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Metal Gear Solid: Enciclopedia – seconda parte

Articolo a cura di Stefania Sperandio

Dopo aver ripercorso i primi passi di Metal Gear e il successo straordinario di Metal Gear Solid, ci ritroviamo oggi per la seconda puntata dell’Enciclopedia dedicata alla serie di Hideo Kojima, che vi consente di ingannare il tempo che vi separa da Metal Gear Solid V: The Phantom Pain andando a rivivere, una ad una, tutte le vicende di Solid Snake e suo padre Big Boss.

Il passo successivo


Nessuno si stupisce all’idea che è da un aspirante regista cinematografico che è stato partorito Metal Gear Solid: l’importanza della sceneggiatura, delle atmosfere e della regia nel primo episodio fecero a tutti gli effetti gridare al miracolo, ed il gioco era così pregno della personalità del suo autore da riuscire ad esprimerne l’estro anche nelle fasi interattive. Ricorderete tutti lo sfondamento della quarta parete che si viveva quando Baker chiedeva di consultare il retro della confezione del CD per scoprire la frequenza di Meryl, quando Psycho Mantis leggeva i dati della nostra memory card o quando Naomi dava sollievo a Snake, dopo le torture, utilizzando l’originale DualShock per massaggiargli il braccio.
Attraverso uno stile estremamente riconoscibile, fatto di una trama capace di coinvolgere e di un costante non eccedere nel prendersi troppo sul serio, tra soldati nascosti in scatole di cartone e Cyborg Ninja capaci di tagliare al volo i proiettili, Hideo Kojima divenne così una figura di grandissimo rilievo all’interno dell’industria videoludica – così tanto che, quando annunciò i lavori in corso su Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, la già nutritissima fan-base di Solid Snake e compagni cominciò il countdown, ed anche noi della stampa specializzata ci domandammo quale sarebbe stato il suo prossimo passo, verso dove si sarebbe mossa la serie Metal Gear. Nessuno però, se non dotato della proverbiale palla di vetro, avrebbe potuto rispondere correttamente al quesito.

