, e riesce a farlo con l’aiuto di Drebin. Quando raggiunge il punto di incontro con Otacon, dopo aver recuperato Naomi, a coprirgli le spalle trova nientemeno che Raiden, trasformato in un cyborg ninja proprio come Gray Fox prima di lui: Jack distrugge diversi carri armati bipedi Gekko e fronteggia Vamp in una sanguinosa battaglia, dalla quale esce gravemente ferito. Arrivato sull’elicottero con Snake, Otacon e Naomi, viene portato d’urgenza sul Nomad, nel tentativo di salvargli la vita.

“Anche con le migliori intenzioni, ci usano per fare del male”

A bordo dell’aereo, dopo essersi presa cura di Raiden che è sulla via della ripresa, Naomi entra a contatto con la piccola Sunny e scopre con stupore il talento informatico della bimba. Spiega a Snake e Otacon che i due tentativi fatti da Liquid in Medio Oriente e Sud America di penetrare nel sistema lo hanno visto tentare di inserire la password necessaria per accedervi: il codice genetico di Big Boss. Nel primo caso, Liquid ha utilizzato il suo, non riuscendo ad avere successo, mentre nel secondo ha inserito quello di Snake che Naomi aveva prelevato durante gli esami, fallendo ancora. È chiaro quindi che né Solid né Liquid, a livello genetico, siano copie perfette di loro padre, e al secondo non rimane che rintracciare i resti del cadavere di Big Boss e impadronirsene, così da entrare in possesso del suo codice genetico. Quest’ultimo sembra sia tenuto nascosto in Europa dell’Est dal gruppo di Resistenza del Paradiso Perduto, capitanato da una misteriosa ed attempata donna nota come Big Mama. Nella medesima area europea, inoltre, opera il dottor Madnar, esperto in cyborg, che potrebbe prendersi cura di Raiden. Il Nomad fa quindi rotta verso l’Europa dell’Est, sia per salvare Jack che per evitare che Liquid trovi per primo i resti di Big Boss.
Mentre l’aereo viaggia e cala la notte, la dott.ssa Hunter ed il dottor Emmerich entrano in confidenza, raccontandosi le rispettive esperienze a tu per tu con la scienza, e rammaricandosi per il modo in cui, per tutta la vita, le loro conoscenze sono state sfruttate principalmente per scopi bellici. Di nascosto, alle spalle di Emmerich, Naomi sembra armeggiare con una penna USB che tiene appesa al collo, quasi indecisa se mostrarla al dottore o meno, quando i due, per quanto impacciati ed uniti dallo stesso senso di inadeguatezza, decidono di appartarsi e trascorrere la notte insieme.
Arrivato alla stazione di un’innominata città dell’Europa dell’Est (i cartelli rivelano che si tratta di Praga), Snake entra ancora in contatto con Meryl, che lo aiuta a superare i controlli della terza PMC di Liquid, Raven Sword, e cerca disperatamente di dissuaderlo dalla sua missione: la ragazza racconta infatti che, in seguito alla crisi mediorientale e a quella sudamericana, il Presidente ha ritenuto seria la minaccia rappresentata da Liquid, ed ha assegnato agli ordini della Silverburgh una numerosa squadra di truppe congiunte di Esercito e Marina. Per quanto la donna insista nel chiedergli di non rischiare la vita inutilmente, Snake è deciso: “non sono un eroe, non lo sono mai stato. Sono solo un vecchio killer ingaggiato per dei lavori sporchi.” La delusione negli occhi della sua ex compagna è forte, al punto che decide di abbandonare i tentativi di convincere Snake, e lascia la stanza con parole di fuoco: “apri gli occhi e affronta la realtà, Old Snake.”