2007. Incidente del Tanker Discovery


Con Metal Gear Solid 2 tra le mani, l’8 marzo 2002, il giocatore è stupito: il taglio cinematografico è accentuato ulteriormente dalle possibilità offerte da PlayStation 2, e l’esperienza ludica viene approfondita da nuove interazioni rimaste nell’immaginario comune della serie – come la possibilità di far alzare le mani alle sentinelle prendendole alle spalle, o quella di utilizzare un’arma a tranquillanti per evitare di mietere vittime nel corso delle sparatorie.
Sono passati due anni, nell’arco narrativo della saga, da quando abbiamo lasciato Solid Snake e Meryl Silverburgh a Shadow Moses: l’eroe e la giovane nipote del colonnello Roy Campbell, ex-comandante di Snake, si erano promessi di provare a costruire una futuro insieme, perché “è giunto il momento che io viva per qualcun altro.” Quando ritroviamo Solid Snake sul George Washington Bridge di New York, sotto alla pioggia scrosciante della notte, però, è solo. Avvolto nel suo impermeabile, per la prima volta l’eroe ha una bocca e degli occhi nel suo modello 3D – qualcosa che i fan di lunga data ricorderanno come una rivoluzione.
Non è difficile comprendere, fin da subito, quanto le cose sono cambiate: Snake e il dottor Hal Emmerich, noto come Otacon e per essere stato l’ingegnere capo del Metal Gear REX che proprio il Serpente salvò dal suo destino a Shadow Moses, hanno fondato Philantrophy, un gruppo segreto riconosciuto dall’ONU che si impegna in tutto il mondo per la distruzione dei nuovi Metal Gear. Esattamente: nuovi Metal Gear. Dopo che, infatti, Ocelot riuscì a trafugare il disco ottico che Kenneth Baker affidò a Snake, a Shadow Moses, il mondo conobbe una diffusione spaventosa di diversi modelli di carri armati bipedi con capacità di lancio nucleare, al punto che perfino il corpo degli US Marine sembra possederne una sua personale variante.
La nuova missione di Snake è quindi immediata: deve infiltrarsi sulla petroliera USS Discovery e scoprire se, come sembra, realmente trasporta Metal Gear RAY, il nuovo prototipo dell’arma. Se così fosse, il suo incarico è fotografarlo e fuggire da lì con le immagini che incastrerebbero i Marine.
Appena il Serpente riesce ad introdursi sulla nave, lanciandosi dal ponte e atterrando a poppa in una sequenza rimasta iconica, si rende però conto che i Marine stanno subendo l’assalto furtivo di un commando di mercenari apparentemente russi, che eliminano le sentinelle all’esterno della nave, prendendo il loro posto, e ben presto si impadroniscono del mezzo. Mentre si tiene in contatto con Otacon via codec, Snake scopre così che il ben armato manipolo sembra essere capitanato dal colonnello Sergei Gurlukovich, amico di lunga data di Revolver Ocelot – l’uomo che a Shadow Moses tradì Liquid Snake, lavorando alle sue spalle solo per riuscire a sottrarre il disco ottico in possesso di Solid. Ai tempi di Shadow Moses, veniva anche riferito che era stato proprio Gurlukovich a dare a Liquid e i suoi l’Hind D e diversi altri armamenti, come anticipo per il futuro acquisto del Metal Gear REX.
Deciso a vedere chiaro nella faccenda, Snake raggiunge così il ponte di comando della nave per individuare la rotta imposta dai terroristi, e scopre con amarezza che la Discovery si sta dirigendo in mare aperto. Appare insomma chiaro che i russi intendono rubare il RAY, contenuto nella stiva della nave, e che quest’ultimo sia già pronto per essere utilizzato. Decisissimo, Solid non può quindi fare altro che cercare di fermarli. Quando raggiunge il ponte laterale della nave, sommerso da una pioggia scrosciante, assiste ad un dialogo radio tra Gurlukovich e sua figlia, Olga, dove l’anziano colonnello ex- sovietico raccomanda a sua figlia di non esporsi al pericolo e lasciare subito la nave, dal momento che porta in grembo suo nipotino. La figlia si oppone e, quando viene sorpresa alle spalle da Snake, riesce ad ingaggiare un duello con lui, avendo però la peggio: per la prima volta, il giocatore si serve così di un’arma a tranquillanti per affrontare una boss fight, finendo così con il mandare Olga nel mondo dei sogni. Osservandola, Snake nota con Otacon quanto la ragazza gli ricordi Meryl, e la sua frase un po’ spaccona, “ne ho abbastanza di maschiacci”, ci lascia intendere che la relazione tra loro due non è andata proprio come speravano. Proprio mentre è intento ad accostarsi all’incosciente Olga per recuperare la sua H&K USP, Snake viene però sorpreso da un drone Cypher, che gli scatta una foto e vola via assolutamente indisturbato.

La situazione sembra essersi fatta più complicata del previsto, quando Otacon conferma ufficialmente che il colonnello Gurlukovich è il comandante dei terroristi, e che – a differenza delle altre volte – lui e Mei Ling (ex collaboratrice di Snake a Shadow Moses e a sua volta in Philantrophy) non sono riusciti a reperire da soli le informazioni relative al trasporto del RAY sulla nave USS Discovery: abbastanza contrariato, Snake scopre così che la fonte era anonima, e si era firmata semplicemente come “E.E.”, soprannome della sorellastra di Hal, Emma Emmerich. Abboccando a quella che potrebbe essere una trappola, così, Otacon ha mandato allo sbaraglio il suo amico Snake, fidandosi semplicemente di un’informazione la cui firma lo rimandava alla più giovane figlia di suo padre.
Incastrato nella situazione, Snake può solo infiltrarsi fino alla stiva della nave, dove diverse decine di Marines sono intenti ad ascoltare l’arringa del loro comandante, Scott Dolph. Innanzi a sé, il Serpente vede stagliarsi, imponente, niente meno che Metal Gear RAY: il mezzo, decisamente più agile del precedente REX, riposa alle spalle del comandante dei Marines, e Snake sfrutta la distrazione dei militari per scattare tutte le foto di prova delle quali ha bisogno.
Proprio appena riesce ad inviare ad Otacon le fotografie, Snake assiste alla comparsa nella stanza di Revolver Ocelot e Sergei Gurlukovich, che prende di sorpresa il comandante Dolph: scopriamo così che, rinchiusi nella stiva, i diversi Marines presenti non si erano ancora accorti dell’assalto russo, e si ritrovano ora innanzi al formidabile pistolero e al patriota ex-sovietico, che prende subito come scudo il loro ufficiale comandante.
Quando Gurlukovich rivela di essere intenzionato a rubare il RAY per dotare la Russia di una grande arma nucleare che possa portarla a riemergere dalle sue ceneri, è lo stesso Ocelot a contrariare il suo compagno, rivelandogli di non avere nessuna intenzione di prestarsi ai suoi intenti nazionalisti. A sorpresa, scoppia un conflitto tra i due uomini, che intrappola nel mezzo anche il malcapitato comandante Dolph: Ocelot elimina rapidamente gli uomini di Gurlukovich presenti, prima di freddare anche l’ex colonnello e lo sfortunato comandante dei Marines. Rendendosi conto di stare assistendo al furto del RAY da parte dell’uomo che lo torturò a Shadow Moses, Snake gli si lancia addosso per fermarlo, e si accorge che, contrariamente a quanto ricordava, Ocelot ha nuovamente la mano destra, che gli era stata invece mozzata a Shadow Moses. Con l’avvicinarsi di Solid, il russo perde improvvisamente il controllo di sé, e Snake può solo rendersi conto che è in qualche modo posseduto dallo spirito di suo fratello, Liquid Snake, del quale si è trapiantato il braccio, e che è stato risvegliato dalla vicinanza con il gemello. Sconvolto dalla scoperta, Snake tenta inutilmente di fermare Liquid Ocelot quando balza nel cockpit del RAY, mentre diverse cariche di SEMTEX fatte detonare dal russo cominciano a far imbarcare preoccupantemente acqua al mezzo dei Marines. La deflagrazione di una di esse riesce a sbalzare via Snake, costringendolo a perdere i sensi.
Allontanandosi dalla nave Discovery, Ocelot riesce a riacquisire il completo controllo di sé, e – parlando con quello che sembra essere il Presidente – sogghigna, riferendo che le foto scattate dal Drone Cypher a Snake mentre si trovava vicino ad Olga serviranno al loro scopo. Mentre il russo si lascia alle spalle la catastrofe generata sul Tanker, Solid Snake sprofonda nell’oceano con quel che rimane del mezzo dei Marines.