Snake però sembra tutt’altro che turbato: per le strade della città, si pone sulle tracce di uno dei membri della Resistenza, che riesce a seguire fino al covo dove si trova Big Mama. Riesce ad incontrare la donna e, con sorpresa, scopre che quest’ultima lo conosce meglio di quanto non credesse: si tratta infatti di sua madre, che nel 1972 prestò il grembo per il progetto Les Enfantes Terribles, partorendo il piccolo David e suo fratello Liquid. La donna, oltre che madre dei figli di Big Boss, ha anche affiancato quest’ultimo nell’Operazione Snake Eater, nel 1964, rivelandosi essere nientemeno che EVA. In seguito al suo tradimento a Big Boss, i due si rincontrarono e decisero di unire le forze con Major Zero, SIGINT, Ocelot e Para-Medic per fondare i Patriots. L’identità dei misteriosi individui è finalmente svelata: il loro intento era quello di eternare e raccogliere il messaggio trasmesso dalla morte dell’eroina The Boss, che in modi diversi aveva segnato la vita di ciascuno dei fondatori dei Patriots. Tuttavia, far convivere le visioni di due leader come Zero e Big Boss si rivelò ben presto molto più complicato del previsto: i due si separarono e, quando Big Boss entrò in coma in seguito ad un incidente, il maggiore ne approfittò per avviare il progetto Les Enfantes Terribles. Big Boss era infatti un idolo, un’icona quasi sacra, ed eternarlo con dei figli sembrò a Zero il modo migliore di tenere unito il mondo.
Le smanie di potere del maggiore non si placarono: convinto di fare la cosa giusta, l’inglese decise di virtualizzare il suo sistema di controllo, facendo erigere delle intelligenze artificiali portanti le iniziali dei presidenti rappresentati sul Monte Rushmore: AL, TJ, GW e TR. Queste ultime sono ancora attive nel 2014 e controllate da una unità centrale, JD, che le coordina per gestire e monitorare qualsiasi aspetto della vita sul pianeta – SOP compreso. Giustamente, Snake obietta a Big Mama che GW era stato distrutto dal virus di Emma su Arsenal Gear, ma la donna rivela che il worm era solo riuscito a deframmentare l’intelligenza artificiale: peggio ancora, è proprio GW ad occuparsi di gestire la parte militare del Sistema, oggetto del desiderio di Liquid, che potrebbe accedervi se riuscisse a mettere le mani sul codice genetico di Big Boss.
Come sostenevano le fonti, è proprio Big Mama ad avere con sé quel che resta del cadavere del più grande soldato della Storia, e mostra a Snake il corpo di suo padre: quest’ultimo è tenuto artificialmente in vita da delle macchine, ma è ridotto ad un orrendo mostro mutilato e perennemente incosciente. Il nascondiglio del cadavere – il retro di un van – viene presto scoperto dalle truppe di Liquid, e Big Mama e i suoi rivoluzionari, insieme a Snake, devono darsi alla fuga per evitare che il corpo di Big Boss venga rubato dagli uomini di Raven Sword. Nella folle corsa in moto (che così tanto suggestivamente ricorda quella che avete già vissuto nelle fasi finali di Snake Eater), Snake ed EVA hanno però un incidente, che ferisce gravemente la donna: dopo aver sconfitto Raging Raven in un estenuante scontro, l’uomo accompagna sua madre sulle sponde del fiume Volta, dove il corpo di Big Boss doveva essere al sicuro. L’amara sorpresa li attende al varco: Liquid è infatti arrivato prima di loro, e si è già impadronito dei resti di suo padre. Può quindi prendere il controllo del Sistema in qualsiasi momento. Snake tenta di scontrarsi con lui, ma ha pensantemente la peggio, e non ha le forze di rialzarsi nemmeno quando, con ira, scorge Naomi Hunter a bordo della nave di Liquid insieme all’odiato Vamp. Il mezzo acquatico di Liquid viene però bloccato, a sorpresa, dalla nave del Rat Patrol Team 01: Meryl intima l’alt e dispiega l’impressionante numero di uomini che il Presidente le ha concesso, chiudendo di fatto a Liquid qualsiasi via di fuga. Con sua sorpresa, però, il comandante dei rivoluzionari non sembra affatto turbato: Snake e Big Mama hanno già raggiunto la nave di Meryl, quando la donna da l’ordine di aprire il fuoco, proprio nel momento in cui sembrava che Liquid stesse per estrarre delle armi. Il colpo di scena è amarissimo: essendosi impadronito di GW, Liquid ha già il controllo delle armi e dei mezzi a disposizione di Meryl e dei suoi uomini, che smettono immediatamente di funzionare. Sebbene siano almeno cento contro una decina di elementi della FROG Unit, gli uomini della Silverburgh non hanno modo di difendersi, appena le truppe di Liquid aprono il fuoco: il massacro è totale e disturbante, visto e considerato che molti membri delle truppe USA – Meryl compresa – stavano nuovamente mostrando i sintomi della disattivazione di SOP. Il sangue schizza ovunque e le truppe vengono più che decimate, quando Liquid lancia il suo grido di vittoria al cielo, rivolgendosi a Zero, e chiedendogli di “ammirare Guns of the Patriots”. Le raffiche si avventano anche contro la nave di Meryl, che riesce a mettersi al riparo gettandosi a terra: ancora una volta, Akiba non mostra i segni del disagio di SOP, mentre Ed e Jonathan vengono falciati dai proiettili. Nel momento in cui Liquid scarica una cannonata contro la loro nave, tutti e quattro i membri di RAT PT 01 vengono ingoiati dalle acque del Volta.