29 marzo 2009. L’incidente di Big Shell


Immerso nelle acque al largo di New York, il giovane agente “Snake” si infiltra a nuoto nella sala di pompaggio di Big Shell, la grossa struttura di smaltimento che è stata costruita nei pressi della Grande Mela in seguito al disastro ecologico scatenato dall’affondamento del tanker Discovery. “Snake”, in contatto via codec con il suo comandante, il colonnello Roy Campbell, apprende che un gruppo terroristico noto come Dead Cell – ex squadra speciale – ha preso il controllo della struttura, proprio mentre il presidente degli Stati Uniti, James Johnson, la stava visitando. Con lui, i terroristi minacciano la vita di numerosi altri ostaggi, chiedendo in cambio un riscatto di ben 30 miliardi di dollari. Se le loro richieste non saranno accolte, faranno spietatamente saltare in aria Big Shell, causando un disastro ecologico impari e uccidendo ovviamente tutti i malcapitati ostaggi.
Le notizie di cui FOX-HOUND (la squadra speciale per cui lavora “Snake”) è in possesso sui terroristi sono in realtà molto irrisorie: tutto ciò che il colonnello è in grado di riferirgli, è che il loro comandante si fa chiamare Solid Snake. Tuttavia, l’eroe di Shadow Moses morì due anni prima, quando con un atto terroristico affondò il tanker Discovert, ed è quindi improbabile che lui e il comandante del gruppo insorto siano la stessa persona. Per evitare imbarazzi, il colonnello decide in ogni caso di ribattezzare l’agente “Snake”, fornendogli il nuovo nome in codice di Raiden. Così, il giovane soldato speciale supera le recinzioni di Big Shell, ed apprende dal suo diretto superiore che Dead Cell è spalleggiata dai mercenari russi che un tempo erano stati di Sergei Gurlukovich, ora agli ordini di sua figlia Olga.
Raiden procede nell’infiltrarsi nella struttura, superando le prime aree indisturbato, ed il colonnello gli ricorda che una squadra di Navy SEAL sta tentando un intervento con la forza per salvare il presidente e gli ostaggi, e che la sua missione gli impone di non interagire né collaborare con loro. Nel frattempo, Raiden viene anche informato che la sua fidanzata, Rosemary, prende parte alla missione per il supporto radio. Il giovane agente è costretto ad assistere alla potenza di Vamp, uno dei membri di Dead Cell, che uccide un intero plotone di SEAL e, con fare inquietantemente vampiresco, si nutre del loro sangue. Raiden viene a sua volta sorpreso, e viene tratto in salvo solo dall’intervento di un SEAL superstite, che rimane ferito nello scontro.
Quando Vamp si da alla fuga, Raiden si accosta al suo salvatore per scoprire che si tratta di Iroquois Pliskin, sottotenente di vascello. Sebbene il colonnello avesse raccomandato di evitare di collaborare con i SEAL, Raiden e Pliskin decidono di tenersi in contatto via codec, quando il più giovane decide di riprendere la ricerca del presidente e degli ostaggi.
Le brutte sorprese, però, sembrano tutt’altro che finite: mentre attraversa il ponte che unisce due delle strutture della barriera anti-petrolio, Raiden deve assistere all’inquietante prova di forza di Fortune, membro del gruppo Dead Cell – una donna che sembra avere il potere di deviare i proiettili, e che utilizza un fucile elettromagnetico a rotaia per far letteralmente saltare in aria il team di SEAL che la stava affrontando.
Il piano dei SEAL è fallito, ed ora che i terroristi sono consapevoli del tentato colpo di coda da parte degli USA, il timore è che possano procedere immediatamente con il far saltare in aria Big Shell. Per questo motivo, Raiden e Pliskin rintracciano il prima possibile l’artificiere Peter Stillman, giunto nella struttura con i SEAL: l’uomo, particolarmente celebre tra le forze di polizia per la sua esperienza sul campo, spiega ai due soldati quali sono le posizioni strategiche che FatMan – l’addetto agli esplosivi di Dead Cell – potrebbe aver scelto per far ripiegare la base su se stessa con le loro detonazioni. Fornisce così Pliskin e Raiden di opportune attrezzatture volte ad ubicarle, ed i due agenti si dividono i compiti: visto che Big Shell è costituita da due poli, Shell 1 e Shell 2, Raiden si occuperà di disinnescare le bombe presenti nel primo, mentre Pliskin avrà cura del secondo. Stillman, rimasto visibilmente zoppo in seguito all’esplosione di una bomba che non riuscì a disinnescare, non può purtroppo accompagnarli.
Mentre è impegnato a disinnescare gli ordigni piazzati dal perfido FatMan, Raiden viene contattato al codec da Mr. X, un misterioso informatore che tenta in un primo momento di farsi chiamare Gola Profonda, come Gray Fox fece a suo tempo a Shadow Moses. Grazie all’aiuto della losca figura, il giovane agente riesce ad evitare la trappola di un campo minato, raggiungendo poi la struttura dell’eliporto in cerca della prossima bomba. Di soppiatto, riesce ad origliare una conversazione che Olga Gurlukovich sta avendo via radio, nella quale fa riferimento alla presenza, nella base, di un misterioso Ninja. Senza avere troppo tempo per domandarsi a cosa potesse fare riferimento, Raiden riesce a disattivare tutti gli ordigni su Shell 1, mentre Pliskin conclude i lavori con quelli su Shell 2. Con loro amara sorpresa, però, il piano di FatMan era più subdolo del previsto: la disattivazione delle piccole cariche ha infatti portato all’innesco di due più grosse – una in entrambi i poli – che causerebbero danni tremendi alla struttura. Mentre Raiden riesce a raggiungere l’esplosivo posto alla base di Shell 1 e a disinnescarlo, Pliskin e Stillman non possono fare nulla per evitare la deflagrazione di quello presente su Shell 2: faccia a faccia con la bomba, l’esperto artificere, che fu a suo tempo maestro di FatMan, ammette la sconfitta appena subita dal suo allievo, prima che la deflagrazione lo uccida. Devastata dall’esplosione, Shell 2 subisce gli ingenti danni arrecati dalla bomba, che porta l’intera struttura a sbilanciarsi e a cominciare ad imbarcare acqua.
Raiden, voglioso di vendicare la morte di Stillman, deve però imbattersi in Fortune, che gli bocca la strada. La donna viene raggiunta anche dal suo commilitone, Vamp, e quando Raiden fa per spararle, i proiettili vengono deviati inevitabilmente dalla terrorista, finendo per il ferire mortalmente lui, trappassandogli l’addome e la fronte. Raiden approfitta della disperazione della ragazza, che stringe a sé il corpo esanime del compagno blaterando di essere condannata a sopravvivere a tutti coloro che ama, e la oltrepassa, cercando di mettersi sulle tracce del presidente Johnson. Incappa però in FatMan e, finalmente, riesce ad ucciderlo, vendicando la sfortunata sorte di Peter Stillman. Quando fa per abbandonare l’area dello scontro con il dinamitardo, Raiden viene però bloccato dal misterioso Cyborg Ninja al quale Olga aveva fatto riferimento, che gli rivela di essere il suo informatore, Mr. X. Il ninja spiega a Raiden che sono stati i misteriosi La-Li-Lu-Le-Lo ad ordinargli di aiutare l’agente di FOX-HOUND, e gli consiglia di mettersi in contatto con Richard Ames, responsabile della security del presidente Johnson, ora imprigionato insieme agli ostaggi. Lo stesso Ninja comunica anche a Raiden, che rimane sconvolto dalla notizia, che i terroristi dispongono di un deterrente nucleare, grazie al nuovo micidiale tipo di Metal Gear che riposa nell’oceano in attesa del giorno della sua uscita alla luce del sole, sotto la Big Shell.