Il massacro è ultimato e la via è libera. Nell’improvviso silenzio, mentre la sua nave affianca ciò che resta di quella che era stata di Meryl, Liquid ordina ai suoi uomini di consegnare a Big Mama i resti di Big Boss: questi ultimi vengono lanciati sulla nave in cui Snake si trova con sua madre, e sono ingoiati dalle fiamme che stanno divorando il mezzo. Con le sue ultime forze, EVA riesce a tirarsi su, angosciata, e si getta spontaneamente verso il fuoco per salvare ciò che rimane dell’uomo che un tempo amava. Snake, istintivamente, a sua volta la segue nel tentativo di tirare indietro sua madre. Gravemente ustionati, non possono fare niente per salvare i resti di Big Boss, carbonizzati – una fine indegna che nessuno avrebbe mai potuto permettersi di riservare ad un eroe di una tale levatura.
L’acqua e il sangue si mescolano sul Volta. Cadaveri di soldati galleggiano, arresi. I pochi sopravvissuti si trascinano sulle sponde del fiume. Ed e Jonathan, uno accanto all’altro, gravemente feriti, sono ancora vivi. È andata peggio a Meryl.
Inerme, la ragazza giace immobile sulle sponde del fiume, trascinata lì da Akiba, che agitato si rende conto che ha smesso di respirare. Spinto dalla forza della disperazione, il ragazzo sveste finalmente il passamontagna, svelando il suo volto, e cerca di rianimarla, ripetendo “Meryl, ti prego, non lasciarmi”, e riuscendoci solo dopo diversi tentativi. Quando riprende conoscenza, la figlia del colonnello Campbell può solo rendersi conto che gli uomini che le erano stati affidati sono stati spazzati via. Ringrazia Akiba con un bacio per averle salvato la vita, ed il ragazzo le chiede di chiamarlo semplicemente Johnny.
Poco distante, Snake è stretto accanto a Big Mama. La donna non ha quasi più il fiato di parlare, e vuole solo ricordare a suo figlio che “per cancellare le ombre dal mondo, è necessario che la luce si spenga”. Quando l’uomo tenta di tenerla per mano un’ultima volta, EVA muore tra le sue braccia. Ferito, sconfitto, demoralizzato, Snake ha visto suo padre venire carbonizzato e stringe tra le braccia il corpo senza vita di sua madre. Non ha la forza di rialzarsi, non ora. Ma, se mai dovesse trovarla, è bene che Liquid fugga davvero lontano.

Le storie finiscono da dove iniziano

Il Nomad è ancora la casa di Snake ed Otacon: i due non riescono a farsi una ragione del tradimento di Naomi, ma non hanno nemmeno il tempo di concentrarsi su di esso. Il dottor Emmerich ha infatti fatto infiltrare sulla nave di Liquid il piccolo robot Metal Gear MK II, riuscendo ad ascoltare le conversazioni dei terroristi: l’intenzione del fratello di Snake è quella di abbattere il satellite di JD, in maniera tale da mantenere il pieno controllo del sistema. Tuttavia, SOP è stato disattivato dallo stesso Liquid dopo l’incidente del Volta, e non è chiaro con quale arma sia possibile abbattere un satellite, dal momento che sono state tutte bloccate. La risposta è nostalgica quanto non mai: l’unico cannone nucleare sufficientemente potente e non marchiato da ID esistente sul pianeta è quello a rotaia che era montato sul Metal Gear REX. I due vengono contattati dalla loro collaboratrice Mei Ling, ora ufficiale della Marina, che conferma di aver visto i mezzi di Liquid tentare di raggiungere l’isola di Shadow Moses, sicuramente con l’intento di impadronirsi del cannone a rotaia. Otacon è depresso e disperato, quando si stringe al collo di Snake ammettendo di essere stato sconfitto da Liquid, ma l’amico, nonostante un corpo che non lo regge più, non ha perso la forza del suo spirito, che lo spinge ad andare avanti, da solo, contro Liquid. Raiden, le cui condizioni sono migliorate, si fa avanti per seguire Snake a Shadow Moses, ma il Serpente – rimasto sfigurato in volto dopo le ustioni riportate sul Volta – rifiuta il suo aiuto. È consapevole che la sua è una strada senza uscita e senza ritorno, ed insiste affinché Raiden, ancora giovane, possa cominciare una nuova vita, mentre “io non ho futuro.”
Suo malgrado, Jack non può seguirlo, quando Snake è pronto a tornare a Shadow Moses, nel luogo dove prese piede la sua rivalità con Liquid, quello dove nacque come leggenda dei videogiochi, protagonista di un ritorno che ancora oggi, per la maggior parte dei fan della serie, è il momento più suggestivo di tutto questo quarto episodio.
I fantasmi sono ovunque, a Shadow Moses. Tra i corridoi della base, in Alaska, uno Snake sempre più stanco viene martellato dalle voci di suo fratello, della sua ex ragazza, del suo primo incontro con Otacon, del suo defunto amico Frank Jaeger. Quella di Naomi che giurava che lo avrebbe ucciso per ciò che aveva fatto proprio a quest’ultimo.
Dopo aver avuto la meglio su Crying Wolf, Snake raggiunge la base di manutenzione sotterranea dove giacciono i resti del Metal Gear REX, e scopre come temeva che il cannone a rotaia è già stato portato via. Trova lì ad attenderlo Vamp, che ingaggia uno scontro con lui: purtroppo per il vampiro, però, Raiden ha seguito Snake contro le sue raccomandazioni, e lo impegna in una battaglia all’arma bianca senza esclusione di colpi. Jack riesce a ferire mortalmente Vamp, che rantola al suolo sul suo sangue, quando Naomi fa la sua comparsa e comunica a Snake che Liquid si sta già allontanando con il cannone a rotaia. La donna rivela anche che Vamp non è mai stato immortale, ma che erano le nanomacchine a renderlo tale, e riferisce che sono queste ultime a tenere vita anche lei, affetta da una incurabile forma di cancro al seno. Raiden la avvicina e le comunica un messaggio di Sunny: “le ho cucinate bene”, probabilmente in riferimento alle uova che le due preparavano insieme sul Nomad. Naomi si commuove nel sentire il messaggio, e mentre Vamp muore per l’inibizione delle sue nanomacchine, decide a sua volta di lasciare che la vita faccia il suo corso, disattivando le sue. Otacon, che si era innamorato di lei, assiste impotente alla scena, quando la donna cade in ginocchio in preda al dolore. “Hai degli occhi bellissimi” gli dice, mentre Hal è in lacrime per l’ennesima perdita che gli si prospetta. Nello stesso luogo in cui morì suo fratello Gray Fox, ai piedi dello stesso Metal Gear REX, nove anni dopo, Naomi si accascia a terra senza potersi più alzare, controversa nella morte come lo è stata in vita, padrona del suo destino per la prima volta, e chiede ad Hal, attraverso l’MK II, di portare avanti il loro intento. Snake, Raiden e l’MK II salgono a bordo del REX per fuggire da Shadow Moses e mettersi all’inseguimento di Liquid. Alle loro spalle, la mano tesa di Naomi cede. Il braccio si piega. La dottoressa si arrende alla morte che da tanto tempo la reclamava. Solo nove anni dopo aver rassicurato Snake, al termine della missione a Shadow Moses: “non ti preoccupare, anch’io voglio scegliere la vita.”