Raiden si avventura così nella sala in cui vengono tenuti gli ostaggi, travestendosi da soldato nemico, e riesce a mettersi in contatto con Richard Ames: l’uomo conferma l’esistenza del Metal Gear e dell’armamento nucleare in mano ai terroristi, ma rassicura Raiden che questi non possono fare del male al presidente. Johnson è infatti dotato di un sistema di monitoraggio dei suoi dati biometrici: se venisse ucciso o se venisse costretto ad inserire la sequenza di lancio, il sistema lo rileverebbe, ed impedirebbe al modulo nucleare di mettersi in funzione. Con grande sorpresa di Raiden, rivela anche che il tanker Discovery era stato affondato di proposito per favorire la costruzione di Big Shell come copertura per il nuovo Metal Gear, e che il reale intento dei terroristi è utilizzare un’esplosione nucleare ad alta quota per mettere fuori uso tutti i media basati sulla tecnologia. La loro idea, a quanto riferisce Ames, è quella di rendere Manhattan indipendente, e nominarla come repubblica sotto il controllo di Dead Cell. Mentre l’ex agente della DIA, Richard Ames, continua a spiegare a Raiden i dettagli dell’intrigo, i due vengono sorpresi da Revolver Ocelot. Colpito da quello che sembra un infarto simile a quello che uccise Decoy Octopus, Kenneth Baker e Liquid Snake a Shadow Moses, Ames perde la vita prima che possa riferire qualsiasi altra scomoda verità. Assaltato dai terroristi che hanno scoperto la sua presenza, Raiden riesce ad abbandonare la stanza grazie all’intervento di Mr. X, che protegge la sua fuga, e fa per raggiungere Shell 2, dove il presidente è tenuto prigioniero. La sua strada viene però sbarrata dal comandante della rivoluzione, che si rivela essere non Solid come sembrava, ma Solidus Snake. Sentendo l’uomo tentare di sfruttare il suo nome in codice, Pliskin interviene a bordo di un elicottero Kasatka pilotato dal dottor Emmerich, rivelando a Raiden di essere in realtà il vero Solid Snake. I tre uomini devono affrontare Solidus in uno scontro brutale, nel corso del quale il comandante dei terroristi e gemello di Solid è alla guida di un micidiale Harrier: Raiden riesce ancora una volta ad avere la meglio, ma lo schianto dell’Harrier sulla parete d’acqua dell’oceano viene evitato dall’intervento di nientemeno che un Metal Gear RAY – che afferra al volo l’aereo, evitandogli l’impatto. Lo scontro finisce però con il costare a Solidus l’occhio sinistro.
Risolto momentaneamente il problema di Solidus, Raiden riesce infine ad infiltrarsi in Shell 2 e ad incontrato il presidente Johnson. La sgradita sorpresa è però servita: il presidente gli rivela infatti di aver deciso di inserire di sua spontanea volontà il codice di lancio, poiché stufo di essere usato come una marionetta da quelli che sono i signori che dominano il mondo – i Patriots, o La-Li-Lu-Le-Lo. Anche il precedente presidente, George Sears – che altri non è che Solidus Snake – tentò di ribellarsi ai Patriots, mettendo in piedi l’operazione di Shadow Moses per impadronirsi del potenziale del progetto Metal Gear. In seguito alle sue dimissioni forzate, Sears diede così vita ai Sons of Liberty, la squadra formata dai mercenari di Gurlukovich e da quelli di Dead Cell, che ha preso il controllo di Big Shell. Raiden scopre anche che il Metal Gear RAY che ha visto emergere dalle acque non costituisce l’arsenale nucleare dei terroristi, ma solo una sua minima parte: Solidus vuole infatti mettere le mani su Arsenal Gear, una fortezza movente ricolma di Metal Gear che giace proprio sotto Big Shell. A bordo dell’enorme mezzo è ospitata anche l’intelligenza artificiale GW, prossimo step del dominio dei Patriots sulla società: grazie ad essa, infatti, saranno in grado di controllare completamente le vite degli individui, sottoponendogli verità altamente selezionate. L’unico modo per impedire la diffusione di GW è contattare la programmatrice dell’IA, Emma Emmerich Dazinger, sorellastra del dottor Hal Emmerich e a sua volta tenuta prigioniera su Shell 2. Raiden accetta di mettersi alla ricerca della fanciulla, quando il presidente gli da l’ordine di ucciderlo: se morirà, infatti, i terroristi non potranno più utilizzare l’arsenale nucleare, e rimarrà da fermare il solo GW. Raiden ovviamente rifiuta l’ordine, ma il presidente, a sorpresa, viene assassinato con un colpo al cuore da Revolver Ocelot, appena introdottosi nella stanza.
Raiden riesce a sgattaiolare via e, dopo aver vinto uno scontro con Vamp, raggiunge Emma. La fanciulla non ha un buon rapporto con Otacon, e quando l’agente li mette in comunicazione la conversazione codec rischia presto di precipitare, e necessita della moderazione da parte dell’algido Snake. Si decide quindi di scortare Emma fino alla sala computer di GW, affinché la ragazza inserisca lì il disco contenente un virus da lei programmato per rendere GW inefficace. Sulla via, però, la ragazza viene ferita gravemente dall’assalto di Vamp. Snake si carica in spalla la fanciulla: nella sala computer, lui, Raiden e Otacon inseriscono il virus e avviano il suo caricamento per la distruzione di GW, mentre Emma, ormai agonizzante, tenta di riconciliarsi in qualche modo con suo fratello. Quando tenta di prenderle la mano, Otacon deve rendersi conto di averla persa per sempre, ed Emma spira tra le sue braccia.
Il caricamento del virus su GW, intanto, si interrompe a sorpresa prima di essere completato. Snake, Raiden e Otacon non possono essere sicuri che l’intelligenza artificiale sarà effettivamente spazzata via, e decidono quindi di elaborare un piano: mentre il dottor Emmerich si impegnerà a portare in salvo tutti gli ostaggi con l’elicottero Kasatka, Snake e Raiden si introduranno su Arsenal Gear. Quando fanno per spostarsi però, la strada gli viene sbarrata dal Ninja, Mr. X, che si rivela essere Olga Gurlukovich all’interno di un esoscheletro. La donna, con la complicità di Snake, tramortisce Raiden e riesce a catturarlo.