All’esterno dell’impianto, Snake trova ad attenderlo Liquid che pilota un RAY: i due mezzi ingaggiano lo scontro, e nonostante abbia la meglio, il Serpente viene gravemente ferito. Quando Liquid fugge verso la costa, prova ad inseguirlo, ma deve arrestarsi appena scorge farsi avanti, emergendo dal mare, l’enorme fortezza di Outer Haven. In preda a nuovi spasmi, Snake cade in ginocchio e la corazzata fa per investirlo: alle sue spalle, Raiden è rimasto intrappolato sotto le macerie di Shadow Moses, e si amputa volontariamente un braccio per liberarsi e tentare di salvare Snake. Come Gray Fox con il REX prima di lui, riesce a trattenere la Haven prima che possa investire Snake. L’uomo si tira indietro, ma la forza della corazzata di Liquid riesce ad avere la meglio sull’esoscheletro di Jack, che viene investito e stritolato dal mezzo. Il suo ultimo grido, disperato, è per la donna che sa di amare ancora, quella che ha perso il loro bambino: “Rose!”
Snake ha perso tutto, ancora una volta. Il corpo di Jack è a pochi passi da lui. Esanime, l’eroe leggendario si accascia al suolo. La Missouri di Mei Ling che si accosta all’orizzonte.


Lo scontro finale
Mei Ling sta tenendo un briefing a bordo della Missouri: ad ascoltarla ci sono Otacon, Meryl, Akiba ed un malconcio Snake, costretto addirittura ad utilizzare una mascherina dell’ossigeno. La nave è all’inseguimento della Haven, ed il piano che può essere attuato è solamente uno: per utilizzare il cannone a rotaia, la fortezza dovrà emergere dalle acque ed aprire la sau calotta. Quello è l’unico momento in cui la squadra d’assalto potrà infiltrarsi nella nave, raggiungere la sala server di GW ed inserire in esso un cluster worm capace di distruggere l’intero Sistema. Tuttavia, prima di morire, Naomi – da qualsiasi parte avesse deciso di stare – aveva scoperto che la sala server è protetta da un corridoio a microonde che ucciderebbe chiunque tentasse di raggiungere la stanza. Senza nemmeno farsi pregare troppo, Snake si fa avanti perfino sorridendo, conscio di avere ancora pochi mesi di vita e davvero nulla da perdere, al contrario di Meryl e Johnny. Sono solamente questi tre, infatti, i soldati ancora disposti a combattere dopo la disattivazione di SOP.
Sono passate poche ore, quando il team è pronto per l’infiltrazione: conscio che è con ogni probabilità l’ultima occasione rimasta per parlare con sua figlia, Campbell ricorda a Meryl che “sarò con te fino alla fine, sei il mio orgoglio e la mia gioia”, e la ragazza nasconde a stento le lacrime. Snake è determinato per questo ultimo incarico, quello finale contro Liquid, e quando la Haven apre la calotta il team d’assalto viene catapultato verso di essa.
L’atterraggio dell’anziano Old Snake è mirabile, quello di Meryl è sfortunato e la vede storcersi una caviglia, quello di Akiba infausto a tal punto che viene ingoiato dall’oceano. I due ex compagni avanzano separatamente verso la sala server: alla sala comandi, però, Snake trova Meryl a terra priva di conoscenza, e deve affrontare un manipolo di FROGs per proteggerla. I due vengono raggiunti a sorpresa da Johnny, che è riuscito a riguadagnare l’interno della nave, ma trovano ad attenderli al varco Screaming Mantis – l’ultima del corpo Beauty and the Beast: sorprendendoli alle spalle, riesce a ferire ripetutamente sia Meryl che Johnny, prima di essere sconfitta per sempre da Snake.
Quando lo scontro termina, Snake si rende conto che Meryl, sanguinante per le ferite, si è trascinata quasi fino alla porta che le avrebbe consentito di proseguire verso la sala server. La raggiunge e la aiuta a ritirarsi su. Entrambi sono certi che Johnny sia rimasto ucciso dalla raffica scatenata da Mantis, e devono farsi forza per proseguire. Meryl sa che quella è l’ultima volta che vedrà l’uomo di cui si era innamorata a Shadow Moses, e non riesce a non sfogare un pianto liberatorio sulla sua spalla. Determinata, annuncia che impedirà alle FROGs di seguirlo mentre lui avanzerà verso la sala server di GW, a costo di morire lei stessa. Snake non può contraddire la determinazione e la dignità negli occhi della sua ex-compagna – questa volta, senza più avere il dubbio che possa essere dettata da SOP – ed è costretto a proseguire, conscio a sua volta che non la vedrà mai più.
Mentre Snake corre verso la sala server, perseguitato da centinaia di fantasmi che esistono ancora solo nella sua mente, Meryl dà tutto quello che le rimane, nonostante le ferite, per respingere l’assalto di decine di nemici. Quando ha ancora un solo colpo disponibile, a fronte del numero di FROGs presenti, decide ugualmente di esporsi ed esploderlo, consegnandosi di fatto al fuoco nemico, pur di coprire la corsa di Snake. A sorpresa, però, Johnny arriva dall’altro lato della stanza, abbattendo nemici su nemici: ancora vivo nonostante le ferite, il giovane soldato spalleggia Meryl nella loro lotta disperata, portando nuove munizioni. Il ragazzo le rivela di non essersi mai sottoposto alle iniezioni di nanomacchine – motivo per il quale non soffriva degli scompensi di SOP – e trova il coraggio di confessarle di essere innamorato di lei fin dai tempi in cui sorvegliava la sua cella a Shadow Moses. Dapprima la ragazza si mostra riluttante, ma poi decide di sposare Johnny se sopravviveranno alla missione, e timbra la promessa con un bacio.
In là nei corridoi, Snake può contare anche sul supporto di Raiden: sopravvissuto allo schiacciamento da parte della Haven, il ragazzo vuole ancora combattere nonostante non abbia più le braccia, e lo fa stringendo la spada tra i denti. Propone a Snake di affrontare lui il corridoio a microonde, ma la leggenda rifiuta. Sa che questa è la sua missione, e non è giusto che provi a farla svolgere a qualcun altro.
Quando Snake entra nel corridoio a microonde, gli effetti sono devastanti: stremato, l’uomo è spinto dalla sola forza di volontà, cade in ginocchio, striscia debolmente verso la fine del passaggio, divorato dalle onde, mentre la sua divisa muscolare, la OctoCamo, comincia ad esplodergli addosso a brandelli. La situazione dei suoi compagni non è migliore: la Missouri di Mei Ling è assaltata dai Metal Gear RAY che proteggono la Haven, Raiden viene accerchiato e colpito dai nemici, Meryl e Akiba vengono feriti diverse volte dalle raffiche delle FROGs. Tutti, però, continuano a combattere. E Snake continua a strisciare, mentre Sunny, alzando il coperchio del suo tegame, sul Nomad, esulta: ha cotto bene le uova. Un segno che, secondo la bambina, è di buon auspicio.
Quando il corridoio a microonde termina, Snake è a pezzi. Il Metal Gear MK II controllato da Otacon, che Snake ha scortato fino a lì, si affretta ad inserire nella sala server il cluster worm. Quando finalmente ci riesce, sugli schermi della stanza viene proiettato un video che Naomi aveva registrato prima di morire: in esso, la donna rivela che le sue intenzioni erano quelle di fare di tutto per fermare Liquid, e che il cluster worm caricato da Hal è stato sviluppato da lei e Sunny (il “le ho cucinate bene” della bambina era un messaggio in codice per dire che aveva terminato la scrittura del worm) non solo per distruggere GW, ma per abbattere l’intero JD. Il mondo è libero da Sistema – per sempre. Piangendo, in un video che sarà la sua eredità per il mondo, Naomi sa di essere consapevole di avere in qualche modo rovinato il mondo, favorendo il proliferare delle nanomacchine, ed ha compiuto questo ultimo gesto per dare al pianeta una nuova speranza. Questo virus, che ha liberato il mondo dal Sistema, non è più FoxDie, ma FoxAlive.
Rimane solo un ultimo incarico per Snake: uccidere Liquid. È il suo stesso fratello a fronteggiarlo, esultando per la caduta del Sistema, che rivela essere stato il suo intento fin dall’inizio. I due si scontrano per l’ultima volta, e quasi non c’è più nessun odio a dividerli, quando Snake ha ancora una volta la meglio. A terra, quello che sembra più Ocelot che Liquid, saluta Snake con il gesto con cui salutava suo padre Big Boss, e riferisce l’enigmatica frase “sono l’alter-ego di Liquid.” Quando esala il suo ultimo respiro, la missione di Snake è compiuta. Ora, deve salvare il mondo solamente da se stesso.