Raiden riprende i sensi a bordo dell’Arsenal Gear, prigioniero dei terroristi. Innanzi a sé, riconosce Ocelot e Solidus Snake: quest’ultimo si rivela essere suo patrigno, l’uomo che lo adottò quando, in Africa, il piccolo Raiden era solo un bambino soldato conosciuto e temuto come Jack lo Squartatore. Jack rievoca quei ricordi tremendi, confidandoli via radio anche alla sua fidanzata, Rosemary.
Quando si ritrova solo nella stanza, fa il suo ingresso Olga, che gli rivela di aver finto di catturarlo per riuscire a farlo arrivare a bordo dell’Arsenal. Inoltre, la figlia del colonnello Gurlukovich afferma di essere costretta a collaborare con Snake e Raiden, dal momento che i Patriots vogliono la caduta di Solidus: se fallirà nella sua missione, uccideranno la sua bambina, che le è stata sottratta subito dopo la nascita.
Raiden viene quindi liberato, ma il suo equipaggiamento è stato portato via, ed è privo addirittura della sua uniforme. Completamente nudo nei gelidi corridoi di Arsenal, il soldato deve raggiungere Snake aldilà di un camminamento, in maniera tale da recuperare il suo equipaggiamento. Mentre procede, però, riceve delle inquietanti chiamate dal colonnello e da Rose, che cominciano a fare discorsi privi di senso. Non comprendendo cosa stia accadendo, Jack viene contattato anche da Otacon, che gli fa una disturbante rivelazione: le comunicazioni di Rose e Campbell provengono infatti dall’interno dell’Arsenal. Con raccappriccio, Raiden apprende quindi che i superiori con i quali ha parlato per tutto il corso della missione non esistono, ma sono generati dall’intelligenza artificiale GW sfruttando proprio i suoi ricordi, e basandosi quindi sulla sua fidanzata e sul fatto che Jack si sia documentato sulle vicende di Shadow Moses, venendo così a conoscenza della personalità di Roy Campbell. Raiden è estremamente confuso, incapace di distinguere cosa è reale dalla finzione, e dubita perfino che la sua stessa ragazza, Rosemary, esista. Deve però farsi forza per proseguire ed incontrare Snake, insieme al quale stermina decine di nemici, addentrandosi sempre più negli interni di Arsenal. Quando la strada viene sbarrata dall’apparentemente immortale Fortune, i due si separano, con Snake che rimane ad affrontarla e Raiden che continua ad avanzare. Nell’area successiva, il giovane Jack si imbatte nuovamente in suo patrigno ed ex presidente USA, Solidus, che rivela di avere intenzione di sfruttare il potenziale di Arsenal Gear per scoprire i nomi del Consiglio dei saggi dei Patriots, stanarli ed ucciderli, sconfiggendo una volta per tutte il gruppo di individui che governa il mondo intero. Secondo le fonti di Solidus, le informazioni si troverebbero proprio all’interno del sangue di Raiden – motivo per il quale deve ucciderlo. Il patrigno gli spiega anche che i Patriots lo stanno utilizzando nell’ambito del progetto S3, ossia della Solid Snake Simulation: per creare nuovi soldati d’elite perfetti, hanno riprodotto in maniera il più fedele possibile la crisi di Shadow Moses su Big Shell, dimostrando così di poter dar vita a nuovi soldati abili quanto Solid Snake – come Raiden, appunto. Il percorso del giovane sembra però finito quando Solidus gli scatena contro un nutrito gruppo di Metal Gear Ray: la sfida è estenuante, ma Raiden riesce a difendersi e resistere, fino a quando – stremato – non fa per arrendersi. Olga arriva in suo soccorso, salvandogli la vita e svelando a Solidus il suo doppio gioco: se Raiden verrà ucciso, infatti, la missione sarà fallita, e la bambina della Gurlukovich verrà assassinata dai Patriots. La ragazza fa quindi il possibile per salvare Raiden, ma viene uccisa da Solidus con uno spietato colpo in fronte. Jack si ritrova quindi in trappola, ed anche la sorte di Snake non sembra delle migliori, quando Fortune arriva con lui nella stanza, dopo averlo immobilizzato. I Metal Gear Ray che tentano ancora di lanciarsi all’attacco di Raiden impazziscono però improvvisamente, dimostrando che i danni arrecati a GW dal virus di Emma si stanno finalmente manifestando. Nella confusione della scena, fa la sua comparsa nientemeno che Revolver Ocelot, che come sempre si rivela essere un dispensatore di verità: il pistolero infrange infatti le illusioni di Fortune, comunicandole che non è affatto immortale nè in grado di schivare i proiettili, ma che la sua incapacità di essere colpita dal fuoco nemico era solo dovuta ad un’apparecchiatura elettronica, che ora Ocelot stesso sta indossando. Il russo tradisce ancora una volta i suoi compagni, ferisce mortalmente Fortune e fa per uccidere Raiden e Snake con dei missili partiti dal Ray: tuttavia la donna, prima di morire, rivela di essere la figlia del comandante Scott Dolph, morto nell’affondamento del tanker, e salva la vita di Snake e Raiden, deviando davvero con le mani la traiettoria dei missili. Infine, si accascia al suolo, sconfitta.
Comprendendo il tradimento di Ocelot, che vuole sottrargli Arsenal, Solidus lo attacca nel tentativo di ucciderlo, ma il dispositivo un tempo indossato da Fortune a sua insaputa rende il russo completamente immune ai suoi attacchi. Quando fa per andare via a bordo del RAY, però, l’amara sorpresa: ancora una volta, tramite il braccio destro, Liquid si impadronisce di Ocelot. Il terzo dei fratelli Snake, ora consapevole di tutta la verità su Shadow Moses, annuncia che andrà a caccia dei Patriots per distruggerli, e si lancia dall’Arsenal con il RAY, in mare. Nel tentativo disperato di fermare suo fratello, Solid Snake spacca le sue manette e si tuffa a sua volta in acqua.