L’ultima missione di Solid Snake

Meryl ha mantenuto la sua promessa, e si è concessa un nuovo inizio: in abito da sposa, con Mei Ling come testimone che la aiuta a sistemarsi, è pronta a sposare Johnny. Suo padre la avvicina per porgerle le sue congratulazioni, e dopo un’iniziale diffidenza la donna decide di perdonarlo, e gli chiede di accompagnarla all’altare. Qui trova ad attenderla un emozionato Johnny, che ha come testimone Jonathan, ed i due vengono uniti in matrimonio dalla cerimonia di Ed, che fa da pastore. Anche Drebin si unisce ai festeggiamenti, e gli occhi di Meryl tradiscono felicità, quando Johnny, con la fede al dito, può finalmente baciare la sposa.
Jack è in ospedale. Ha nuovamente il suo corpo umano e le sue braccia. Quando Rosemary, sua ex compagna, entra nella stanza accompagnata da un bambino, Jack non riesce nemmeno a guardarla. Nonostante lui si mostri ostile, lei rivela di aver solo finto di essere sposata a Roy Campbell: l’uomo in realtà l’ha solo presa in casa per proteggere lei e suo figlio dai Patriots, ed ha accettato perfino l’odio di sua figlia Meryl, pur di tenere Rosemary al sicuro. Il bimbo nella stanza non è di Roy, ma di Jack. Quando il giovane apprende la verità, è incredulo per la gioia: abbraccia la sua famiglia, promettendo di prendersene cura.
Snake è tornato al cimitero di Arlington. Mentre gli altri superstiti sono stati premiati dalla vita per lo spirito puro che muoveva le loro intenzioni, lui ha ancora una missione da compiere, come Naomi gli aveva raccomandato di fare: innanzi alla tomba di suo padre, Big Boss, Snake porta la pistola alla sua stessa bocca e, tremando più di quanto ci si potrebbe aspettare, compie la sua missione finale. Il rombo dello sparo squarcia il cielo. Solid Snake ha completato con successo la sua missione, per l’ennesima volta. L’ultima.
I festeggiamenti per il matrimonio proseguono. Drebin, che sembra aver esagerato con l’alcol, confida ad Otacon di aver agito per conto dei Patriots spalleggiando Snake, che volevano eliminare la minaccia di Liquid, ma certo non immaginavano che loro stessi – ormai ridotti a IA – sarebbero stati spazzati via. Lo stesso RAT PT 01 (PATR10T) era stato incaricato di supportare il Serpente per questo motivo.
Con tutta la sua innocenza, Sunny si accosta a quello che chiama zio Hal per domandare il perché dell’assenza di Snake. Otacon non riesce a trattenere le lacrime e riferisce semplicemente che “Snake è malato, ha bisogno di tempo per riposare.” La bambina capisce, i suoi occhi grandi e luminosi si voltano verso il cielo ambrato dalle pennellate dipinte dal sole. L’assenza di Snake che è già un vuoto.

Father and Son

In ginocchio davanti alla tomba di suo padre, Snake affanna. Non è riuscito ad uccidersi nonostante ci abbia provato, e la voce che gli parla, alle sue spalle, quasi gli ferma il cuore. Quando si volta, scorge Big Boss.
In un momento surreale, davanti al padre che pensava di aver ucciso, Snake cerca di alzare la pistola per difendersi da quello che ricordava essere un nemico, che però si accosta e lo disarma senza nessuna difficoltà. Anziché attaccare, Big Boss lo costringe ad abbracciarlo. Paralizzato, Snake non riesce a dire nulla, mentre il soldato leggendario lo chiama addirittura “figlio mio”. L’uomo, che appare più prestante del suo stesso figlio, afferma che il suo corpo è stato ricostruito con parti di Solidus e Liquid, e che le macchine lo tenevano in uno stato di sonno costante: disattivato il Sistema, ha potuto risvegliarsi, ed ha ritrovato suo figlio innanzi alla sua stessa tomba. Spiega inoltre che il cadavere bruciato da Liquid sul Volta era quello di Solidus, il clone perfetto, che ha consentito di accedere a GW. Accanto a sé, Big Boss conduce l’ultracentenario Major Zero, ridotto ad uno stato di incoscienza su una sedia a rotelle. L’uomo che ha dato vita ai Patriots, in quello stato, non sembra essere stato mai così potente come sappiamo. Big Boss, cancellato il Sistema, vuole che il mondo conosca una nuova vita, e per questo chiude la bombola d’ossigeno che tiene in vita l’infermo Zero. “Zero può diventare uno, uno diventa due, due diventa cento” riflette Big Boss, affermando che è necessario “riportare lo Zero a nulla” affinché il mondo non conosca un nuovo proliferare dei Patriots.