Arsenal Gear si dirige su New York e finisce con lo schiantarsi sul celebre palazzo Federal Hall. Qui sopra, Raiden viene ancora contattato dai finti colonnello e Rosemary, che gli spiegano il reale intento del piano S3: esso non significa infatti Solid Snake Simulation, ma Selezione per la Sanità Sociale, un filtro delle informazioni che farà il possibile per salvaguardare la salute della società, impedendole di conoscere tutto ciò che, secondo i Patriots, non le è necessario e non potrebbe capire. Raiden è contrariato quando sente le IA parlare con tanta supponenza, ed il finto colonnello gli risponde, di contro, che gli umani sono oramai sopraffatti da loro, una nuova specie più intelligente. A riprova di ciò, il Campbell virtuale riferisce a Jack che non è stato altro che un’arma: Raiden era infatti il nome di un aereo da combattimento giapponese, ed ora anche Jack assolverà al suo scopo, uccidendo Solidus e completando la sua missione, come i Patriots avevano deciso. Le cose vanno effettivamente come previsto: intenzionato a recuperare le informazioni sui Patriots dal sangue di Raiden, Solidus decide di affrontarlo, ma Jack lo Squartatore ha la meglio. In un silenzio surreale, l’ex presidente George Sears frana ai piedi della statua di George Washington, ucciso – nonostante tutta la sua lotta – da suo figliastro, un’arma che i Patriots hanno ritorto contro di lui.
In piedi, ricolmo della sua inutile vittoria, Raiden è combattuto: comprende di essere stato utilizzato dai Patriots per lungo tempo – i quali, addirittura, avevano inviato Rosemary affinché lo facesse innamorare di lei – e non riesce a rispondersi quando si domanda “chi sono io in realtà?”. Solid Snake, accanto a lui nelle strade di New York, gli ricorda che può essere chiunque lui voglia, a partire da oggi. Raiden sembra rincuorarsi, ed osservando le medagliette di riconoscimento che tiene appese al collo, legge i suoi dati: questi ultimi sono stati in realtà inseriti dal giocatore all’inizio della missione, e riporteranno quindi il vostro nome e la vostra data di nascita. Simbolicamente, sfondando la quarta parete, Raiden – l’anonimo soldato che in Metal Gear Solid 2 ha preso il posto da protagonista a Solid Snake, getta via il suo nome – voi – ciò che gli era stato assegnato e che lo controllava, e promette a se stesso di cominciare una nuova vita. Rosemary è accanto a lui, e Jack le promette un futuro insieme.
Nonostante il mare di metafore relative alla società, ai media, al ruolo di Raiden di pedina della quale noi stessi vestiamo i panni, che adotta il nostro nome e il nostro essere, la morale di Metal Gear Solid 2 viene spiegata da Kojima a chiarissime lettere tramite Solid Snake: “non stare troppo a riflettere sulle parole. Trovaci dietro il significato, e poi decidi. Puoi trovare il tuo nome. E il tuo futuro. E qualsiasi cosa scelga… sarai tu.”

Il monologo del Serpente, che chiude il gioco facendo riferimento al dominio dei Patriots e alla precedente morale del primo Metal Gear Solid, merita la nostra traduzione: “la vita non riguarda solo il tramandare i nostri geni, possiamo lasciare molto più che il nostro DNA. Con le parole, la musica, la letteratura, il cinema… ciò che abbiamo visto, udito, sentito… rabbia, gioia, dolore… queste sono le cose che lascerò. È per questo che vivo. Dobbiamo passare la torcia, e lasciare che i nostri figli leggano la nostra confusionaria e triste storia tramite la sua luce. Abbiamo tutta la magia dell’era digitale, per farlo. La razza umana arriverà ad una fine, prima o poi, e nuove specie domineranno questo pianeta. La Terra potrebbe non durare per sempre, ma abbiamo la responsabilità di lasciare più tracce che possiamo della nostra esistenza. Costruire il futuro e tenere in vita il passato sono la stessa cosa.”
Mentre il gioco si conclude, un’ultima telefonata tra Snake e Otacon cattura le attenzioni del giocatore: il dottor Emmerich ha infatti analizzato i dati presenti su Arsenal relativi all’identità dei Patriots, riuscendo ad identificarli. Tutti i nomi, però, corrispondono ad individui morti ben cento anni prima. E, con una vena narrativa nuova, fortemente metaforica, e per ammissione di Kojima stesso a tratti anche eccessivamente contorta, il mistero si infittisce. E la storia di Metal Gear continua.

This post was published on 14 Luglio 2014 15:44

Redazione Player.it

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