Big Boss rivela anche a Snake che Ocelot, dopo Big Shell, ha volutamente recitato la parte di Liquid, sottoponendosi ad ipnosi e psicoterapia, in maniera tale da portare Snake a dargli la caccia e ad eliminare i Patriots, andati fuori controllo dopo le follie di Zero. Inoltre, Big Boss ha anche una buona notizia per Snake: il FoxDie che gli era stato iniettato a Shadow Moses, e che benpresto sarebbe divenuto un’arma di distruzione di massa, sta venendo soppiantato da quello nuovo iniettato da Drebin, e che ha ucciso anche Big Mama e Ocelot proprio mentre erano vicini a Snake. Per questo motivo, non ci sarà nessuna pandemia: certo, un giorno anche il nuovo FoxDie comincerà a mutare, ma difficilmente Snake vivrà abbastanza a lungo, con il suo invecchiamento precoce, da divenire una minaccia. Non c’è insomma nessuna buona ragione per cui debba suicidiarsi.
Il nuovo FoxDie, incaricato di uccidere gli originari testimoni della nascita dei Patriots, attacca subito anche Big Boss, che comincia a manifestare i sintomi del virus e crolla a terra, sorretto solo dal figlio. Chiede a quest’ultimo di condurlo verso una tomba, quella di The Boss, posta accanto alla sua. Cinquant’anni dopo averla uccisa, Big Boss non ha ancora trovato pace. Spendendo le sue ultime forze, il soldato leggendario scatta sull’attenti per salutare la donna che gli ha insegnato tutto, mentre suo figlio lo osserva, e subito dopo crolla seduto con la schiena contro la lapide di The Boss. Suo figlio, chinato su di lui, vorrebbe fare qualcosa per aiutarlo, ma Big Boss ha già accettato il suo destino. “Non sprecare il resto della tua vita a combattere” dice a suo figlio, mentre gli chiede di accendergli un ultimo sigaro, “il tuo corpo e la tua anima di appartengono. Vivi, per te stesso, e trova la nuova pagina della tua vita.”
Snake è commosso quando porge il sigaro acceso a suo padre, che prende una boccata. Mentre una lacrima gli scivola sulla guancia sinistra, ammette di aver finalmente capito che The Boss non voleva cambiare il mondo, ma fare il possibile per lasciarlo alle prossime generazioni almeno come era. “Il mondo sarebbe un posto migliore senza Serpenti”, riflette. Suo figlio non trova parole da dirgli, riesce solo a guardarlo, gli occhi che tradiscono commozione. Dentro sé, Big Boss è già in pace. Sorride con lo sguardo a suo figlio, il sigaro stretto tra le labbra. “È bello, non è così?” gli sussurra.
Poi la vita ha la meglio su di lui. Il vento silenzioso che agita le ghiunchiglie del cimitero di Arlem porta via l’anima del più grande soldato della Storia. Di quello che, in fondo in fondo, non era nient’altri che un padre ed un uomo.
Il figlio lo fissa, in silenzio, il corpo di suo padre adagiato sulla tomba di The Boss, che riposa davanti a lui. Nello stesso momento, Snake muore.
Muore Snake, e nasce David. Muore un soldato, una macchina da guerra, un esecutore di ordini, e nasce un uomo. Non importa che gli anni rimasti siano pochi: per David è il momento di vivere. “Il mondo sarebbe un posto migliore senza Serpenti.” A 42 anni, non tanto lontano dal morire di vecchiaia, David nasce. E la morte di Snake, tema portante di Metal Gear Solid 4 fin dal suo annuncio, è compiuta.
La sua storia si chiude, la leggenda trova riposo ed apre le porte ad un uomo. Al sacrosanto diritto di assaggiare la vita per scoprire finalmente che sapore ha.

This post was published on 11 Agosto 2014 16:29

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